[16/04/2012] News toscana

Reattori nucleari di quarta generazione: workshop internazionale a Pisa

Dal 17 al 20 aprile si terrà presso la facoltà di Ingegneria dell'università di Pisa, il workshop internazionale "Innovative Nuclear Reactors Cooled by Heavy Liquid Metals: Status and Perspectives", organizzato dall'Università di Pisa, in collaborazione con l'Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile (Program Agreement - Adp Enea-Mse, Par2011) che lo finanzia con fondi dell'Accordo di programma del ministero dello Sviluppo economico, messi a disposizione dal governo per effettuare attività di ricerca nell'ambito del nuovo nucleare da fissione e del VII Programma Quadro dell'Unione Europea "Search", Sck-Cen, Von-Karman Institute.

Al workshop parteciperanno circa cento tra scienziati provenienti da vari enti di ricerca internazionali e rappresentati dell'industria nucleare. In più, ci saranno una trentina di studenti del corso di laurea magistrale in Ingegneria nucleare. Al workshop parteciperanno anche rappresentanti di importanti industrie nucleari come Ansaldo, Mitubishi e Thermocoax.

I reattori di quarta generazione sono ancora allo stadio concettuale e sono oggetto di un'iniziativa avviata nel 2000, quando 10 Paesi hanno formato il "Generation IV International Forum" per sviluppare sistemi nucleari di futura generazione, che nelle speranze dei promotori potranno diventare pienamente operativi a livello industriale fra 30 o 40 anni, sostituendo l'attuale generazione di reattori nucleari.

I sistemi quarta generazione dovrebbero avere alcuni requisiti: sostenibilità: massimo utilizzo del combustibile e minimizzazione dei rifiuti radioattivi; economicità: basso costo del ciclo di vita dell'impianto e livello di rischio finanziario equivalente a quello di altri impianti energetici; sicurezza e affidabilità: il loro "ciclo chiuso" potenzialmente dovrebbe moltiplicare di un fattore da 50 a 100 l'energia prodotta dall'uranio, rendendo così l'energia nucleare disponibile per alcune migliaia di anni con le attuali scarse risorse di uranio. Una tecnologia fortemente contestata dagli ambientalisti perchè il significativo miglioramento della gestione delle scorie radioattive secondo loro si tradurrebbe in realtà in meno scorie ma più contaminanti e di difficile gestione.

Alcuni reattori veloci sono già stati realizzato e sono in funzione, ma gli attuali standard di sicurezza, inaspriti dopo il disatro nucleare di Fukushima, la competitività e le difficoltà dell'industria nucleare richiedono lo sviluppo di una nuova generazione di reattori veloci, identificati appunto in nei cosiddetti reattori di IV generazione.

Tra gli enti di ricerca esteri che prenderanno parte all'iniziativa ci sono Argonne National Laboratory (USA), Commissariat à L'énergie Atomique (Francia), Institut de Radioprotection et de Sûreté Nucléaire (Francia), Royal Institute of Technology (Svezia), N.A. Dollezhal Institute "Nikiet" (Russia), Karlsruher Institut für Technologie (Germania), Grs (Germania), Institute of Nuclear Energy Safety Technology - Chinese Academy of Sciences (Cina).

In una nota l'università di Pisa sottolinea: «Il workshop affronterà i temi della tecnologia nucleare dei reattori refrigerati a piombo liquido e in parte anche dei reattori refrigerati a sodio. Entrambi questi sistemi fanno parte dei reattori nucleari detti di "Quarta Generazione" (Generation IV), sono cioè reattori che saranno disponibili per la produzione di energia elettrica a partire dal 2030-2040 circa. I reattori nucleari di quarta generazione sono sistemi completamente innovativi rispetto agli attuali e soddisfano diversi requisiti, quali l'elevatissima sicurezza, l'uso più razionale del combustibile nucleare, la non-proliferazione nucleare e la sostenibilità della tecnologia nucleare». 

Enea ed università spiegano che i risultati del workshop di Pisa hanno un doppio obiettivo: «Primo, sostenere l'implementazione del Front-End Engineering Design (Feed) e del Preliminary Safety Assessment Report (Psar) della Myrrha irradiation facility, che ha una deadline fondamentale nel 2014. Secondo, promuovere la Lead Technology di riferimento, insieme alla Sodium Technology, nella strategia europea relative ai Fast Reactors, sottolineando in questo quadro il forte contributo italiano».

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