
[21/03/2012] News toscana
Per adeguamenti alla normativa nazionale e in base ad esigenze dettate dalla congiuntura economica sfavorevole, il Consiglio regionale toscano ha approvato con voto unanime la proposta di legge dell'Esecutivo relativa a "Disposizioni urgenti in materia ambientale". Si tratta di provvedimenti di modifica di norme preesistenti che interessano la tutela delle acque dall'inquinamento (legge regionale 20 del 31 maggio 2006), la gestione dei rifiuti e bonifica dei siti inquinati (LR. n. 25 del 18 maggio 1998), le funzioni amministrative in materia di progettazione, costruzione ed esercizio degli sbarramenti di ritenuta e dei relativi bacini di accumulo (n. 64 del 5 novembre 2009).
Per quanto attiene la tutela delle acque dall'inquinamento, la modifica introduce una nuova data di stipula degli accordi e contratti di programma, prorogando i termini dal 31 marzo 2012 al 31 dicembre 2012. «Una scadenza posticipata resa necessaria - ha spiegato il presidente della commissione Ambiente Vincenzo Ceccarelli (Pd) - in quanto le competenze delle sei Autorità di ambito territoriale ottimale sono state recentemente trasferite (inizio anno ndr) all'Autorità idrica toscana ancora in fase di costituzione».
La modifica alla legge regionale sulla gestione dei rifiuti e la bonifica dei siti inquinati è stata necessaria in quanto le norme sulla gestione dei rifiuti (ai sensi della Lr 4/2001) prevedono il conferimento di apparecchiature elettroniche Raee, provenienti da nuclei domestici, verso impianti autorizzati alla raccolta iscritti all'albo dei gestori ambientali. «Tale iscrizione, però, non è necessaria e vincolante- ha informato Ceccarelli- Considerato che la materia è di competenza esclusiva statale, la Regione non poteva imporre obblighi, quindi la modifica che adegua la normativa regionale a quella nazionale».
Per quanto riguarda invece la legge sulla disciplina delle funzioni amministrative in materia di progettazione, costruzione ed esercizio degli sbarramenti di ritenuta e dei relativi bacini di accumulo, il discorso è diverso. La precedente legge fissava al 31 marzo 2012 il termine per la presentazione delle denunce di esistenza di invasi in essere o in corso di realizzazione (si tratti di invasi di dimensione inferiore a 15 m di altezza e 1.000.000 m3).
L'obiettivo della legge è quello di effettuare un censimento dei bacini e di invitare i proprietari, la dove necessario, alla messa in sicurezza. La legge oggi approvata dal Consiglio fa slittare di un anno (31 marzo 2013) il termine per la presentazione delle denunce (si tratta del secondo slittamento) in quanto si teme che la crisi economica potrebbe comportare rischi di dismissione di bacini di accumulo piuttosto che l'avvio di un percorso per la messa in sicurezza. Vedremo cosa accadrà il prossimo anno ma l'impressione e che ci siano criticità che vanno oltre la congiuntura economica