
[01/03/2012] News toscana
Una delegazione di Legambiente ha incontrato oggi all'Isola del Giglio il ministro dell'ambiente Corrado Clini per parlare della rimozione della nave e dei nuovi regolamenti marittimi e del futuro del Parco dell'Arcipelago Toscano.
Soddisfazione per la delegazione delle associazioni ambientaliste, formata da Alessandro Giannì responsabile campagne Greenpeace, Stefano Ciafani e Angelo Gentili vicepresidente Legambiente e segreteria nazionale Legambiente, Rosalba Giugni presidente Marevivo e Carmen Di Penta direttore Marevivo e Gaetano Benedetto direttore politiche ambientali WWF, che ha incontrato all'Isola del Giglio il ministro dell'Ambiente Corrado Clini.
“Siamo soddisfatti di quanto detto dal ministro Clini – spiegano i rappresentanti delle associazioni ambientaliste -, e adesso serve un impegno preciso per rilanciare il ruolo e i contenuti del Santuario dei Cetacei, affinchè diventi un'esperienza concreta di controllo, tutela ambientale e sicurezza dell'area in questione. Il decreto sulle rotte rappresenta un primo passo significativo per iniziare a regolamentare in maniera efficace e sicura il traffico marittimo. Occorre però dargli ancora più sostanza con un interessamento anche delle isole minori che a oggi rimangono escluse dal provvedimento. Importante infine qualificare ancora di più il prezioso ruolo della Guardia costiera e degli organi preposti al controllo del mare con maggiori strumenti, anche tecnologici quali il vts. Anche per la rimozione della nave siamo soddisfatti di sapere che la soluzione prioritaria per il Ministero è quella di portarla via intera, così come sapere che è già in atto il piano per la rimozione dei rifiuti pericolosi e per il controllo dell'inquinamento”.
Angelo Gentili, della segreteria nazionale di Legambiente, spiega quali sono stati i principali temi che l'associazione ha sottoposto al ministro: «Chiediamo che venga realizzato al più presto un decreto sulle rotte delle grandi navi, che stabilisca la distanza da tenere rispetto alle Aree marine e alle isole minori, con maggiori ed efficaci controlli sulla navigazione. Allo stesso tempo bisogna istituire concretamente, e non solo sulla carta, il Santuario dei Cetacei e l'Area marina protetta nell'Arcipelago Toscano, almeno là dove è possibile realizzarla. Chiediamo anche che si proceda con l'iter per l'individuazione del nuovo presidente e dei nuovi organismi del Parco dell'Arcipelago Toscano».
Gentili si riferisce evidentemente all'istituzione dell'area Marina protetta (Amp) nelle isole il cui mare è già inserito, con zonazione 1 e 2, nel Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano (Gorgona, Capraia, Montecristo e Giannutri) e a Pianosa (DM del 1997). Ad esempio, Legambiente denuncia da tempo che a Giannutri la nautica da diporto sta distruggendo con l'ancoraggio selvaggio la prateria di posidonia. L'istituzione parziale dell'Amp (prevista dal 1982) permetterebbe al Parco di gestire vincoli che, così come sono, rappresentano uno degli ostacoli per istituire l'area marina protetta anche All'Elba ed al Giglio. «Con l'occasione - sottolinea Umberto Mazzantini, portavoce di Legambiente Arcipelago Toscano - si potrebbe venire incontro alle richieste del Comune di Capraia che chiede di spostare, mantenendo la stessa superficie, la zona 1 più a sud, in un'area molto importante sia per la ricchezza dei fondali che per la presenza di un sito di nidificazione del Gabbiano corso. Intanto a Giannutri ci segnalano l'aumento della pesca di frodo nell'area protetta».
Il vicepresidente di Legambiente Stefano Ciafani ha detto che «Per quanto riguarda la messa in sicurezza e la rimozione della nave la strada da seguire deve essere soltanto quella di rimuoverla integralmente dopo lo svuotamento urgente dei serbatoi il relitto della nave non deve essere frammentato, perché questo comporterebbe la messa in atto di un cantiere gigantesco che potrebbe paralizzare l'intera isola, con il rischio di inquinare notevolmente il mare. Si deve invece mettere in sicurezza la nave e definire rapidamente un percorso chiaro ed efficace per lo smaltimento dei rifiuti pericolosi all'interno della stessa, potenziando e stabilizzando anche il servizio anti-inquinamento del Ministero dell'Ambiente».
Infatti la convenzione di questo servizio di vigilanza e pronto intervento ambientale, svolto egregiamente dalle navi della Castalia che operano sia al Giglio che nell'area al largo di Gorgona dove il 17 dicembre 2011 sono caduti in mare dall'eurocargo Venezia due semirimorchi con circa 200 fusti tossici, scade nel marzo 2013 e Legambiente chiede al contrario un suo rafforzamento dopo che è stato tagliato per oltre la metà all'epoca del ministro Stefania Prestigiacomo.
Per quanto riguarda la vicenda della presidenza del Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano, il Cigno verde dell'Arcipelago sottolinea che «Il mandato del facente funzione di Presidente del Parco scade in questi giorni, si dovrebbe approfittare della proroga di 45 giorni per raggiungere l'accordo con la Regione Toscana sulla nomina del nuovo Presidente del Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano, che deve essere persona autorevole e competente, legata al territorio ma non ai localismi ed alle faide politiche dell'Arcipelago. Il Parco, che sta già soffrendo per un direttivo ridotto ai minimi termini, è sotto l'attenzione dei media nazionali ed internazionali e non può permettersi nemmeno un giorno di commissariamento dato proprio il naufragio della Costa Concordia, ma anche l'affondamento ed il recupero dei fusti tossici a Gorgona e episodi come l'incendio doloso che ha distrutto i camminamenti del Parco Nazionale nella Zona Umida di Mola all'Isola d'Elba».