[02/03/2012] News toscana

Coou: raccolte in Toscana nel 2011, 14.342 tonnellate di oli lubrificanti usati

Oggi a Firenze il Consorzio obbligatorio degli oli usati (Coou), nell'ambito della campagna educativa itinerante "CircOLIamo", ha fornito i dati sugli oli lubrificanti usati raccolti in Toscana nel 2011. Sono 14.342 le tonnellate recuperate nell'intera Regione mentre in provincia di Firenze sono oltre 2.405. In tutta Italia, delle 432.000 tonnellate di olio lubrificante che sono state immesse al consumo nel 2011, il Consorzio ha raccolto 189.267 tonnellate di oli usati. Quindi in Toscana è stato raccolto circa il 7,5% di tutto l'olio recuperato a livello nazionale.

"I risultati sono soddisfacenti - ha dichiarato il direttore Tecnico operativo del Coou Franco Barbetti - ma il nostro obiettivo resta quello di raccoglierne il 100%. E per fare ciò abbiamo bisogno della collaborazione di tutti, dalle amministrazioni alle imprese, passando per i singoli cittadini». Per questo motivo è stata ideata la campagna informativa itinerante "CircOLIamo", che nel 2012 raggiungerà 59 province italiane.

«Sono due, in particolare - ha aggiunto Barbetti - i messaggi che vogliamo comunicare: da un lato i pericoli che possono derivare dal contatto con i lubrificanti usati o dalla loro dispersione nell'ambiente, dall'altro i vantaggi per il sistema Italia che derivano dal riutilizzo degli stessi oli esausti. Con il nostro lavoro salviamo l'ambiente e al contempo aiutiamo il Paese a risparmiare nelle importazioni di petrolio».

L'olio lubrificante usato è un "rifiuto pericoloso", che si recupera alla fine del ciclo di vita dei lubrificanti nei macchinari di fabbriche e industrie, nelle automobili, nelle barche e nei mezzi agricoli. «Spesso si sottovaluta il potenziale inquinante degli oli usati, attorno ai quali invece può essere costruita una filiera virtuosa di recupero - ha commentato l'assessore all'Ambiente della provincia di Firenze, Renzo Crescioli - Molto da questo punto di vista è stato fatto nel nostro territorio, come è testimoniato dai dati oggi illustrati. E' fondamentale però continuare a sensibilizzare i cittadini, le associazioni, categorie economiche, aziende ed enti su questo tema». 

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