
[16/04/2012] News
Il 13 aprile si è svolto l'incontro Aidap presso il Parco regionale dell'Appia antica a Roma. E' stato un appuntamento interessante con una discreta partecipazione di operatori delle aree protette, limitata in parte dal maltempo e da uno sciopero nei trasporti.
Sono intervenuti al dibattito numerosi rappresentanti del settore. Tra gli interventi più interessanti sono da sottolineare, in ordine sparso, Franca Zanichelli (Parco nazionale Arcipelago toscano) che ha ribadito come il ruolo dei parchi debba essere quello di formare tecnici naturalisti e non solo, fornendo loro l'opportunità di lavorare in siti privilegiati.
Altri interventi hanno inquadrato la tematica e ricordato come le aree protette abbiano scopi multipli (conservazionistici, sociali, culturali, economici): tra questi Fabio Renzi (Legambiente), Raniero Maggini (WWF Italia), Corrado Teofili (Federparchi-IUCN), quest'ultimo accennando ai parchi marini e alle loro potenzialità in termini di relazione con il mondo della pesca e del turismo di qualità.
Cosimo Marco Calò (Parco naturale regionale Monti Lucretili) ha sottolineato come i parchi tutelano soprattutto beni comuni, richiamando così il valore pubblico delle terre ad uso civico, delle Università agrarie, e il loro ruolo di aree vaste che di per sé tutelano biodiversità e valori storico-culturali. Giorgio Boscagli ha ricordato come, in tempi di crisi ove le priorità sembrano essere solo di tipo economico, debba essere associato ai parchi il tema del lavoro. Potenzialità ancora non espressa pienamente.
Un intervento importante è stato quello di Nino Martino (Dolomiti Bellunesi): la politica non è consapevole della disproporzione, nei bilanci nazionali, tra spese militari e spese legate alla promozione del nostro Paese in termini di bellezze e valori paesistici, storico-archeologici, naturali. Un accenno del suo interessante intervento ha riguardato le dinamiche perverse di alcune filiere e normative di gestione di aree protette, come nel caso delle aree marine protette, la cui economia e bilanci sono spesso affidate a singoli amministratori locali che possono intervenire bloccando i finanziamenti ministeriali ad esse dedicati. Il tutto sancito da norme nemmeno passate in Parlamento ma provenienti da meri decreti ministeriali.
Giampiero Sammuri (Federparchi), nel ricordare il ruolo della Federazione, ha spiegato come gran parte del suo lavoro sia costituito nella comunicazione al grande pubblico del ruolo dei parchi, essendo consapevole che i nostri valori e motivazioni, per una serie di ragioni storico-culturali, non sono pienamente condivise da gran parte della popolazione, spesso perché non adeguatamente informata. Altri interventi (Parco Majella, Università) hanno stimolato il dibattito. Le uniche rappresentanze politiche intervenute, benché fossero stati invitati esponenti di tutto l'arco politico, erano del PD e dell'API.
L'incontro è stato utile. E' anche vero che il tema è molto vasto e, in incontri di questo tipo (analogamente ad altri temi come quello del paesaggio e delle reti ecologiche), ogni partecipante, caleidoscopicamente, vede l'argomento secondo la sua esperienza, il contesto di provenienza, le priorità (largamente dipendenti dalla propria formazione). In incontri trasversali che prevedono la partecipazione di ecologi, pianificatori, amministratori, paesaggisti, politici, sociologi è automatico che vengano affrontate mille diverse sfaccettature e approcci di una problematica che, trattando di territorio, affronta le mille complessità derivanti dal rapporto uomo-natura.
Se questo può essere stimolante è anche vero che la tendenza può diventare quella di parlare di mille argomenti diversi, che, per forza di cose, vengono trattati in forma di breve intervento, superficialmente e senza approfondimenti. Forse sarebbe opportuno stimolare il mondo dei parchi a indire periodicamente incontri su temi specifici (politiche dei parchi, analisi delle minacce, analisi dei contesti, economie, monitoraggio nelle aree protette, ecc.), suggerendo a tutti i partecipanti di limitare strettamente i loro interventi al tema in esame, che però viene giustamente approfondito. E' possibile così chiudere il dibattito con documenti condivisi su temi e obiettivi specifici che possono essere poi comunicati attraverso i mass-media.
Tra le tante cose, si è parlato di monitoraggio di gestione e di comunicare i risultati raggiunti dagli Enti parco, in modo da evidenziare come tali istituzioni possano essere efficaci nel raggiungere i loro obiettivi e quindi funzionali alla comunità e al grande pubblico. E' importante ricordare che esistono già documenti importanti a livello internazionale (in parte adottati da alcune aree marine protette italiane) in merito alla efficacia di gestione, alla sua valutazione nelle diverse fasi del management (dalle valutazioni del contesto ambientale e antropico, a quelle sugli input finanziari, a quelle sulle opere e attività realizzate, per finire sulla valutazione del raggiungimento degli obiettivi finali di conservazione e sostenibilità).
Tali documenti, delineati dalla IUCN, dovrebbe costituire uno strumento forte che tutti i parchi dovrebbero adottare per comunicare come la gestione va avanti, come può essere migliorata in forma adattativa alle circostanze che si vengono a creare. Solo così gli enti parco possono diventare strutture forti, analogamente ad altre istituzioni pubbliche che hanno avuto un mandato dalla comunità in merito a specifici argomenti e per i quali si chiede conto.
In mancanza di questi riscontri (valutazioni) oggettive i parchi sono in balìa di discussioni interminabili, cavalcate politicamente secondo le circostanze e gli umori che di volta in volta vengono a delinearsi. A seguire, quindi, da questo stimolante incontro debbono essere messi in cantiere convegni tecnici, promossi dagli operatori stessi dei parchi, ove il ruolo di tali aree, grazie a strumenti consolidati, sia quello di un ente forte e impattante positivamente nella crescita della società civile.
Corrado Battisti* Respnsabile delle aree protette della Provincia di Roma
Del Gruppo di San Rossore