
[09/03/2012] News toscana
«Non ho mai assunto alcun incarico da liquidatore. E non voglio certo cominciare a 67 anni. Ho assunto l'incarico di presidente e direttore generale di Aamps con l'obiettivo del mantenimento della qualità dei servizi e la riduzione dei costi attraverso la riorganizzazione dell'azienda, che sarà dunque rilanciata e non dismessa».
Con queste parole si è presentato Angelo Rosi, invitato dal Comune di Livorno a rimettere in sesto i conti della municipalizzata livornese. «Rosi ha il mandato - ha spiegato il sindaco di Livorno Alessandro Cosimi - di migliorare la situazione economica finanziaria nei prossimi 10-12 mesi, quelli che ci separano dal conferimento nella newco candidata a gestore unico dell'Ato Toscana Costa, al fine di entrare da protagonisti in Retiambienti».
In particolare Rosi dovrà lavorare sulla riorganizzazione del personale - 268 lavoratori «che non rischiano certo il posto, ma che saranno appunto riorganizzati» - e sul recupero dei crediti Tia «che ammontano - ha ricordato il presidente uscente Massimo Cappelli - ad un totale di 22 milioni di euro, di cui 3,2 ascrivibili a grandi utenze, anche strutture di comunità».
Dal punto di vista impiantistico, Cosimi conferma la disponibilità di Livorno di «mettere a disposizione dell'Ato Costa il progetto della terza linea dell'inceneritore del Picchianti o a valutare altre possibilità (il termovalorizzatore unico di Ato, ndr) » e annuncia due nuovi progetti impiantistici: «Abbiamo deciso di conferire ad Aamps due terreni e di finanziare con 2 milioni di euro la ricicleria che sarà realizzata a Vallin Buio e permetterà di tagliare alcuni dei passaggi e dei costi oggi necessari per avviare ad effettivo riciclo i rifiuti derivati dalla raccolta differenziata».
In realtà - come poi si è capito dalle parole del direttore uscente di Aamps Carlo Ceccarelli - che assumerà il ruolo di responsabile delle risorse umane e comunicazione - quello che Cosimi chiama ‘ricicleria' sarà un impianto di stoccaggio e preselezione dei rifiuti, che consentirà quindi ad Aamps di inviare rifiuti già suddivisi per tipologia agli altri impianti dislocati sul territorio - con l'auspicio di strappare dunque costi minori, oltre a risparmiare quelli degli stoccaggi - che contribuiscono a formare la filiera del riciclo e di cui si serve già Aamps.
L'altro impianto per il quale il Comune di Livorno si è detto disponibile a cofinanziare a patto che la Regione lo reputi utile e quindi ne condivida anche economicamente lo spirito è il bioessiccatore. Questo impianto da realizzarsi nell'area del termovalorizzatore del Picchianti dovrebbe consentire di essiccare la parte umida di indifferenziato che oggi non può essere termo valorizzata e quindi viene inviata in discarica, con un costo annuo intorno agli 800mila euro annui. (db)