
[20/03/2012] News toscana
L'assessore al lavoro della provincia di Firenze, Elisa Simoni, ha fatto il punto in Consiglio sulla vicenda ex Isi dopo gli ultimi preoccupanti sviluppi (l'aggiudicazione dell'asta da parte di Easy green è stata dichiarata decaduta). Simoni ha annunciato che insieme all'assessore regionale Simoncini incontrerà il giudice fallimentare «per chiedere che nella futura asta per rilevare l'azienda di Scandicci non venga diviso il capannone dalle maestranze. Un'asta divisa é un'ipotesi che ci preoccupa molto».
Inoltre l'assessore ha informato che Easy green avrebbe ribadito la volontà di andare avanti con il progetto e che nei prossimi giorni si recherà al ministero del Lavoro a Roma «per chiarire i requisiti tecnici per la proroga della Cigs che scade il 30 aprile, strettamente legata al fatto di tenere uniti il capannone e le maestranze. Per legge infatti la proroga viene concessa se c'é una fondata prospettiva di ricollocazione del personale ma con un'asta divisa questa sarebbe molto più difficile» ha concluso Simoni.
Seppur con toni diversi, sia dalla maggioranza che dall'opposizione in Consiglio provinciale è emerso un sostanziale scetticismo per un esito positivo della vicenda. Per il consigliere del Pdl Guido Sensi siamo di fronte ad un cattivo esempio di politica industriale e anche di "effetti disastrosi" provocati dall'ingresso della politica nell'industria, con un utilizzo sbagliato dei fondi Fidi. «Non credo - ha aggiunto la collega di partito Erica Franchi - che dal quadro emerso oggi ci sia granché da sperare. Credo che quello che dovrebbe fare la politica è fermarsi un attimo, leggere le ipotesi e rendersi conto che, in altri casi, la separazione del capannone dal resto rappresentò l'inizio del precipizio».
Giudizio duro anche verso le istituzioni da parte di Rifondazione comunista che ha seguito dall'inizio quella che doveva essere una reindustrializzazione virtuosa: «nel gioco al massacro delle cordate venute meno - ha sottolineato Andrea Calò - gli unici che continuano a pagare sono i lavoratori. E' irresponsabile il comportamento dell'attuale cordata ma non ci rassicura nemmeno l'atteggiamento delle amministrazioni locali. E' possibile che nessun attore istituzionale si sia accorto in tempo utile che gli 11 milioni e 340mila euro necessari a rilevare azienda e capannoni non sarebbero stati versati? Gravissime sono le responsabilità delle imprese e cordate e della stessa Confindustria che continuano a mostrare doppiezza, ambiguità e scarso profilo sul piano del fare impresa e della responsabilità sociale - ha continuato Calò - ma sugli esiti della vicenda Easy green emergono comunque tutti i limiti e le responsabilità politiche e istituzionali del tavolo regionale, che vede coinvolti anche la provincia di Firenze e il comune di Scandicci, e le pessime performance degli assessori che hanno tenuto sempre un comportamento rassicurante sugli esiti in positivo della vicenda, sdoganando imprese, aziende e cordate che di volta in volta sono venute meno ai propri impegni».
Pur preoccupata per i destini della vertenza Caterina Conti (Pd) ha difeso le istituzioni e l'operato dell'amministrazione provinciale. «Quella della ex Isi è una vicenda paradigmatica della situazione economica e delle politiche industriali di questo paese. Il tentativo da parte delle istituzioni è stato quello di dare una risposta alla crisi della Ex Electrolux. Le responsabilità di chi governa questa Provincia è quella di fare, come viene fatto, tutto ciò che è possibile per raggiungere un soluzione positiva, mantenere caratteristiche industriali e non perdere livelli occupazionali».