
[28/03/2012] News
John Tanzer, direttore del Wwf Global Marine Proqram ed ex direttore esecutivo della Great Barrier Reef Marine Park Authority, nei giorni scorsi, alla vigilia delle elezioni nel Queesland che hanno spodestato il Partito laburista da un lunghissimo dominio di governo dello Stato australiano, ha lanciato un accorato appello per salvare la Grande Barriera Corallina, che è stata recentemente sotto i riflettori mondiali, grazie ad una visita di una delegazione internazionale dell'Unesco per valutare se il Reef viene correttamente gestito.
«Il governo statale e quello federale - scriveva Tanzer - hanno approvato, o sono in procinto di approvare, una serie di progetti industriali proprio lungo la costa del Queensland. Questi progetti da miliardi di dollari saranno visibili dallo spazio. Comportano il dragaggio di milioni di metri cubi di sedimenti che lasceranno cicatrici profonde sulla barriera corallina e metteranno a repentaglio molti dei valori nel cuore della Great Barrier Reef World Heritage Area e del Marine Park. Nel prossimo decennio, il traffico marittimo attraverso il Reef è destinato ad aumentare di 5 volte, il porto di Abbot Point è destinato a diventare il più grande terminale al mondo per l'export di carbone e nuovi terminali Gnl e porti carboniferi saranno costruiti a Gladstone Harbour. Se tutte le proposte andranno avanti come previsto, il ministro federale dell'Ambiente Tony Burke e il premier Anna Bligh avranno trasformato l Reef in un parco industriale e in una superstrada per i vettori del carbone».
Le ricerche scientifiche dimostrano che, da quando la Grande barriera corallina è stata dichiarata sito Patrimonio dell'Umanità nel 1981, la copertura di coralli è diminuita di circa un quarto. Infatti, una recente pubblicazione ha evidenziato che la copertura di corallo sul Reef è calata fino al 50% dagli anni '60 e negli ultimi 12 mesi più di 1.000 tartarughe e più di 180 dugonghi si sono piaggiati morti, una conseguenza delle pressioni crescenti sulle fanerogame marine da cui dipendono.
«Rispetto alle attuali proposte di sviluppo industriale - dice Tanzer - ulteriori pressioni si aggiungono a queste minacce già esistenti, come il run-off dalle aziende agricole, le pratiche di pesca obsolete e il cambiamento climatico. Come esempio delle minacce di industrializzazione, dobbiamo guardare oltre a ciò che sta accadendo ad Gladstone Harbour. Il Governo dello Stato non è in grado di spiegare gli alti livelli di malattie nella vita marina attorno a Gladstone, né di escludere lo sviluppo industriale come la causa. L'Unesco ha chiesto ai governi statale e federale di procedere ad una valutazione strategica della Great Barrier Reef World Heritage Area e della zona costiera adiacente. Nel frattempo dovrebbe essere messa in atto una moratoria su tutte le nuove approvazioni per lo per lo sviluppo industriale. Come possono i funzionari del governo tenere in seria considerazione l'impatto dello sviluppo futuro, quando non hanno in atto un piano? La Grande Barriera Corallina è una delle aree iconiche del mondo e un bene inestimabile per il Queensland. L'industria del turismo del Reef genera più di $ 5 miliardi per l'economia Queensland, con oltre 54.000 persone direttamente impiegate».
Secondo l'esponente del Wwf gli elettori del Queensland il 24 marzo avevano l'opportunità di dire la loro trasformando le elezioni statali in un referendum sul futuro della barriera corallina: «Tutti i livelli di governo devono farsi avanti e impegnarsi per politiche più dure o rischiamo la morte continua per il nostro patrimonio mondiale dell'Unesco».
Gli elettori hanno votato ma il "referendum" invocato da Tanzer potrebbe essersi trasformato in un boomerang, un pericolo ancora maggiore del governo laburista: hanno stravinto i conservatori del Liberal National party, grandissimi amici dell'industria del carbone che li sostiene e vuole costruire quei porti che distruggeranno la Great Barrier Reef.