[28/03/2012] News toscana

Toscana, siccità: a rischio il grano ed altre produzioni agricole

E' ormai allarme in tutta la regione dove si è registrato, un po' come in tutto il centro nord del paese, un dimezzamento delle precipitazioni invernali. Per quanto riguarda l'agricoltura a  risentirne, già nelle prossime settimane, saranno la produzione di grano (tenero e duro) e di cereali (mais e orzo in particolare) che stanno per entrare in una fase cruciale. Un settore che in Toscana significa 12 mila aziende, migliaia di addetti tra lavoratori diretti ed indotto, ed una produzione, solo di grano, intorno ai 4,5 milioni di quintali,  che può essere messo in crisi dalla mancanze di piogge che avranno un drastico effetto sulla resa ad ettaro con un abbattimento del 50% della produzione (oltre 2 milioni di quintali di grano per un valore tra 50 e 60 milioni di euro).

«Il deficit idrico accumulato è già pesante - ha dichiarato Tulio Marcelli, presidente Coldiretti Toscana - se entro 15 giorni non piove la produzione di grano rischia di venire compromessa seriamente. I cereali autunno-vernini, come il grano appunto, la cui produzione in Toscana è molto importante in particolare nel pisano, grossetano, livornese sta entrando nella fase decisiva: senza acqua la fioritura e la maturazione sono in forte dubbio. Siamo preoccupati anche per mais, girasole ed orzo: abbiamo ancora alcune settimane per affrontare il nodo della semina. La situazione non è facile». In difficoltà ci sono anche il settore orticolo, la tabacchicoltura e l'olivicoltura con la possibilità di una riduzione dei prodotti e quindi di un aumento dei prezzi. Gli agricoltori con un occhio al cielo e uno ai bollettini meteo trasmessi in televisione, guardano con un misto di speranza e preoccupazione al prossimo mese.

«Tutto si gioca nelle prossime settimane che saranno determinanti - ha continuato Marcelli - e se non piove sarà dura per l'agricoltura. E' evidente che serve, alla nostra regione, un piano idrico pluriennale per affrontare il cambiamento climatico che è diventato ormai la regola e con cui dovremo probabilmente convivere nei prossimi anni». Coldiretti chiede la realizzazione di pozzi, piccoli laghetti privati nelle campagne, pensa al recupero delle acque, e all'impiego di strumenti moderni e tecnologici per rendere più efficiente la distribuzione dell'acqua per l'irrigazione dei campi. «L'acqua è l'emergenza del futuro, dobbiamo prepararci ad affrontarla» ha concluso Marcelli.

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