[19/04/2012] News

Le complicate canzoni e i dialetti delle procavie delle rocce israeliane

Un team di quattro ricercatori dell'università israeliane di Haifa e Tel Aviv ha scoperto che le procavie delle rocce o iraci (Procavia capensis) piccoli mammiferi estremamente vocali che vivono in Medio Oriente e in Africa, non solo cantano "canzoni" complesse che possono durare per diversi minuti ma le variano e formano dialetti nelle varie "tribù". 

Nello  studio "Syntactic structure and geographical dialects in the songs of male rock hyraxes" pubblicato da Proceedings B: Biological Sciences of  Royal Society, i ricercatori spiegano che «Poche specie di mammiferi producono vocalizzazioni che sono così riccamente strutturate come il canto degli uccelli, e questo limita fortemente la capacità di trasferimento delle informazioni. Vocalizzazioni di mammiferi sintatticamente complesse sono state precedentemente studiato solo nei primati, cetacei e pipistrelli. Forniamo la prova di complesse vocalizzazioni sintattiche in un piccolo mammifero sociale: l'irace delle rocce (Procavia capensis: Hyracoidea)». 

Il principale autore dello studio, Arik Kershenbaum Kershenbaum dell'università di Haifa, ha spiegato che «Una tipica canzone di irace può durare per diversi minuti e i loro canti  sono suddivisi in piccoli attacchi, con ogni periodo della durata di forse 10 o 20 secondi. Ogni attacco  è composto da un numero di note, che noi chiamiamo sillabe. Ci sono solo un numero molto limitato di sillabe che compongono una canzone irace e ogni suono è molto distinto. E da questo  è possibile realizzare un intero linguaggio e combinarlo in un numero infinito di modi».

Per esaminare l'ordine delle sillabe nei richiami delle procavie delle rocce lo studio ha utilizzato tre algoritmi, comunemente utilizzati nell'analisi della sequenza genetica e della teoria dell'informazione, ed è stato scoperto che «Esistono dialetti sintattici, e la sintassi delle chiamate dell'iraci è significativamente differente nelle diverse regioni di Israele. La differenza di sintassi dei richiami è positivamente correlata alla distanza geografica sulle brevi distanze. Sulle lunghe distanze non si trova nessuna correlazione, il che riflette il limitato movimento di dispersione. Questi risultati indicano che la ricca struttura sintattica è più comune nei vocalizzi di mammiferi di quanto si pensasse e suggeriscono la possibilità della produzione vocale di apprendimento nell'iraci».

Quindi il repertorio delle "canzoni" delle iraci delle diverse regioni di Israele è sostanzialmente differente dal repertorio sintattico di altre regioni e più i gruppi di questi animali sono distanti più le differenze aumentano, anche se non seguono una mutazione progressiva secondo la distanza. 

Probabilmente il trasferimento di informazioni dipende sia da meccanismi sociali che genetici o ambientali. «Oltre la distanza geografica, non ci sono evidenti ostacoli fisici, abiotici e biotici alla dispersione delle iraci che possano spiegare variazione sintattica all'interno e tra le regioni - scrivono i ricercatori - Ciò è coerente con la nostra comprensione della dispersione limitata dell'iraci ed è in contrasto con le correlazioni osservate in alcune specie di uccelli, dove la dispersione a lunga distanza è un fatto comune».

Studi simili sulla sintassi dei richiami dei mammiferi sono molto rari  e dialetti geografici sono stati dimostrati per lo più con caratteristiche acustiche piuttosto che sintattiche. Ad esempio i fischi dei delfini possono servire a determinare  popolazioni geograficamente distinte, mente uno studio sui pipistrelli ha analizzato le sillabe dei loro richiami. Altri studi hanno analizzato le vocalizzazioni dei primati confrontando le frequenze di transizione tra le note. Lo studio israeliano fornisce semplici strumenti per un'analisi dettagliata della sintassi della vocalizzazione e informazioni aggiuntive sulla struttura temporale delle "canzoni", e potenzialmente sul contenuto delle informazioni codificate.

I dialetti delle popolazioni di iraci si sono probabilmente evoluti per apprendimento sociale, attraverso l'improvvisazione dell'ordine degli elementi del "canto", ma i dialetti possono anche essere ereditati  geneticamente, ance se non è chiaro quale meccanismo genetico possa incidere su sillabazione e sintassi. Lo studio evidenzia che «Gli uccelli canori suboscine non imparano  la sintassi della canzone, ma ereditano geneticamente il loro repertorio. Tuttavia, in questi uccelli, gli individui non mostrano sostanziali variazioni nella sintassi del canto, ma aderiscono ad una struttura specie-specifica del  canto, in contrasto con le iraci, nelle quali la sostanziale variazione sintattica avviene tra individui e all'interno delle regioni». 

Nelle procavie delle rocce i maschi di alto rango, che sono spesso immigrati provenienti da siti vicini, cantano più spesso. Per questo lo studio suggerisce che «E' più probabile che i maschi portino le caratteristiche di dispersione del brano dal loro gruppo natale, che vengono poi ripetute e apprese dalle iraci nei siti di destinazione». 

 

Torna all'archivio