
[21/02/2012] News
La talpa che è riuscita a scavare nei compromettenti documenti dal think tank liberista Haertland è venuta allo scoperto: si tratta di Peter Gleick, uno scienziato che si occupa di acqua e noto come uno dei più impegnati leader in difesa della scienza climatica. The Guardian oggi scrive che Glieck ha ammesso di aver ingannato Heartland e di aver così ottenuto i documenti riservati con i dettagli dell'organizzazione eco-scettica per screditare l'insegnamento della scienza tra i bambini in età scolare. A dire il vero che sia stato Peter Gleick a fare questo brutto scherzo alla destra climatica-scettica non è poi così sorprendente, visto che è presidente di Pacific Institute, un'organizzazione attivissima nella climate war.
Gleick ieri si è scusato così sull' Huffington Post: «All'inizio del 2012, ho ricevuto per posta un documento anonimo che descriveva quello che sembravano essere dettagli del programma di strategia climatica dell'Heartland Institute. Conteneva informazioni sui loro finanziatori e su evidenti sforzi per rendere "fangosa" la comprensione da parte dell'opinione pubblica della scienza e della politica climatica. Non conosco la fonte di tale documento originale, ma ho dato per scontato che mi sia stato inviato a causa dei miei scambi passati con Heartland, perché li richiamava. Però, dato il potenziale impatto, ho cercato di confermare l'accuratezza delle informazioni contenute in questo documento. Nel tentativo di farlo, e con una grave mancanza del mio giudizio personale, professionale ed etico, ho sollecitato e ricevuto sotto un altro nome materiali aggiuntivi direttamente dall'Heartland Institute.
I materiali dell' Heartland Intitute inviatimi hanno confermato molti dei fatti contenuti nel documento originale, tra cui in particolare la loro strategia di raccolta fondi e di bilancio 2012. Ho trasmesso, in forma anonima, i documenti che avevo ricevuto ad una serie di giornalisti ed esperti che lavorano sulle questioni climatiche. Posso confermare in modo esplicito, così come all Heartland Institute, che i documenti che mi sono stati inviati via email sono identici ai documenti che sono stati resi pubblici.
Non ho fatto nessuna modifica o alterazione di qualsiasi tipo a nessuno dei documenti dell'Heartland Instuitte o alla iniziale comunicazione anonima. Non voglio commentare la sostanza o le implicazioni dei materiali, altri lo hanno fatto e lo stanno facendo. Faccio solo notare che la comprensione scientifica della realtà e dei rischi del cambiamento climatico è forte, avvincente, e sempre più inquietante e che c è un disperato bisogno un dibattito pubblico razionale. Il mio giudizio è stato accecato dalla mia frustrazione per i continui sforzi, spesso anonimi, ben finanziati e coordinati, per attaccare la scienza e gli scienziati del clima e prevenire questo dibattito, e dalla mancanza di trasparenza delle organizzazioni coinvolte. Tuttavia mi rammarico profondamente per le mie azioni in questo caso. Offro le mie scuse personali a tutti gli interessati».
Intanto, consapevole che molto probabilmente inizierà una battaglia legale Gleick ha assunto uncrisis manager democratico, Chris Lehane, che ha lavorato alla Casa Bianca con Clinton ed famoso per aver denunciato l'attacco della destra contro l'ex presidente Ua, inoltre è stato addetto stampa di Al Gore durante la campagna elettorale per la Casa Biuanca del 2000.
Il presidente di Heartland, Joseph Bast, ha detto che la pubblicazione non autorizzata di documenti riservati e di un memo di due pagine (quello anonimo arrivato a Gleick per primo) che ha definito un falso «Ha causato danni permanenti alla mia a reputazione. Una mera scusa non è sufficiente a riparare il danno. Heartland ha consultato esperti legali».
L'ammissione Gleick probabilmente nuocerà molto alla sua carriera scientifica, ma lo farà diventare un eroe in quella che ormai è diventata una guerra senza esclusione di colpi tra un piccolo ma ben finanziato gruppo di hacker, blog e i think tank conservatori antiambientalisti e gli scienziati e gli attivisti che denunciano i pericoli del global warming.
I comenti siono diversi: alcuni sono dispiaciuti che uno scienziato come Gleick sia coinvolto in un affare come questo, altri dicono semplicemente che Heartland ha avuto quel che si meritava e che gli eco-scettici che hanno seminato vento hackerando le e-mail degli scienziati climatici dell'università dell'East Anglia hanno raccolto tempesta.
«Heartland ha sovvertito la buona comprensione della scienza per anni - , ha scritto Scott Mandia, co-fondatore del climate science rapid response team - Hanno anche sovvertito l'educazione dei nostri bambini in età scolare, cercando di; "insegnare la controversia" dove non esiste. Peter Gleick, uno scienziato che è anche un giornalista ha usato solo gli stessi trucchi che ogni reporter investigativo usa per scoprire la verità. E' lui l'eroe mentre il cattivo rimane Heartland. Avrà molte persone che faranno la fila per sostenerlo».
Appunto, Gleick si è comportato più da giornalista e da attivista più che da scienziato, anche se ha alle spalle aspre battagli nella climate war e sulla stampa ha spesso sparato a zero su Heartland e altri che negano l'esistenza del cambiamento climatico, come il senatore repubblicano Jim Inhofe. A gennaio ha firmato un contratto di collaborazione col National centre for science education per un'iniziativa in difesa dell'insegnamento del cambiamento climatico.
Ma come fa notare The Guardian, «Gleick non sembrano aver avuto un rimorso immediato. Non si è mosso per rivendicare il trucco fino a quando non c'era già una febbrile speculazione on-line sul suo coinvolgimento. Andrew Revkin scrive sul New York Times «Azione come queste possono rovinare un'intera carriera. Gleick ha utilizzato l'inganno per perseguire la sua causa, dopo anni che ha gridare inganno climatico ha distrutto la sua credibilità e danneggiato quella di altri. La tragedia maggiore è che la sua decisione di arrivare a tali estremi nella sua lotta con Heartland ha fatto notevolmente arretrare le eventuali prospettive che il Paese abbia quel l" dibattito pubblico razionale" del quale, come ha scritto - correttamente, c'è così disperatamente bisogno».
Certo che dilemmi morali, deontologici ed etici di questo tipo nel nostro sfortunato Paese del bunga bunga e dei documenti riservati venduti un tanto al chilo sarebbe impensabile.
Secondo Kert Davies, research director di Greenpeace Usa, un'organizzazione che ai think tank ed ai loro finanziatori qualche scherzetto "pirata" lo ha tirato, «Sarebbe un peccato se le critiche a Gleick ed ai suoi metodi per ottenere i documenti distratti dal lavoro di Heartland bloccassero l'azione per il clima. Ci sono un sacco di persone coinvolte nella macchina multimilionaria del negazionismo climatico di Heartland che vorrebbero cambiare il vero colpevole più di qualsiasi altra cosa».