[07/03/2012] News
ARPAT risponde al vicepresidente SO.CREM
I ritardi nella riaccensione del forno crematorio di Pistoia non dipendono dall'Agenzia
Nelle dichiarazioni rilasciate alla stampa in questi giorni, ed in particolare con quella pubblicata sul quotidiano La Nazione del 6 marzo, il vicepresidente dimissionario della SO.CREM, la ditta proprietaria del forno crematorio di Pistoia, attribuisce all'Agenzia ritardi nelle procedure per la riaccensione del forno stesso.
Si intende qui replicare e precisare l'operato di ARPAT, respingendo decisamente tali affermazioni:
- la chiusura del forno crematorio è stata disposta dalla Provincia di Pistoia (ordinanza 1858 del 30 dicembre 2011) in conseguenza del superamento dei limiti emissivi per diossine e furani, riscontrato nel controllo effettuato da ARPAT con il campionamento del 20 dicembre 2011. Il valore rilevato di diossine è stato di 1,6 ng TE/Nm3 rispetto ad un limite previsto dall'autorizzazione di 0,1 ng TE/Nm3. (vedi notizia)
- Con successiva ordinanza n. 7 del 4 gennaio 2012 la stessa Provincia ha chiesto alla SO.CREM di presentare una relazione sulle proprie verifiche effettuate per chiarire le cause della anomalia riscontrata.
- SO.CREM ha prodotto la relazione richiesta solo in data 24 gennaio e, in pari data, la Provincia ha convocato, per il giorno 26 gennaio ARPAT, Comune di Pistoia e ASL per la valutazione di quanto prodotto. Nel corso dell'incontro, al quale oltre a Provincia, ARPAT ed ASL erano presenti il Presidente di SO.CREM coadiuvato da tre suoi collaboratori, è stato rilevato, ed immediatamente comunicato agli intervenuti, che, sebbene la documentazione non contenesse alcuni elementi specificamente richiesti nella ordinanza provinciale, la proposta di ripresa dell'attività poteva essere accolta e, pur confermando la necessità di acquisire la documentazione mancante, la SO.CREM poteva attivarsi per programmare le operazioni preliminari alla ripresa della attività stessa.
- In data 13 febbraio perveniva ad ARPAT la documentazione richiesta e la Provincia convocava per il giorno 21 febbraio una nuova riunione alla quale,
- ARPAT, prendendo atto che SO.CREM aveva preventivato un tempo di 10 giorni per riattivare l'impianto, ha comunicato, la disponibilità ad effettuare i campionamenti, da parte del Settore Laboratorio U.O. Chimica II dell'AV Centro, già nella settimana fra il 5 ed il 9 marzo. Tuttavia, in quella occasione, la SO.CREM ha dichiarato che non le era possibile attivare la procedura di riaccensione prima del 7 marzo. Di conseguenza, i campionamenti ARPAT sono già stati ad oggi riprogrammati per la settimana fra il 19 ed il 24 marzo. Nella stessa riunione furono richiesti a SO.CREM ulteriori documenti necessari per la successiva gestione dell'impianto ma, proprio perché non vincolanti per la fase di riattivazione, la richiesta stessa non ha minimamente inciso sui tempi di verifica.
- La ulteriore riunione convocata per il giorno 29 febbraio oltre ad acquisire da parte di SO.CREM la conferma della tempistica già proposta e approvata, ha avuto lo scopo di esaminare la documentazione richiesta in data 22 febbraio.
- E' dunque evidente da quanto sopra esposto che i tempi di intervento sono dipesi in via assolutamente prevalente dalla SO.CREM.
- Poiché dopo i campionamenti, l'impianto dovrà essere nuovamente fermato in attesa dei risultati analitici, ARPAT si impegna a ridurre per quanto tecnicamente possibile i tempi di analisi, ma ci auguriamo che la Società sia in grado di mantenere i tempi ad oggi programmati e la funzionalità impiantistica auspicata. Solo in caso di esiti rispondenti ai limiti di legge, la Provincia potrà infatti provvedere ad autorizzare nuovamente la piena funzionalità dell'impianto.
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