
[04/04/2012] News
Nelle scorse settimane il ministro dell'Ambiente Corrado Clini (foto), ha chiesto (tramite lettera) a Roberto Bazzano, presidente di Federutility (che rappresenta tutte le aziende del servizio idrico), di dare attuazione immediata all'esito referendario in merito al taglio del 7% della remunerazione del capitale investito, come esplicitamente chiesto dai cittadini.
Per il ministro si deve dare subito attuazione alla sentenza della Consulta del luglio scorso senza aspettare quanto sarà riportato nel Dpcm di attuazione dell'articolo 21 del decreto salva-Italia (dl 201/2011). Il ministro si è mosso anche con le Regioni e con l'Authority per l'energia e gas (che si occupa ora anche di acqua) ma per adesso tutti gli interessati stanno prendendo tempo, e intanto sono passati quasi 10 mesi dal referendum. Ora però è pronto lo schema di Decreto del presidente del Consiglio dei ministri che, in attuazione del Decreto "salva Italia", ripartisce fra ministero dell'Ambiente e Autorità per l'energia elettrica e il gas le funzioni in materia di regolazione e vigilanza in materia di acqua. Il ministro dell'Ambiente lo ha già trasmesso a Palazzo Chigi per la promulgazione.
La bozza del decreto prevede l'attribuzione all'Autorità per l'energia delle funzioni che riguardano la tutela della concorrenza e dei livelli essenziali del servizio da fornire agli utenti, mentre mantiene in capo al ministero dell'Ambiente le funzioni di coordinamento, di pianificazione ad ogni livello e quelle di difesa dell'ambiente con gli interventi per la difesa del suolo e per la tutela e utilizzazione delle acque.
A detta del ministero la nuova regolamentazione tiene conto in primo luogo dell'inequivocabile risultato del referendum del giugno 2011, oltre che delle competenza che le Regioni e gli Enti locali hanno sulla materia. In sintesi, quando il Decreto entrerà in vigore l'Autorità per l'energia elettrica e il gas dovrà: definire e aggiornare i criteri con i quali le autorità di governo degli ambiti o dei bacini quantificheranno la tariffa applicata all'utente finale; definire i livelli di qualità del servizio da fornire; verificare i piani d'ambito anzitutto dal punto di vista economico e finanziario.
Nell'adottare queste decisioni, l'Autorità dovrà muoversi nel quadro dei principi, delle finalità e delle attribuzioni stabiliti dalla legge istitutiva dell'authority (l. 14/11/1995 n. 481) e quindi in piena autonomia e con indipendenza di giudizio e valutazione, nel rispetto degli indirizzi di politica generale formulati dal Parlamento e dal Governo. Siccome il ministro Clini nella lettera inviata a Federutility ribadiva che la tariffa deve prevedere la sola copertura integrale dei costi del servizio e accennava ad obbiettivi di qualità e "strumenti di premialità [...] analoghi a quelli che l'autorità ha adottato in campo elettrico", resta da capire quali saranno queste premialità per le aziende del SII, se è iniziato un percorso di vero cambiamento per il sistema di finanziamento del SII o se, con richiamo "gattopardesco", viene modificata solo la terminologia facendo uscire dalla porta il 7% di remunerazione per farlo rientrare dalla finestra, magari incrementato, in altra forma.