[24/04/2012] News

41.000 osservazioni contro l'oleodotto delle sabbie bituminose Ontario-New England

La pipeline company canadese Enbridge, vuole rilanciare un progetto chiamato Trailbreaker per trasportare il petrolio degli scisti bituminosi attraverso i paesaggi naturali più belli e i siti culturali più importanti del Canada orientale e degli Stati Usa  del Vermont, New Hampshire e Maine. Il progetto Trailbreaker prevede di invertire la direzione del petrolio che scorre attraverso due importanti oleodotti della Enbridge: Line 9 e Portland/Montreal Pipeline, però le tubazioni non trasporteranno più il  petrolio "convenzionale" dagli Usa al Canada ma, lungo un percorso di circa 750 miglia, quello delle sabbie bituminose canadesi, il greggio più sporco del pianeta, verso le coste atlantiche degli Usa. 

Il percorso delle pipeline dovrebbe scorre in Canada attraverso l'Ontario e il Quebec  per raggiunge la costa del New England, terminando  a Portland, nella Casco Bay del Maine, per esportare il petrolio canadese. Recentemente la Enbridge ha fatto il primo passo per attuare il suo piano depositando una domanda di autorizzazione al National energy board del Canada, l'agenzia federale canadese che rilascia i permessi per realizzare condotte petrolifere interprovinciali.

La Enbridge vuole invertire la direzione del flusso in un troncone del suo oleodotto di circa 125 miglia, realizzato ben 62 anni fa, per portare il petrolio delle sabbie bituminose da Sarnia al terminale petrolifero di Westover, ad Hamilton, nell'Ontario.

Ieri è scaduto il tempo per inviare al National energy board osservazioni pubbliche sulla proposta  "Line 9 Reversal Phase" che è stato sommersa da più di 41.000 osservazioni di cittadini che si oppongono al progetto. Anche una coalizione di 11 associazioni ambientaliste e civiche ha presentato osservazioni che si concentrano  sui rischi ambientali e sanitari presentate dal progetto delle sabbie bituminose e sulla necessità di una revisione globale della sicurezza ambientale e pubblica.

Secondo le associazioni canadesi e statunitensi la Enbridge  sta tentando in realtà di realizzare l'oleodotto Trailbreaker per le sabbie bituminose (un progetto che  sembrava accantonato) in diversi spezzoni, «Per evitare un'esauriente analisi ambientale». Nel 2008 la Enbridge aveva annunciato la sua proposta  della pipeline "Trailbreaker" per portare il greggio delle sabbie bituminose canadesi fino a Portland, dove verrebbe caricato sulle petroliere per esportarlo nelle raffinerie della costa orientale Usa o all'estero. Nel 2009 la compagnia ha sospeso il progetto Trailbreaker, ma dall'ottobre 2011 la Enbridge ha riproposto il piano Trailbreaker con una campagna  stampa. Tuttavia, Enbridge ora nega che quella che giustamente chiama  "Fase 1" dell'inversione del  flusso faccia parte del più vasto progetto Trailbreaker.

Le associazioni ambientaliste sottolineano che «Il National energy board può ordinare un'inchiesta sul  pieno impatto ambientale del progetto più ampio, compresi gli impatti sulla sicurezza dell'oleodotto delle sabbie bituminose per l'ambiente, i corsi d'acqua e le comunità e l'inquinamento climatico dalle sabbie bituminose».

Secondo Michael Brune, direttore esecutivo di Sierra Club, la più grande e diffusa associazione ambientalista americana, «Enbridge sta spezzettando la loro pericolosa pipeline Trailbreaker delle sabbie bituminose in piccoli pezzi. Ma l'opinione pubblica non si lascia ingannare. Ha parlato forte e chiaro per mantenere questo incubo tossico lontano dell'Eastern Canada e dal New England».

Insieme a Sierra Club partecipano alla coalizione che allerta i cittadini canadesi e statunitensi sui pericoli delle tar sands pipelines,  350.org, Conservation law foundation, Environmental defence Canada, Environment Maine, Environment Northeast, Équiterre, Friends of the Earth, Natural resources council of Maine, Natural resources defense council, National wildlife federation, Northeast environmental defense..

Danielle Droitsch, direttrice del progetto  Canada del Natural resources defense council, sottolinea che «L'opinione pubblica merita di conoscere il vero piano sulle sabbie bituminose che arriveranno nel loro giardino. Le tar sands distruggono la foresta boreale e emettono nell'atmosfera quantità significative di inquinamento da anidride carbonica, inoltre gli oleodotti delle sabbie bituminose canadesi mettono a rischio i  corsi d'acqua e le comunità americani».

Per Dylan Voorhees, direttore Clean energy project del Natural resources council of Maine «E' altamente rischioso far passare la tubazione della fonte di petrolio più sporca del mondo attraverso il Maine, lungo il Sebago Lake fino a Portland Harbor e Casco Bay. L'oleodotto minaccerebbe il Sebago Lake, che fornisce acqua potabile a oltre il 15% delle persone del Maine».

Beth Nagusky, direttrice  per il Maine di Environment Northeast evidenzia che «L'importazione dello sporco ed "high carbon" catrame delle tar sands in questa regione viene attuato direttamente in contrasto a decenni di sforzi congiunti da parte del Maine e degli altri stati del New England per ridurre l'inquinamento di carbonio. Politiche come la Regional greenhouse gas initiative, Renewable portfolio standards e Clean fuels standard scoraggiano l'uso di combustibili fossili high carbon come le sabbie bituminose».

La direttrice di Environment Maine, Emily Figdor, conclude: «Il progetto Trailbreaker vorrebbe utilizzare un vecchio oleodotto statunitense costruito nel 1950 che taglia attraverso miglia e miglia di fiumi e laghi e spazi aperti incontaminati. Le temperature più elevate e le pressioni necessarie per far passare le tar sands  attraverso l'oleodotto aumenterebbero significativamente il rischio di perdite o rotture nell'oleodotto. Gli effetti potrebbero essere devastanti per il Androscoggin River, il Sebago Lake e la Casco Bay».

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