[16/03/2012] News
Confermati gli impegni di Durban. E in Italia grande avvio del Fondo per Kyoto
L'Italia sembrerebbe aver fatto un buon colpo nel ricco e promettente mercato "ambientale" cinese dove è forte la concorrenza di tedeschi, britannici e francesi. Il ministro dell'ambiente Corrado Clini, in Cina per una lunga visita di 5 giorni, ha firmato un protocollo d'intesa sulla cooperazione in campo ecologico e sullo sviluppo dell'economia verde insieme ministro cinese dell'ambiente, Zhou Shengxia. «Obiettivo è rafforzare il dialogo politico e la governance ambientale in Cina - spiega un comunicato del ministero dell'ambiente - ma gettare anche le basi per la partnership tra i due Paesi per lo sviluppo sostenibile del Sud del mondo, promuovendo gli investimenti in tecnologie innovative italiane pure in altri Paesi dove è rilevante la presenza cinese, come in Africa».
Con la firma di questo protocollo la cooperazione diventa un partenariato strategico tra i due ministeri dell'ambiente per: rafforzare il dialogo politico e lo scambio di informazioni sulle misure nazionali e i negoziati internazionali su ambiente e sviluppo sostenibile; la creazione di una piattaforma per lo scambio e la condivisione di esperienze e buone pratiche; lo sviluppo sostenibile delle aree cinesi più povere; l'avvio di altre forme di partenariato per supportare in ambito ambientale i Paesi in via di sviluppo. Prendendo spunto dalle esperienze sviluppate congiuntamente da Italia e Cina, le buone pratiche saranno applicate nel Sud del mondo per favorire una crescita equilibrata e sostenibile.
Clini ha detto: «Siamo fieri della solida collaborazione stabilita in questi anni tra esperti italiani ed esperti cinesi. Una collaborazione che ha dato risultati molto importanti e che crediamo possa crescere ancora. Lo dimostra il forte impegno (politico, economico e ambientale) che abbiamo voluto prendere oggi con la firma di questo protocollo d'intesa, che favorirà anche lo sviluppo sostenibile dei Paesi emergenti del Sud del mondo. Puntare sulla cooperazione a vantaggio delle economie emergenti è una carta vincente per una diffusione sempre più capillare della green economy».
Shengxia ha confermato che «La cooperazione ambientale fra Italia e Cina è un modello che viene studiato con attenzione in tutto il mondo».
La collaborazione tra i ministeri dell'ambiente italiano e cinese risale al 1999 (e Clini ne è stato uno dei protagonisti anche quando il ministero lo dirigeva da burocrate e non da ministro "tecnico") , con oltre 200 progetti che vanno dalla lotta all'inquinamento atmosferico alla valutazione del danno ambientale, dalla bonifica dei siti inquinati alla tutela della biodiversità. «Tra questi - sottolinea il nostro ministero - spicca il 4 C Building, realizzato in Cina, grazie a un contributo della Banca mondiale, con tecnologie e materiali italiani eco-efficienti, nell'ambito del programma di cooperazione tra i due Paesi».
Già alla Cop 17 dell'Unfccc di Durban ci fu un caloroso incontro tra Clini e Xie e il nostro ministro sottolineò: «La Cina è un partner strategico per uscire da Durban con un risultato positivo. La Cina ha dichiarato la sua disponibilità a proseguire il proprio programma nazionale di contrasto ai cambiamenti climatici, mettendosi a disposizione per ottenere un accordo globale. La Cina, dunque, è la chiave per il cambiamento. La novità che sta emergendo a Durban è che l'Europa potrebbe essere il punto di riferimento per una partnership molto forte non solo con la Cina ma anche con il Brasile, il Messico, l'India, il Sudafrica. Questo potrebbe cambiare la geografia alla quale siamo abituati nei negoziati sui cambiamenti climatici, con importanti players come l'Europa, da un lato, e le grandi economie emergenti dall'altro».
I due ministri anche in occasione della Conferenza Onu sul clima di Durban ribadirono l'importanza della cooperazione tra Cina ed Italia sulla protezione ambientale e lo sviluppo sostenibile, che nel 2010 ha portato all'avvio di un programma congiunto dedicato al cambiamento climatico. I due ministri annunciarono la creazione di un nuovo Centro nazionale di ricerca strategica e di cooperazione internazionale sul cambiamento climatico (Ncsc), presentato a Durban.
Il ministero in serata fa sapere anche che per quanto riguarda l'avvio del Fondo Kyoto, in sole 2 ore, la piattaforma on line è stata presa d'assalto: oltre 7000 accessi, 605 domande, 60 milioni di euro richiesti. La piattaforma on-line del Fondo Kyoto per l'ambiente - accessibile dal sito Internet della Cassa depositi e prestiti (www.cassaddpp.it) - da oggi a mezzogiorno ha infatti aperto i battenti con l'avvio delle richieste di finanziamento.
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I potenziali beneficiari dei finanziamenti agevolati - corrisposti ad un tasso dello 0,50% - hanno effettuato migliaia di contatti già nei primissimi minuti di operatività del sistema e alle ore 14.00 erano già completamente prenotate le risorse di 18 su 21 dei plafond regionali destinatiad interventi nelle energie rinnovabili.
«Una risposta - commenta il ministro dell'Ambiente Corrado Clini - che conferma la grande voglia di economia verde che c'è nel nostro Paese e la validità della formula del fondo rotativo, che consentirà l'erogazione di centinaia di finanziamenti in direzione dell'efficienza energetica, delle energie pulite e della sostenibilità ambientale. Un apprezzamento alla capacità organizzativa di CDP, che anche in questa iniziativa ha confermato i suoi livelli di eccellenza al servizio dell'innovazione e dei territori».
Le risorse del Fondo in questa prima fase sono di 600 milioni di euro - distribuite in tre cicli da € 200 milioni l'uno. I finanziamenti, erogati al tasso agevolato dello 0,50%, sono destinati alle seguenti misure:
Le domande di finanziamento si potranno presentare fino al 14 luglio 2012 attraverso l'applicativo disponibile sul sito di CDP (www.cassaddpp.it). Per informazioni e chiarimenti è attivo un numero verde, 800 098 754, e un indirizzo di posta elettronica cdpkyoto@cassaddpp.it.