[27/04/2012] News toscana

Grassi (assessore all'Ambiente) a greenreport.it : "Sui fusti di Gorgona c'è troppa inerzia e troppi ritardi"

"Sul caso dei fusti caduti dal cargo Venezia della Grimaldi, c'è troppa inerzia da parte di chi può e deve prendere delle decisioni. Non vorrei che qualcuno pensasse di lasciarli sul fondale dell'isola di Gorgona". Quello dell'assessore all'Ambiente del Comune di Livorno è un dubbio e insieme un'accusa. I ritardi non sono mancati, i rischi per l'ambiente, col passare del tempo, sono sempre più concreti, e le operazioni di recupero dei bidoni, dal 27 dicembre scorso, non sono ancora state avviate.

"Noi abbiamo fatto il possibile, ma non possiamo prendere decisioni che sono di competenza di altri enti. Se era necessario coinvolgere la Marina militare, era meglio farlo da subito. Sono invece venuto a sapere che l'incontro tra Capitaneria e i militari è avvenuto solo qualche giorno fa. Qualcosa non quadra in tutta questa vicenda".

E Grassi lo dice a chiare lettere. Il suo assessorato, non certo un optional per l'amministrazione comunale, non lo permetterebbe. Sul tavolo dell'assessore, le questioni spinose non sono poche: fusti tossici, smantellamento della Concordia e in ultimo, l'iter che porterà alla redazione del piano strutturale. Con il rimpasto di giunta, è arrivata anche la delega alle energie rinnovabili. Un altro impegno per la pianificazione di percorsi e di proposte in tema di energia pulita.

"Sulle rinnovabili stiamo lavorando insieme alla regione Toscana per programmare delle linee guida nel campo delle biomasse, del fotovoltaico e dell'eolico. Una volta stabilito le aree dove è vietata l'installazione degli impianti, credo che dobbiamo dare maggiore elasticità e flessibilità a questi settori per favorirne lo sviluppo. Le regole ci devono essere, e regole certe, ma vincolare un impianto a condizioni che ne possono pregiudicare la realizzazione, è un grande limite. Stiamo lavorando anche ad alcuni progetti finalizzati al risparmio energetico negli edifici pubblici".

La vera "questione" ancora tutta da definire, anche negli aspetti ambientali, è la vicenda della Concordia. Le incertezze sulla sostenibilità delle operazioni sono ancora molte. "Sulla Concordia a Livorno non dico né si, né no. Prima di esprimersi, penso sia doveroso capire quali scenari e conseguenze, positive e negative, ci possono essere nel nostro territorio. Rossi ha fatto bene a lanciare il sasso e dire che la nostra città è la prima candidata ai lavori sulla Concordia, ma noi dobbiamo anche tener presente che nell'area di Porta a Mare, oltre al bacino di carenaggio in muratura, c'è anche un'attività di costruzione e manutenzione degli yacht. Ora, si tratta di capire se c'è compatibilità tra le due attività. Non solo. E' arrivato il momento di valutare quali tra le ipotesi di rimozione e eventuale demolizione produrrà meno rischi per l'ambiente".

Sul tema, proprio oggi, il sindaco Alessandro Cosimi ha dichiarato che l'operazione è possibile. "Possiamo dire di trovarci in una fase importante di organizzazione di un lavoro che possa consentire una bonifica da farsi nel grande bacino del porto di Livorno solo per ciò che riguarda la segmentazione della chiglia e di altre parti", ha dichiarato Cosimi. "In questa operazione, se ho letto bene il progetto che mi è stato dato in visione, il bacino non sarebbe occupato per più di 12 mesi, forse anche meno, quindi non verrebbero messi in discussione gli assi di sviluppo che noi abbiamo definito per la città, ai quali, non solo siamo molto affezionati, ma affidiamo grande parte del nostro sviluppo futuro", ha concluso il sindaco di Livorno.

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