[20/02/2012] News toscana

Un anno senza Luciano

Un anno fa ci lasciava Luciano De Majo. Il primo direttore di greenreport aveva 41 anni quando una breve e terribile malattia lo ha strappato alla vita. E questa mattina per ricordarlo una folla di amici e colleghi si è riunita in Comune per l'intitolazione della targa e della sala conferenze a lui dedicata.

Nell'occasione è stata presentata la pubblicazione "Luciano De Majo, la passione di un cronista" - realizzata da Il Tirreno, giornale in cui ha lavorato negli ultimi anni dopo la lunga esperienza professionale alla Eco srl, che è culminata nella nascita di greenreport, il 2 gennaio 2006, dopo mesi di gestazione, di riflessioni e di discussioni con l'editore, mentre io assistevo in disparte, affacciandomi per la prima volta in una realtà, quella dell'economia ecologica, di cui ero quasi completamente digiuno. E ancora una volta mi introdusse in questo mondo Luciano, come aveva fatto 14 anni prima insegnandomi l'abc di questa professione, nella redazione di Radio Flash, e qualche anno dopo nella redazione dell'Unità Mattina, e poi ancora in radio e poi ogni volta che ci incontravamo, per strada, alle conferenze su un campo di tennis, sempre pronto a spiegare quello che gli veniva chiesto, perché Luciano è sempre stato il decano, giovanissimo, di tutti noi ex giovani giornalisti. La pubblicazione presentata stamani raccoglie alcuni articoli particolarmente significativi scritti da Luciano De Majo sulla sua città ed è stata curata dal collega e amico Mauro Zucchelli: una copia del volume verrà donata a ciascuna biblioteca della città, nella convinzione che quegli articoli siano strumenti importanti per cogliere momenti chiave della storia di Livorno.

Proprio la memoria della passione civile di Luciano ha convinto il sindaco ad accettare la proposta di molti giornalisti livornesi di intitolargli una di quelle sale che in Comune sono solitamente usate per le conferenze stampa «perché quando i giovani colleghi leggeranno il nome sulla targa e ci chiederanno chi era Luciano - ha raccontato Francesco Gazzetti - noi non vedremo l'ora di raccontarglielo». 

«Luciano era capace di tracciare in una sola riflessione la profondità di un concetto in un mondo di estrema superficialità - ha detto il sindaco Alessandro Cosimi - era un cronista sì, ma aveva un modo di rapportarsi e di partecipare in modo tale che il suo più che un lavoro di giornalista era un dovere civile, portato avanti con grande passione. E poi non dimentichiamo le sue caratteristiche personali: la sua totale mancanza di arroganza, la sua indole profondamente buona, il suo voler bene alla gente, il suo fare finalizzato all'agire bene». Il Comune ha inoltre distribuito una brochure che raccoglie foto e ricordi di Luciano e testimonianze di familiari e amici.

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