
[04/04/2012] News toscana
Dopo i blitz e le proteste di Legambiente e Greenpeace per chiedere che il Santuario Internazionale dei mammiferi marini Pelagos si trasformasse da un segno sulla carta in una vera gestione di quella che teoricamente sarebbe l'Area marina più grande d'Europa, qualcosa finalmente sembra muoversi. Una nota del ministero dell'Ambiente informa che la sede del segretariato permanente dell'Accordo Pelagos, col quale nel '99 è stata istituita l'area marina protetta internazionale fra Toscana, Liguria, Sardegna, Principato di Monaco e Francia, è stata riattivata. L'iniziativa, che riporta in vita la sede Genovese, allocata nel Palazzo Granducale, si accompagna al via per il progetto di tracciare via radar le rotte delle navi. È uno dei risultati della riunione che si è svolta oggi al ministero dell'Ambiente, riunione alla quale hanno partecipato gli assessori all'Ambiente delle Regioni coinvolte.
Oltre all'attivazione della sede genovese - fanno sapere dal ministero - Clini ha confermato con gli assessori Rita Bramerini (Toscana) e Renata Briano (Liguria) il metodo della condivisione e della concertazione, che coinvolgeranno anche i Comuni, su temi come il monitoraggio delle specie e degli ecosistemi del Santuario e il completamento della rete di Vts, cioè il tracciamento radar delle rotte delle navi.
Tra le minacce più rilevanti alla salute del Santuario dei Cetacei ci sono l'inquinamento da terra e i rischi che provengono dal traffico marittimo. Nel contenere questi pericoli ambientali, le Regioni hanno un ruolo fondamentale, programmando interventi e facendo rispettare le regole.
Il ministero ha incontrato anche alcune tra le più rilevanti associazioni ambientaliste impegnate nella difesa del mare, cioè Legambiente, Wwf, Greenpeace e Marevivo.