[17/04/2012] News

Proposta direttiva Raee: la Commissione Ue accoglie gli emendamenti del Parlamento

La Commissione europea accoglie gli emendamenti adottati dal Parlamento europeo in seconda lettura - conformemente al compromesso raggiunto dal Consiglio e dal Parlamento europeo - sulla proposta di direttiva sui rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (Raee).

Gli obiettivi specifici della proposta di rifusione della direttiva Raee sono di incrementare l'efficienza delle risorse e di garantire un trattamento appropriato dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche stabilendo nuovi obiettivi di raccolta rispondenti alla realtà di ogni Stato membro. Altri obiettivi sono quelli di ridurre gli oneri amministrativi inutili e di garantire una migliore applicazione, in particolare mediante l'inversione dell'onere della prova per le esportazioni di apparecchiature usate sospettate di essere Raee.

Dunque, nella seduta plenaria del 19 gennaio 2012, il Parlamento europeo ha adottato un pacchetto di compromesso concordato con il Consiglio con l'obiettivo di pervenire a un accordo in seconda lettura. Un pacchetto che essenzialmente riguarda: l'istituzione di nuovi obiettivi di raccolta per Stato membro sette anni dopo l'entrata in vigore, con un obiettivo intermedio dopo quattro anni sempre dall'entrata in vigore della direttiva; il ritiro dei Raee di piccole dimensioni dai grandi "dettaglianti", a meno che non si dimostri la pari efficacia di altri regimi alternativi.

Un pacchetto che, inoltre, riguarda l'ampliamento del campo di applicazione della direttiva per includervi tutte le apparecchiature elettriche ed elettroniche, sei anni dopo l'entrata in vigore, con ulteriori esenzioni, e dopo un riesame che deve essere effettuato dalla Commissione; l'armonizzazione di requisiti in materia di registrazione e notifica, pur riconoscendo che tali requisiti sono, in linea di principio, nazionali al fine di consentire la loro effettiva applicazione; l'introduzione di requisiti minimi per le spedizioni di apparecchiature usate, sospettate di costituire spedizioni illegali di rifiuti, compresa l'inversione dell'onere della prova e deroghe specifiche.

La Commissione sottolinea che i requisiti minimi applicabili alle spedizioni non dovrebbero ostacolare il commercio legale di apparecchiature usate. Qualora si sospetti che la spedizione sia di fatto una spedizione illegale di rifiuti, conferisce agli Stati membri lo strumento giuridico per chiarire la situazione.

Sulla progettazione ecocompatibile dei prodotti la Commissione afferma che le misure della progettazione possono contribuire ad agevolare il conseguimento degli obiettivi della direttiva sui rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche, in linea con la tabella di marcia verso un'Europa efficiente nell'impiego delle risorse. Nell'introdurre misure di esecuzione nuove o nel rivedere quelle esistenti per prodotti che rientrano anche nell'ambito di applicazione della direttiva Raee, la Commissione si impegna a  prendere in considerazione i parametri per il reimpiego e il riciclaggio e valuterà la possibilità di introdurre requisiti in materia di riutilizzabilità, riciclabilità e facilità di eliminazione di questi prodotti.

La nuova direttiva Raee introduce la possibilità di stabilire disposizioni transitorie per risolvere le difficoltà incontrate da uno Stato membro nel soddisfare gli obiettivi di raccolta previsti a causa di circostanze specifiche. A tale proposito la Commissione sottolinea che il livello elevato degli obiettivi di raccolta dei Raee è importante per un'Europa efficiente sotto il profilo delle risorse e che le disposizioni transitorie possono essere applicate solo in circostanze eccezionali. Tanto che - sempre a detta della Commissione - le difficoltà incontrate e le circostanze specifiche sulle quali sono basate devono essere oggettive, ben documentate e verificabili.

Il Parlamento europeo e il Consiglio hanno convenuto di invitare la Commissione a valutare se può essere necessario applicare un trattamento specifico ai nanomateriali contenuti nei Raee. In questo contesto, la Commissione - che per nanomateriali intende quelli definiti nella propria raccomandazione del 2011 (2011/696/UE) -  valuterà se saranno necessari trattamenti specifici se è dimostrato che determinati nanomateriali presentano rischi per la salute umana o per l'ambiente.

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