[24/04/2012] News toscana

Grande interesse per il convegno sull’economia della felicita all’Elba

Col pensiero rivolto al futuro del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano

Il convegno "L'ambiente per alimentare l'economia della felicità: viverlo, comunicarlo e salvaguardarlo", organizzato il 21 aprile dal Parco nazionale dell'Arcipelago Toscano nell'ambito del Festival del camminare, è stato un vero e proprio successo. Nonostante una splendida mattinata di sole, dopo che all'Elba era addirittura grandinato, la sala che una volta ospitava le barche e delle attrezzature della Tonnara dell'Enfola, era gremita, anche di giovani, e l'attenzione è stata alta fino all'ultimo. 

I due relatori, Francesco Pira, sociologo, giornalista, docente universitario e consigliere nazionale dell'Associazione italiana della Comunicazione Pubblica e Luciano Canova, economista della Scuola di formazione post universitaria Enrico Mattei di Milano, hanno saputo affrontare argomenti "ostici" in maniera interessante e spiritosa e, dopo i loro seguitissimi interventi,  il pubblico ha fatto molte domande. Il Parco nazionale ha raccolto il messaggio e in una nota sottolinea: «Non era solo la curiosità per il nuovo probabile Presidente del Parco, Giampiero Sammuri, ma un reale interesse per il tema: economia della felicita e valore ambientale». 

Ma cosa ha suscitato questo forte interesse, tenendo incatenate alle sedie decine di persone in una splendida giornata di primavera a pochi metri dal mare di uno dei posti più belli dell'Elba?

Canova, autore di "Una gabbia andò a cercare l'uccello. L'ambiente ed il suo valore", si è soffermato sull'inutilità di alcune valutazioni economiche (a partire dal Pil): «Perché tentare di dare a tutti i costi un numero (la gabbia) a qualche cosa che non è misurabile (l'uccello-ambiente?). Il Prodotto interno lordo non può misurare ciò che ci rende felici. Il  paradosso è che l'aumento de nostro reddito oltre un certo livello fa decrescere la felicità. Spingere insistentemente sulla ricchezza materiale e sul reddito aumenta lo spazio dedicato al consumo e al mercato a detrimento delle relazioni e della qualità ambientale. Un esempio caro all'economia dei beni relazionali (e calzante per un‘isola come l'Elba), è quello di un piccolo paese di mare, in cui le persone hanno a disposizione spiaggia libera e vivono di piccole attività di pesca. Arriva una grande azienda, che produce diversi effetti: offre diversi posti di lavoro e aumenta il reddito degli abitanti, comincia a riversare in mare gli scarichi e riduce la possibilità di usufruire della spiaggia ma anche il tempo libero degli abitanti. Dopo qualche mese, un imprenditore privato costruisce una piscina, introducendo un bene sostituto, in qualche modo, al mare libero e pulito che non c'è più. Insomma, il mercato rosicchia il terreno alla relazione e all'ambiente, a svantaggio della felicità. Non è una critica al reddito e al Pil come indicatori di benessere, ma scetticismo sulla sua completezza: un ambiente sano, o in equilibrio, è indispensabile condizione per la felicità del genere umano».

Il sociologo Pira si è invece soffermato sull'importanza di comunicare l'ambiente per riuscire a produrre un concreto effetto sociale: «L'economia della felicità nasce dal nostro approccio etico: se una cosa non va bene bisogna dirlo, mentre oggi è diventato di moda dare la colpa agli altri o alla globalizzazione. Affinché si realizzi un vero cambiamento culturale in tema di tutela dell'ambiente, il comunicare deve essere legato all'esercizio del diritto di cittadinanza: la comunicazione ambientale deve partire dal basso e le istituzioni  devono  rendere i cittadini partecipi, vigili e consapevoli e non limitarsi alla sola comunicazione propagandistica. I social network sono una realtà con cui ci si deve confrontare, ma bisogna fare attenzione - sostiene Pira - se da un parte possono rappresentare uno  sfogatoio  e dare indicazioni sul livello di benessere di una comunità, dall'altra possono essere strumentalizzati sostituendosi ad una informazione attendibile e veritiera».

Ha concluso l'incontro un intervento molto apprezzato del presidente di Federparchi e del Parco della Maremma, Giampiero Sammuri che ha sottolineato «L'importanza del concetto di sviluppo sostenibile e della possibilità concreta che esso sia realizzato dentro un Parco». 

Ma Sammuri non ha potuto non parlare dell'attualità e della grande attesa per la carica di nuovo presidente del Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano che si appresta a ricoprire e, riferendosi alle numerose interviste che ha rilasciato dopo la notizia della sua designazione, ha espresso «Grande soddisfazione e entusiasmo se la nomina dovesse essere definitivamente formalizzata», cosa per la quale manca ormai solo il pronunciamento delle Commissioni ambiente di Camera e Senato.

 

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