[05/04/2012] News

Il diluvio universale del Bølling warming, i ghiacci dell'Antartide e le barriere coralline di Tahiti

I dati sugli antichi livelli degli oceani forniscono preziose informazioni su come le calotte artiche rispondano ai mutamenti climatici estremi. Nei giorni scorsi anche greenreport.it ha dato notizia di una importante ricerca dalla quale emerge che l'ultima glaciazione è stata caratterizzata da un periodo di drammatico aumento del livello dei mari di circa 20 metri in soli 500 anni. Ora la ricerca "Ice-sheet collapse and sea-level rise at the Bølling warming 14600 years ago" pubblicata da Nature getta nuova luce sui questo meccanismo che ha mutato il volto del nostro pianeta. La ricerca fa parte di un grande consorzio internazionale, l'Integrated ocean drilling program (Iodp), che ha ottenuto i corali fossili trivellando il fondale marino al largo di Tahiti con una nave da ricerca. Un team internazionale guidato dall'Aix-Marseille Université e composto anche da ricercatori britannici e giapponesi spiega su Nature che «La controversia sull'ampiezza e la tempistica  di questo  "meltwater pulse" (Mwp-1A) ha tuttavia portato incertezza circa la fonte dell'acqua di questa fusione e sulle sue relazioni causali e temporali con gli improvvisi cambiamenti climatici della glaciazione. I precedenti dati del livello del mare forniscono preziose informazioni circa la risposta dei ghiacci all'azione estrema del clima. Qui dimostriamo che la Mwp-1A è iniziata non prima di 14.650 anni fa, e si è conclusa prima di 14.310 anni fa, il che la rende coeva con il Bølling warming. I nostri risultati, basati sui coralli prelevati al largo di Tahiti nel corso dell'Integrated Ocean Drilling Project Expedition 310, rivelano che l'aumento del livello del mare a Tahiti è stato tra i 12 ei 22 metri, con un valore più probabile tra i 14 e i 18 metri, che stabilisce un contributo significativo del meltwater dall'emisfero meridionale. Ciò implica che il tasso eustatico del livello del mare ha superato i 40 millimetri all'anno nel corso della Mwp-1A». Le variazioni eustatiche del livello marino sono le velocità  con cui avvengono  queste variazioni e si riflettono in modo significativo sia sulla dinamica della sedimentazione sia sulle risultanti successioni stratigrafiche.

Che cosa abbia causato il Bølling warming è una questione molto dibattuta tra gli scienziati: la teoria fino ad ora più accreditata è che sia avvenuta una modifica nella circolazione oceanica che avrebbe portato più caldo verso le latitudini settentrionali ma, secondo quanto  testimoniano i coralli fossili di Tahiti, questo "diluvio universale", si sarebbe verificato a causa del collasso della banchisa antartica e gli scienziati sono convinti di poter utilizzare questi dati per prevedere i futuri scenari di cambiamento climatico e di poterli utilizzare per comprendere meglio il comportamento dinamico di grandi aree marine ghiacciate.

«E' fondamentale che noi guardiamo nel passato geologico della Terra per comprendere gli impatti di eventi rari ma forti, come il collasso di lastre di ghiaccio gigantesche che si è verificato 14.600 anni fa. Il nostro lavoro è una finestra su un evento estremo nel quale la deglaciazione ha coinciso con un aumento drammatico e rapido del mare a livello globale: un antico "mega-alluvione" spiega Alex Thomas, del dipartimento di scienze della terra della Oxford University - Il livello del mare è aumentato 10 volte più  velocemente di quanto non sia in aumento ora! Si tratta di un banco di prova eccellente per i modelli climatici: se riusciamo a riprodurre questo evento straordinario, questo migliorerà la fiducia che si possa anche prevedere accuratamente il cambiamento futuro».

I ricercatori spiegano che il cosiddetto Bølling warming «Ha riscaldato le alte latitudini dell'emisfero Nord fino a un massimo di 27 gradi Fahrenheit  (fino a 15 gradi celsius) in meno di un secolo» e Thomas sottolinea che «Il corallo tahitiano è importante perché i campioni, di migliaia di anni, possono essere datati più o meno entro 30 anni. Dato che Tahiti è un'isola oceanica, lontana dalle maggiori banchise giacciate, il livello del mare evidenziato dalle sue barriere coralline ci porta vicino alla media "magica" del livello dei mari di tutto il mondo».

Secondo i ricercatori le nuove prove trovate nei fondali di Tahiti «Suggeriscono che una considerevole parte del livello dei mari in quel momento deve provenire dallo scioglimento delle calotte di ghiaccio in Antartide, che hanno inviato un "impulso" di acqua dolce in tutto il mondo». Il dati provenienti dai coralli di Tahiti utilizzati dal team dimostrano che l'aumento del livello del mare è avvenuto in un periodo di 350 anni, anche se in realtà  l'innalzamento potrebbe essersi verificato molto più rapidamente e questo diluvio universale si sarebbe distribuito in modo uniforme intorno alle coste di tutto il pianeta. Tuttavia, rimane ancora da chiarire se l'impulso di acqua dolce Mwp-1A che ha contribuito a riscaldare il clima mondiale durante il Bølling warming sia stato il risultato di un mondo già in via di riscaldamento.

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