
[10/04/2012] News toscana
Riceviamo e pubblichiamo
Il Parco Interprovinciale di Montioni è stato istituito nel 1999. Da allora sono stati spesi molti anni di concertazione tra i Comuni interessati e le Province di Livorno e Grosseto per arrivare finalmente all'approvazione del Piano del Parco ( il famoso e innovativo Piano Processo del Prof. Giorgio Pizziolo) e alla redazione del Piano di Sviluppo Socio Economico in accordo con le comunità locali. Contemporaneamente è stata creata una forte relazione tra questi Piani e i Piani forestali delle due province, primo esempio in Toscana di come si possano integrare le pianificazioni sul territorio ai vari livelli. In molti incontri pubblici con i cittadini e i rappresentanti delle associazioni e categorie economiche sono state illustrate e condivise le finalità e le enormi risorse che questo Parco ci consegna. Tra mille difficoltà le prime attività di gestione sono proseguite anche quando, con la riduzione dei fondi europei, si è reso necessario individuare altre risorse per la realizzazione delle opere necessarie.
Nel 2009 è stato avviato il Consorzio di Gestione del Parco tra le due Province e i rispettivi comuni, prevedendo anche, e finalmente, la figura di un direttore che dovrebbe svolgere il ruolo di guida competente anche in tema di gestione naturalistica del territorio.
Con dispiacere e delusione però, dobbiamo registrare che sul parco è calato il silenzio e Montioni sembra essere diventato una presenza imbarazzante.
Ancora nessuno degli obiettivi del Piano del Parco è stato raggiunto. Si doveva mettere in atto il Piano di Sviluppo Socio Economico, avviare il concorso nelle scuole per il simbolo del parco, strutturare l'immagine e l'offerta turistica, migliorare i percorsi, la segnaletica, le ippovie, pensare allo studio di fattibilità per il restauro delle Terme e degli altri edifici censiti nel Piano, si doveva sentir parlare di Montioni sia sul versante livornese che grossetano, invece tutto tace.
Oggi che le più autorevoli organizzazioni in materia di conservazione della natura hanno lanciato un appello accorato per fermare la perdita della Biodiversità, sappiamo che le aree protette offrono anche una soluzione conveniente agli impatti negativi del cambiamento climatico, permettendoci di abbassare la presenza della CO2 sul nostro territorio.
Oggi sappiamo che occorrono finanziamenti efficaci per salvare il mondo naturale e per mettere in atto un'evoluzione verso un'economia ecologica. Intorno al Parco gira già una economia basata sugli agriturismi, sulle escursioni, sulle visite scolastiche, sulle ricerche specialistiche, sull'agricoltura di qualità. Sarebbe l'ora di mettere in pratica le previsioni del Piano del Parco e del Piano di Sviluppo Socio Economico, in termini di sostegno alle attività economiche, di mobilità sostenibile, di aiuto alle aziende agricole. Sarebbe l'ora di riconoscere che attivare il Piano del Parco significa dare un contributo all'economia dei territori della Val di Cornia e Follonica. Mai come in questo periodo, la conservazione della Biodiversità, la difesa del suolo e del paesaggio sono necessari per rilanciare il ruolo del nostri territori nel mondo.