[19/03/2012] News

Consiglio pesca Ue: «No allo shark finning a bordo dei pescherecci»

Gli squali vanno sbarcati con le pinne attaccate

Lo scorso ottobre,  durante la Settimana europea dello squalo, migliaia di cittadini europei hanno chiesto all'Ue di garantire una maggiore protezione squali a rischio di estinzione ed eliminare definitivamente ogni scappatoia presente nell'attuale regolamento Ue che vieta il  finning. Oggi il Consiglio pesca e agricoltura dell'Ue in corso a Bruxelles ha risposto positivamente adottando un "approccio generale" che sostiene sbarco in porto degli squali pescati solo se hanno e pinne attaccate, come proposto dalla Commissione europea.

La decisione tende a combattere la pratica controversa dello "shark finning" che prevede il prelievo delle  pinne dagli squali mentre il resto del corpo di questi pesci viene rigettato in mare, una pratica barbara, destinata soprattutto a rifornire i mercati asiatici di pinne di "pescecane", che è stata vietata a bordo delle navi da pesca dell'Unione europea fin dal 2003. Però resta una deroga che consente permessi di pesca speciali che prevedono la lavorazione a bordo degli squali pescati, così le pinne possono essere rimosse ugualmente dalle carcasse, sbarcando le pinne e il resto dello squalo insieme o separatamente. La proposta della Commissione punta a sopprimere questa deroga e prevede che gli squali possano essere sbarcati solo integri, quindi con le pinne attaccate. L'opzione delle " pinne naturalmente attaccate" è stata raccomandata anche dall'Iucn e dall'Onu ed è un metodo già utilizzato nella pesca agli squali in America centrale, Australia ed Usa.

Il documento approvato dal Consiglio pesca sottolinea che «Squali e razze sono generalmente molto vulnerabili allo sfruttamento eccessivo a causa delle caratteristiche del loro ciclo vitale con  crescita lenta, tarda maturità e numero ridotto di giovani. Negli ultimi anni, alcune popolazioni di squali sono stati duramente prese di mira e messe in grave pericolo a causa di un fortissimo aumento della domanda di prodotti di squalo, in particolare le pinne. Il  "finning" è aumentata negli ultimi anni in gran parte a causa della forte domanda di zuppa di pinne di squalo e della medicine tradizionali in Asia. Anche se tale pratica è vietata nelle acque dell'Ue e sulle navi dell'Ue, la trasformazione che è ancora possibile a bordo ha posto o dubbi circa l'efficacia dei controlli, che si basano sul rapporto peso della carcassa - pinna, e impedisce il miglioramento delle statistiche di scarico, quest'ultime necessarie per consentire una gestione scientifica delle specie di squali».

Il Consiglio dei ministri europei, dato che, per quanto riguarda le problematiche della pesca, gli Stati membri dell'Ue ritengono che le politiche europee dovrebbero essere basate su pareri scientifici, si riconoscono nelle posizioni dello Scientific, technical, and economic committee for fisheries (Stecf), l'organismo scientifico che assiste l'Ue nell'attuazione della Politica comune della pesca per quanto riguarda la biologia marina, che ha confermato l'opportunità del  divieto di finning ed ha chiesto di migliorare l'accuratezza delle statistiche sugli squali, dicendo che «Questo potrebbe essere realizzato nel modo più semplice con lo sbarco degli con le loro pinne».

Il Consiglio dei ministri della pesca e dell'agricoltura ha inviato  la sua posizione sullo "shark inning"  al Parlamento europeo che la deve approvare in prima lettura, prima di poter formalizzare la propria posizione.

La notizia farà sicuramente piacere a Shark Alliance, una coalizione di oltre 100 organizzazioni di ricerca, associazioni ambientaliste e ricreative che si battono per il recupero e alla protezione delle popolazioni di squali attraverso il miglioramento delle politiche di conservazione. Infatti, il 29 febbraio scorso, nell'ambito delle discussioni sulla proposta della Commissione Ue di rafforzare il divieto sul inning,  l'eurodeputato italiano dell'Idv Andrea Zanoni (Gruppo dell'Alleanza dei democratici e dei liberali per l'Europa),della commissione ambiente Ue, aveva fatto proprio e presentato il rapporto "Rafforzare il divieto europeo sul finning: l'ultima pressione" che contiene le richieste di Shark Alliance  e che accoglie la messa al bando della rimozione delle pinne a bordo dei pescherecci. 

«Gli squali sono fondamentali per gli ecosistemi marini e il finning rappresenta un'inutile spreco di risorse.  - ha detto Zanoni - E' quindi importante eliminare tutte le scappatoie esistenti nel divieto Ue sul finning, proibendo la rimozione delle pinne degli squali a bordo di tutti i pescherecci,  così come raccomandato in una Risoluzione adottata nel dicembre 2010 dal Parlamento europeo. Inoltre il metodo che prevede  di lasciare le pinne attaccate al corpo dell'animale consente anche di migliorare la raccolta dati sulle singole specie, essenziale per la gestione delle attività di pesca e la valutazione delle popolazioni di squali». Dichiarazioni che sembrano riprese quasi esattamente nel documento approvato dal Consiglio pesca ed agricoltura .

Serena Maso, coordinatrice nazionale di Shark Alliance, aveva detto: «Shark Alliance accoglie con favore e dà pieno sostegno al rapporto dell'onorevole Zanoni. Ora è fondamentale che anche tutti gli altri membri del Parlamento europeo sostengano questa decisa posizione contro l'inutile spreco di risorse causato dal inning».

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