[28/02/2012] News

L’Africa del nucleare si incontra in Congo Rdc

«Il reattore di Kinshasa non è più minacciato dall'erosione»

Da ieri a Kinshasa, la capitale della Repubblica democratica del Congo (Rdc), è in corso la riunione regionale sulla sicurezza, l'utilizzo e la modifica dei reattori nucleari di ricerca in Africa. Il summit, che si concluderà il 2 marzo, si svolge nel quadro del progetto di accordo regionale di cooperazione per l'Africa sullo sviluppo, la ricerca e la formazione nei settori della scienza e della tecnologia nucleare (Afra Raf 4022) e che ha visto la significativa presenza dell'ambasciatore dell'Unione europea nella Rdc e di rappresentanti dell'International atomic energy agency (Iaea). Secondo il giornale della Rdc  Le Potentiel, «L'incontro intende portare suggerimenti e raccomandazioni per attenuare le conseguenze radiologiche di eventuali incidenti nucleari».

Introducendo il meeting il commissario generale per l'energia atomica della Rdc, Vincent Lukanda Mwamba, ha spiegato gli obiettivi delle due riunioni nelle quali si articola l'iniziativa: «La prima vuole essere un forum di discussioni, di scambi di informazioni e di condivisione delle conoscenze e di esperienze sulla gestione dei reattori di ricerca, soprattutto per quel che riguarda i diversi aspetti legati al funzionamento, all'utilizzo ed alla modifica delle installazioni. Il secondo incontro vorrebbe incoraggiare lo scambio e la cooperazione regionale delle conoscenze dei comitati di sicurezza dei reattori di ricerca in Africa».

Secondo Vincent Lukanda Mwamba la scelta della Rdc per ospitare questo summit nucleare africano «E' dovuta al fatto che il Paese dispone di un programma nucleare che data al secolo scorso. E' nel 1959 che il primo reattore nucleare del continente è stato avviato nel nostro Paese. Questa realizzazione è stata seguita,  23 anni dopo, dalla messa in servizio di un secondo  reattore di una Potenza di 1 MW. Circa dalla fine degli anni '90, diverse esperienze nel settore della chimica, della fisica, della biologia, dell'agricoltura e della medicina sono state condotte da scienziati di tutti i continenti».

Peccato che il commissario del nucleare della Rdc non abbia ricordato i traffici di scorie nucleari Usa rivelati da Wikileaks che avevano al centro proprio i reattori nucleari congolesi e che portarono alla luce il pessimo e pericoloso stato di abbandono degli impianti, con studenti dell'università e persone comuni che attraversavano aree con materiale radioattivo, facilmente trafugabile, a causa di una sorveglianza praticamente nulla ed al degrado delle strutture.

Invece Lukanda Mwamba si è complimentato che 40 anni dopo l'avvio del famigerato reattore Training, research, isotopes, general atomics Triga MK II «Non sia stato denunciato alcun incidente serio, tale da essere ripreso sulla scala internazionale di gravità degli incidenti nucleari. Questo può essere un indicatore della capacità con la quale l'expertise nazionale ha svolto il suo compito in questo settore». Sembra davvero incredibile in un Paese che vive ancora i sanguinosi strascichi di una conflitto decennale per le risorse (uranio compreso) che è stato chiamato la "Terza guerra mondiale africana", uno dei Paesi più corrotti ed instabili del mondo e che ha visto la guerriglia elettorale per le strade di Kinshasa solo poche settimane fa.

Ma il professor Vincent Lukanda Mwamba ha preferito soffermarsi sugli obiettivi i sicurezza del nucleare che fino ad ora nella Rdc sembrano essere stati solo propaganda: «La sicurezza nucleare ha per obiettivo la protezione degli individui, della società e dell'ambiente. Per arrivarci, devono essere istituiti e mantenuti dei sistemi di protezione efficaci, Per essere plausibile, la sicurezza è stata tradotta in termini di obiettivi di protezione radiologica e tecnica. In effetti, le misure tecniche, unite a procedure amministrative ben documentate, possono assicurare la difesa contro i rischi dovuti alle radiazioni ionizzanti, mantenere le esposizioni al di sotto dei limiti regolamentari e prevenire gli incidenti nelle installazioni nucleari ed attenuare le conseguenze radiologiche degli incidenti. Per questo, l'organismo gestore che è in primo luogo responsabile della sicurezza delle installazioni, a dunque come compito di vigilare che ogni esposizione sia mantenuta sotto stretto il controllo amministrativo e tecnico, ma anche che la sicurezza e la compatibilità delle materie nucleari sia assicurata in ogni momento». Peccato che sia esattamente quel che non è stato fatto in Rdc secondo i dispacci dell'ambasciata Usa a Kinshasa intercettati da Wikileaks.

Il vetusto e pericoloso reattore di ricerca  Triga MK II della Lovanium. University di  Kinshasa è fermo dal novembre 2004, dopo che una missione di controllo trovò una situazione molto pericolosa e fece delle raccomandazioni alla Rdc che però nel 2009 ha deciso di ripristinare Triga MK II per continuare il suo programma nucleare.

Il commissario nucleare Lukanda  ha detto che il reattore del Centre régional d'études nucléaires de Kinshasa (Cren-K), minacciato dall'erosione del suolo che mette in pericolo l'università di Kinshasa «E' ormai fuori pericolo. E' un pensiero che ci ha preoccupato per un momento. Abbiamo fatto di tutto per spiegare al governo la gravità del pericolo che minacciava il centro nucleare. Il governo ha finanziato  la costruzione di un collettore per proteggerlo. Il governo sta per agire anche per modernizzare il centro con finanziamenti per la costruzione di una recinzione adatta. Questo soprattutto anche per proteggere la popolazione dal pericolo».

Il Crenk-K è in funzione dal 1969 ed è stato fornito alla Rdc dalla General Electric, Già allora un summit dell'Unione africana decise di trasformare il Trico nel Centre régional d'études nucléaires de Kinshasa per i ricercatori africani «Però questa raccomandazione dei Capi di Stato africani non fu applicata perché il Cren-K è ancora ad oggi gestito solo da scienziati congolesi» ha concluso Lukanda.

Se il summit di Kinshasa voleva tranquillizzare qualcuno, con queste premesse probabilmente non ci riuscirà.

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