
[05/04/2012] News toscana
Anche il territorio aretino, come molti altri della nostra regione,sta soffrendo una crisi idrica accentuata che si evidenzia chiaramente nei numeri inerenti l'invaso di Montedoglio, il più grande della Toscana. Il limite di massimo invaso corrisponde a 72 milioni di m3 mentre il volume attuale è di 34 milioni - pari al 47% - con soli 24 milioni di m3 utilizzabili. Le acque dell'invaso alimentano un importante comprensorio irriguo in Umbria e in Toscana, l'acquedotto del capoluogo aretino e assicurano nel contempo un adeguato deflusso al Fiume Tevere, e per questo, da tempo (la carenza idrica si è manifestata già in autunno), si è costituito un tavolo tecnico per gestire la situazione.
In emergenza idrica è più difficile gestire la risorsa indirizzandola verso i diversi usi e per questo ci vorrebbe un soggetto gestore nel pieno delle sue funzioni. Purtroppo invece l'Ente acque umbre toscane (Eaut,), che ha competenze anche su Montedoglio, non è ancora a regime da un punto di vista amministrativo. La vicenda della nomina (non ancora avvenuta) del rappresentante della Regione Toscana nel Cda dell'Eaut ha fatto sviluppare tensioni sia locali che regionali, e la situazione che si è delineata ha fatto andare su tutte le furie il presidente della provincia di Arezzo, Roberto Vasai.
«E' venuto il momento delle decisioni - afferma Vasai. Questa attesa sta generando tensioni sul territorio e non fa certo bene nella prospettiva della miglior gestione dell'invaso e della risorsa idrica, in un momento, peraltro, assai delicato - ha dichiarato il presidente - Mi ero imposto di non intervenire in un dibattito, spesso pretestuosamente usato per fini non coincidenti con quelli generali, ma credo che il confronto stia degenerando e le istituzioni locali non possono stare a guardare.
Io sono convinto - ha continuato Vasai - che la Regione abbia tutto il diritto di esercitare le proprie competenze. Gli enti territoriali, provincia e comuni, con largo anticipo avevano dato piena disponibilità a collaborare per rendere questa scelta più semplice e più aderente alle aspettative del territorio. Questa disponibilità non è stata accolta, ma ciò nonostante abbiamo continuato a impegnarci, senza accendere alcun riflettore, per cercare di portare un contributo utile alla conclusione della vicenda. Ora, però, credo che i tempi siano assolutamente maturi per una decisione. Attendere ancora potrebbe recare danni al territorio».
Ricordiamo che l'Eaut è nato lo scorso novembre ed è subentrato all'Ente irriguo umbro toscano. Oltre alle regioni (Toscana e Umbria) fa parte dell'Ente anche il ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali. Oltre a Montedoglio, l'Ente ha competenze sulle reti di adduzione che interessano la valle del Tevere umbra e toscana, sulla Valdichiana, sul serbatoio del Calcione che alimenta l'intero schema irriguo della valle del Foenna nei comuni di Sinalunga e Lucignano, sul Canale Battagli che alimenta le aree irrigue nei comuni di Montevarchi e San Giovanni Valdarno, sul serbatoio del Chiascio per l'alimentazione delle aree della Valle Umbra. Fornisce poi l'acqua ai soggetti gestori del servizio idropotabile attraverso concessioni.
Si comprende quindi l'importanza di questo Ente e le preoccupazioni di Vasai. «Serve una risposta forte, oggettivamente qualificata e, se possibile, capace di rappresentare le legittime aspettative della comunità della Valtiberina, pur avendo come riferimento l'interesse generale che siamo tenuti, ognuno per il proprio ruolo, ad avere come costante riferimento» ha concluso il presidente della provincia di Arezzo.