[29/02/2012] News toscana

Tpl: le criticità in Toscana e gli impegni che dovrebbe prendere il governo Monti

Le aziende che operano nel Trasporto pubblico locale (Tpl), le istituzioni, e gli stessi cittadini sono in fermento per i tagli che nel 2012 dovranno subire i servizi anche in Toscana, dopo quelli già attuati nel 2011.

L'emergenza è nell'aria e in provincia di Firenze si sono mosse le aziende che hanno lanciato un appello al presidente del Consiglio Monti, al ministro dell'Industria e dei Trasporti Passera, al presidente della Regione Toscana Rossi e al presidente della provincia di Firenze Barducci.

«Come è stato annunciato dall'assessore alla mobilità della provincia di Firenze, tra pochi giorni si abbatterà sui cittadini del nostro territorio un nuovo drammatico taglio dei servizi di trasporto pubblico urbano ed extraurbano- hanno spiegato nella lettera il presidente di Ataf e di Li-nea Filippo Bonaccorsi, il presidente di Autolinee Toscane S.p.A. Bruno Lombardi, l'amministratore delegato di BusItalia-Sita Nord srl Luciano Grazzini, l'amministratore delegato di Cap Spa, Alberto Banci- Le ragioni di questa ulteriore riduzione di servizi, dopo quella pesantissima disposta nell'anno 2011, sono note agli Enti in indirizzo e riguardano la riduzione della capacità complessiva di spesa dello Stato, delle Regioni e delle Amministrazioni locali in genere, ma sono ignote e comunque non comprese dai cittadini che attribuiscono alle aziende di trasporto, pubbliche o private che siano, le responsabilità di ogni modifica in peggio del proprio diritto alla mobilità, come di eventuali aumenti delle tariffe [...]».

«La nostra forte preoccupazione è prima di tutto per quei cittadini che per necessità o per convinzione ogni giorno si rivolgono al trasporto pubblico su gomma, urbano ed extraurbano, per soddisfare le proprie necessità di spostamento e che saranno colpiti ancora di più dal previsto taglio di ulteriori chilometri di servizio. Minori servizi ai cittadini- hanno continuato gli amministratori delle aziende- non portano solo minori entrate nei bilanci delle aziende, mettendone quindi a rischio la stessa esistenza con inevitabili ricadute sui posti di lavoro, portano soprattutto disaffezione al servizio pubblico, minori entrate dalla vendita di biglietti e abbonamenti, in un circolo vizioso dal quale tutte le parti in causa escono perdenti».

Le aziende del trasporto pubblico si dichiarano pronte alla sfida con il mercato senza "reti di protezione", ma il rischio è che senza utenti non ci sarà alcun mercato. «Le considerazioni esposte ci spingono a chiedere non per noi stesse, ma per i cittadini dei nostri territori, risorse vincolate destinate a recuperare almeno parte dei servizi di trasporto bus urbano ed extraurbano tagliati in questi ultimi 15 mesi nella provincia di Firenze- hanno continuato le aziende fiorentine del Tpl- L'Unione Internazionale Trasporti Pubblici che riunisce le aziende di trasporto di tutto il mondo ha scommesso sul raddoppio dei servizi di trasporto per i cittadini del pianeta entro il 2020 con l'efficace formula Tpx2: non vorremmo che nel nostro paese questo obiettivo fosse declinato».

Cambiando provincia non cambia la musica, e questa volta a presentare le criticità è un rappresentante delle istituzioni che mette in evidenza anche le incongruenze dei tempi di vita e lavoro che caratterizzano le nostre aree urbane «Nel momento in cui il trasporto pubblico locale subisce dei tagli di questa portata -ha sottolineato Leonardo Marras, presidente della provincia di Grosseto - diventa particolarmente evidente quanto la nostra società sia carente dal punto di vista del coordinamento degli orari. Scuole, uffici, aziende pubbliche e private hanno tempi di apertura e di chiusura molto diversi tra loro. Il trasporto pubblico locale risente di questa organizzazione per comparti stagni, si è sempre dovuto adeguare cercando di conciliare esigenze spesso molto diverse tra loro, e difficilmente armonizzabili. Il coordinamento dei tempi di funzionamento delle città sarebbe, invece, un importante cambio di tendenza che va ben oltre l'attuale situazione di crisi economica e di razionalizzazione del servizio. Consentirebbe, infatti, di non pesare sulla socialità del servizio, di risparmiare risorse e al tempo stesso ridurre drasticamente i disagi per i cittadini che utilizzano il mezzo pubblico».

Poi Marras spiega i criteri con cui sono stati fatti i nuovi tagli: «Le nostre scelte, nell'intervenire sul sistema di trasporto pubblico della nostra provincia sono state dettate da due criteri fondamentali: proteggere le categorie a sociali interessate, eliminare sovrapposizioni nei sistemi di trasporto. La provincia ha voluto tutelare in questo modo innanzitutto i lavoratori pendolari e gli studenti, i sistemi di accesso ad ospedali e servizi alla collettività ed i collegamenti dedicati alle fasce deboli. I risparmi, come nel caso del collegamento Roma Fiumicino già servito dai treni, hanno interessato quelle tratte già coperte con altri mezzi e quelle linee che ormai avevano un numero esiguo di viaggiatori». 

A partire dal prossimo 5 marzo in provincia di Grosseto gli interventi di riorganizzazione e razionalizzazione interesseranno nuove tratte per un riduzione totale annuale di 440.000 chilometri di percorrenza (per gli interventi specifici è possibile consultare il sito della provincia).
Far fronte all'emergenza si deve, per forza, anche pensando di ridurre le diseconomie di scala e rivedendo anche abitudini consolidate nei "tempi" delle città, ma uno Stato che vuole rimanere nella top ten dei paesi industrializzati non può rinunciare ad avere un trasporto pubblico locale efficiente a partire da quello su ferro, a minor impatto ambientale, per questo si deve investire nel settore per creare "buoni" posti di lavoro e contribuire alla crescita sostenibile del Paese.

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