[22/02/2012] News toscana

Agricoltura, l’assessore Salvadori: «Non serve dare un 'trattore a tutti'»

Oggi, durante l'assemblea congressuale di Legacoop agroalimentare, il presidente Roberto Negrini ha lanciato una proposta alla Regione Toscana, presente all'assise con  l'assessore all'Agricoltura e foreste Gianni Salvadori, cioè pensare ad un fondo ad hoc, svincolato dal sistema dei bandi, per aiutare la capitalizzazione delle imprese che investono nel settore dell'agricoltura.

«Siamo pronti a valutare questa proposta, siamo pronti a ragionare a 360 gradi con il mondo agricolo. Sono del parere che le cose vanno fatte velocemente pertanto ne discuteremo nel corso della prima riunione utile» ha risposto l'assessore.

Poi nel suo intervento Salvadori ha richiamato alla necessità di un cambio culturale per rinnovare l'economia ed ha sottolineato come sia necessario «ragionare di etica, di come si ridistribuisce il reddito, di come superare una forma capitalistica che si è asservita alla logica della finanza e basta. La Toscana deve impegnarsi su questo, perché questo processo o parte da qui, oppure è difficile che parta altrove. Dobbiamo sconfiggere la logica individualistica per affermarne una che recupera la persona e costruire un futuro basato sui valori».

Affermazioni ovviamente che valgono non solo per il settore agricolo.  Nel merito invece Salvadori ha ricordato come la Toscana abbia deciso di puntare  sulle filiere e sui programmi integrati di filiera, investendo risorse secondo una logica che si è discostata dal finanziamento a pioggia.

«Io non sono d'accordo a dare un "trattore a tutti", perché non serve. Così come non credo all'autarchia, ma ad una Toscana che si trova collocata in un mondo aperto e in questo deve competere, con la sua specificità. In questa ottica non è imperativo che le piccole imprese diventino grandi, ma è imperativo costruire reti e relazioni». In conclusione del suo intervento l'assessore ha incrociato i temi dei cambiamenti climatici e dell'energia con le politiche del settore agricolo.

«In Regione abbiamo già cominciato a lavorare insieme agli altri assessorati (ambiente e urbanistica) perché il cambiamento climatico è già avvenuto e richiede programmazione e unitarietà d'azione. L'alternativa è quella di stare alla sorte. Ma questo comporta tragedie come quella della Lunigiana e per l'agricoltura conseguenze altrettanto drammatiche, come la perdita della produzione di olio (se non piove) o come l'anticipo della vendemmia e altro ancora. Occorrono, ad esempio, laghetti, irrigazione di soccorso e molto altro. Occorre far capire a Bruxelles che in Toscana l'irrigazione di soccorso non serve per aumentare il prodotto, ma per mantenere in vita l'esistente» e per quanto riguarda le emissioni e le energie alternative Salvadori ha concluso. «Abbiamo degli impegni con l'Europa, per rispettarli, lasciando inalterata destinazione della parte dedicata al "food", dobbiamo sapere di quanto legname abbiamo bisogno, e fare una pianificazione vera»

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