[05/03/2012] News
Inceneritore di Montale e polveri sottili
Negli ultimi mesi, in vari articoli apparsi sulla stampa è stato affermato l'esistenza di punti di vista diversi fra ARPAT ed ASL in merito all'elevata presenza di polveri sottili a Montale e la relazione fra queste e l'inceneritore.
Al fine di chiarire la situazione, i due enti hanno predisposto una relazione dettagliata sull'argomento presentata al Comune ed alla Provincia di Pistoia.
Sinteticamente si riassumono i punti salienti di tale documento (disponibile sul sito a questo link):
- I valori di PM10 rilevati dalla centralina per il monitoraggio della qualità dell'aria di Montale sono sempre stati piuttosto elevati, tanto che nel 2011 si sono riscontrati 65 superamenti della soglia giornaliera di 50 µg/m3 , ben oltre il limite di legge di 35 giorni di superamento. Proprio per la particolarità dei dati PM10 rilevati, la stazione di Montale era stata inserita nella rete regionale.
- Come è possibile rilevare dai risultati dei controlli effettuati da ARPAT e dagli autocontrolli del gestore, l‘impianto, nel normale funzionamento, è caratterizzato da emissioni reali di polveri (PTS) inferiori ad 1 mg/Nm3 e nettamente inferiori anche al limite imposto nella autorizzazione. Si tratta di valori che, considerata la diluizione che i fumi necessariamente subiscono dopo l'immissione in atmosfera, non possono determinare incrementi significativi del PM10.
- Una parte del PM10 rilevato nelle stazioni di monitoraggio della qualità dell'aria deriva da complesse reazioni chimico-fisiche che possono avvenire in atmosfera a partire da inquinanti gassosi e che conducono alla formazione di PM10 definito secondario. Questo PM10 secondario si può formare in relazione alle condizioni meteoclimatiche a distanza di giorni e in luoghi anche lontani dal punto di emissione. Tra questi inquinanti, gli ossidi di azoto risultano tra i maggiori precursori di PM10 secondario. Sulla base dei dati rilevati con il progetto PATOS presso la stazione di Montale, si osserva che il contributo al PM10 secondario riferibile in parte anche agli ossidi di azoto, tenendo conto della frazione che è verosimile attribuire all'inceneritore, è di poco superiore ad 1mg/m3.
- I dati disponibili sulla qualità dell'aria rilevata dalla centralina di Montale e quelli sulle caratteristiche delle attuali emissioni dell'inceneritore di Montale attentamente analizzati confermano quindi che l'inceneritore può produrre solo un incremento poco rilevante delle concentrazioni di PM10 misurate nella zona, tali da non suggerire una specifica fermata dell'inceneritore durante gli episodi acuti di inquinamento atmosferico.
- ARPAT e ASL, considerati gli elevati valori di PM10 rilevati nella stazione di monitoraggio della qualità dell'aria di Montale, ritengono necessario aumentare le conoscenze riguardo alla estensione territoriale della problematica ed alle cause di tale anomale concentrazioni. Questo miglioramento di conoscenze è utile ad individuare gli interventi più efficaci da perseguire per ridurre significativamente i livelli di inquinamento nella zona. A questo è necessario prevenire con uno studio appositamente progettato che comprenda una analisi di dettaglio delle fonti di pressione presenti sul territorio, correlandole alla diffusività atmosferica ed alla composizione del PM10.
- La Regione Toscana ha recentemente dimostrato interesse a supportare questo studio da parte di ARPAT, quindi potrà essere a breve congiuntamente impostato un primo programma di lavoro da svilupparsi a partire dalla prossime settimane.
Torna all'archivio