[22/03/2012] News

Le scimmie aliene che minacciano i primati autoctoni della Mata Atlântica di Rio de Janeiro

Due ricercatori  brasiliani, Leonardo Oliveira e  Carlos Eduardo Viveiros Grelle, hanno chiesto l'eradicazione di 8 specie di primate invasivi nella Mata Atlântica, la foresta atlantica brasiliana, nello Stato di Rio de Janeiro.  Nella ricerca "Introduced primate species of an Atlantic Forest region in Brazil: present and future implications for the native fauna" pubblicata su Tropical Conservation Science, i due scienziati spiegano che «La Mata Atlântica dello Stato di Rio de Janeiro, ospitava originariamente 6 specie indigene di primati:  l' uistitì dalle orecchie bianche (Callithrix aurita - nella foto), la grande scimmia leonina o leontocebo rosalia (Leontopithecus rosalia), l'aluatta bruna (Alouatta clamitans), il murichi meridionale (arachnoides Brachyteles), Il callicebo dalla fronte nera (nigrifrons Callicebus) e il cebo nero (Cebus nigritus), anche se qualche specie, la settima il murichi settentrionale (Brachyteles hypoxanthus), può dirsi esista nello Stato. Tre specie di primati introdotti possono essere osservati nello Stato: l'uistitì dai pennacchi bianchi (Callithrix jacchus) uistitì dai pennacchi neri (Callithrix penicillata) Il saimiri (Saimiri sciureus - o testina di morto o scimmia scoiattolo)».

Dopo un esame più accurato, avvenuto consultando la letteratura e raccogliendo segnalazioni nei centri di recupero della fauna, i due ricercatori hanno registrato altre 5 specie di primati introdotte dall'uomo nella Mata Atlântica  di Rio de Janeiro e sottolineano che «I primati introdotti possono nuocere a specie indigene riducendo la disponibilità di cibo (super-sfrttamento degli alimenti abituali nell'alimentazione delle specie indigene), formando  degli ibridi con le specie autoctone (da specie strettamente imparentate che possono accoppiarsi) e con la trasmissione di malattie provocate da specie di primati introdotti, il che può condurre all'estinzione le specie indigene di primati. Alcuni di questi effetti negative sulle specie indigene di primati sono stati già registrati». 

Oliveira e Viveiros Grelle non usano mezzi termini: «Crediamo che i primati introdotti dello Stato di Rio de  Janeiro dovrebbero essere soppressi per preservare la biodiversità indigena e, conseguentemente, del benessere umano».

L'eradicazione da quel che rimane della Mata Atlântica delle scimmie invasive riguarderebbe tutte le otto specie alloctone: «Il problema delle specie di primati introdotte all'interno dello Stato di Rio de Janeiro richiede attenzione, perché i costi ecologici di questi outsider potrebbero essere la perdita irrimediabile delle specie autoctone. Anche se le specie invasive sono un problema a livello mondiale, nello stato di Rio de Janeiro il problema è peggiore, dato che più specie non native di primati che native sono state registrate nello Stato». 

Degli 8 "alieni", alcuni, come la scimmia ragno nera o atele faccianera o peruviano (Ateles paniscus) e il nero e oro scimmia urlatrice (Alouatta caraya) l'aluatta bruna non sono considerati grandi rischi, perché gli scienziati non sono riusciti a trovare alcuna prova che abbiano effettivamente stabilito popolazioni (probabilmente si tratta di individui isolati), invece gli uistitì e le "scimmie scoiattolo" potrebbe rappresentare una minaccia significativa. Per esempio, il leontocebo dalla testa dorata (Leontopithecus chrysomelas), introdotto accidentalmente da un collezionista di animali, potrebbe diventare  un grosso problema, visto che la sua popolazione ha ormai raggiunto più di un centinaio di individui. 

Infine, l'accoppiamento di cebi alloctoni con le specie locali ha prodotto specie ibride e gli scienziati ribadiscono che «L'ibridazione è probabilmente il peggiore effetto di queste introduzioni. E' pericolosamente sottovalutata per la sopravvivenza dei primati in via di estinzione». 

Ma non sono solo i primati autoctoni ad essere a rischio: alcune delle specie introdotte sono note come predatrici delle uova e pulcini di Scricciolo formichiero della restinga (Formicivora littoralis ), un uccello della Mata Atlântica inserito nella Lista Rossa Iucn come a grave rischio di estinzione. 

Altri impatti di queste specie aliene di primati sono probabilmente sconosciuti. I ricercatori raccomandano una maggiore sensibilizzazione della gente sui pericoli dei primati utilizzati come animali da compagnia e  misure per sterilizzare le specie aliene, ma per loro la cosa migliore sarebbe quello di eliminare del tutto i primati invasivi: «Anche se questa raccomandazione probabilmente causerà preoccupazioni politiche e  sociali, è l'azione più appropriata in considerazione dei potenziali effetti sulle specie autoctone di primati come pure sulla biodiversità in tutto lo Stato».

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