[24/04/2012] News toscana

Rimozione Costa Concordia: la Toscana sarà protagonista?

Buon senso, esigenze ambientali ed economiche sono i tre punti cardine per far rimanere la Toscana protagonista in tutta la vicenda della Costa Concordia. La Regione è stata (suo malgrado) al centro della tragedia che si è consumata davanti alla costa dell'Isola del Giglio, dove sono avvenuti i primi soccorsi ai naufraghi da parte delle popolazioni locali; quello "spicchio" di mare ha subito poi l'impatto ambientale (per fortuna lieve, grazie all'intervento anche di competenze toscane) successivo al disastro; la comunità del Giglio potrebbe subire (auspichiamo il contrario) anche un impatto socio-economico conseguente alla vicenda.

Al di là di chi ha vinto legittimamente la gara per la rimozione dello scafo, la Toscana non può ora mettersi in "panchina" e recitare un ruolo di secondo piano. Su questa linea si è schierato il presidente della Regione Enrico Rossi. «Ho sempre seguito una linea che si riassume in tre parole: vinca il migliore. E questo vale anche per la rimozione e lo smantellamento della Costa Concordia: che si realizzi il progetto più solido e con le migliori garanzie ambientali. Tuttavia è legittimo, come ha riconosciuto il prefetto Gabrielli, chiedere che  la Toscana, che è intervenuta nel modo migliore durante i soccorsi e nella fase successiva, possa godere delle ricadute economiche di questa complessa operazione».

Questo "pensiero" rappresentato al capo della Protezione civile, ai rappresentanti della Costa e della ditta Micoperi, a cui sarà affidato il lavoro, è stato ritenuto più che legittimo. «Penso che come base del recupero possa essere individuata Piombino invece di Civitavecchia - ha continuato il presidente - Poi c'è tutta la partita del lavoro di carpenteria, in cui possono essere coinvolti i Nuovi Cantieri Apuani. Infine è logico che la nave venga trasportata al porto di Livorno, il più vicino. Ritengo sia possibile contemperare le esigenze della bonifica della nave con quelle dei Cantieri Azimut. L'operazione è complessa e di grande impatto mediatico, credo che la sua accettabilità sociale sia tanto più forte quanto più si coinvolge il territorio, anche con una importante ricaduta economica e di lavoro».

Secondo la Regione Toscana il progetto che i tecnici della Protezione civile hanno valutato come il migliore tra quelli proposti è solido, in grado di tutelare efficacemente l'ambiente e garantito anche in termini di tempistica, con la nave che potrebbe essere rimossa già all'inizio del prossimo anno. «Noi ci fidiamo ma chiediamo che la Toscana non sia penalizzata - ha aggiunto il presidente - Abbiamo costituito un comitato istituzionale, composto dal sindaco del Giglio, dai sindaci e dalle autorità portuali di Livorno, Piombino e Carrara e dalla provincia di Grosseto. Ci riuniremo al più presto per concordare che cosa possiamo proporre all'impresa. I miei viaggi a Roma hanno dato risultati interessanti, abbiamo ottenuto una apertura sulla legittimità della nostra richiesta da parte del prefetto Gabrielli e segnali positivi da parte della ditta».

Per Rossi la portata a termine in modo rapido ed efficiente dell'operazione di rimozione rappresenta un'opportunità di riscatto per l'intero Paese. «Al di là delle responsabilità del comandante Schettino, c'è un problema oggettivo di controllo delle rotte. Tuttavia il naufragio non ha certo giovato al buon nome dell'Italia. Se l'operazione di rimozione sarà ben fatta potremo rimediare. Se ci sarà lavoro e un po' di sviluppo per la Toscana avremo fatto il nostro dovere». Rossi ha poi ringraziato la ditta Micoperi, che ha deciso di devolvere gli eventuali utili all'Isola del Giglio: «Una scelta che dimostra sensibilità e lungimiranza».

 

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