
[07/05/2012] News
Quello che le aziende italiane che operano nel fotovoltaico temevano e avevano annunciato per tempo, pare che si stia verificando: il 2012 sarà caratterizzato da un crollo del settore con un dimezzamento del giro d'affari causato del prossimo varo del Quinto conto energia. Le stime per l'anno in corso, indicano un fatturato per il solare in Italia che si aggira sugli 11 miliardi di euro, dai 21 miliardi del 2010.
I numeri sono frutto dell'analisi di ATKearney che saranno riportati su Rapporti24/Impresa, disponibile domani con il Sole 24 Ore. «Un vero e proprio crollo che non si arresterà neanche nel 2013- ha sottolineato Marco Andreassi, managing partner di At Kearney Italia - La ripresa potrebbe arrivare dal 2014, quando il fotovoltaico raggiungerà la competitività industriale, non assistita, per la generazione di energia nelle ore di picco».
Quindi per il fotovoltaico si attendono due anni difficili (l'argomento sarà al centro della discussione nelle giornate di Solarexpo, la più grande fiera europea del settore che aprirà i battenti mercoledì 9 maggio a Verona), poi sembra che tornerà "splendere il sole". Nel 2014, infatti, l'Italia del fotovoltaico dovrebbe raggiungere la grid parity e non dovrebbe esserci più bisogno di incentivi pubblici nuovi. Per Vittorio Chiesa, direttore Energy & Strategy Group del Politecnico di Milano la competitività dell'elettricità prodotta con i raggi del sole rispetto a quella tradizionale è infatti vicina. «Esistono impianti residenziali con un prezzo medio sotto i 3mila euro al kW, Iva compresa, in Calabria, Sicilia e Sardegna che hanno già raggiunto la grid parity. Il percorso verso la parità del costo dell'energia con le fonti tradizionali è dovuto soprattutto al calo dei prezzi (oltre -40% nel caso dei moduli classici solo nel 2011). Per le taglie di impianti tra 200 e 400 KW è probabile che il punto di equilibrio verrà raggiunto a fine 2014, quando verosimilmente non ci saranno più incentivi nuovi», ha concluso Chiesa.
Secondo Andreassi le imprese del fotovoltaico che stanno già ricorrendo alla cassa integrazione devono aspettare che "passi la nottata" gettando magari uno sguardo alle opportunità che vengono da Oltralpe. «Cavalcare il consolidamento anche oltre i confini nazionali, e non subirlo, diventa ora un imperativo per sopravvivere, ricercando accordi con i leader mondiali per sinergie di scala e sourcing competitivo». I dati forniti dallo studio AT Kearney forniscono un quadro comunque eterogeneo che dimostra come alcune aziende siano in salute. Kerself ha visto i ricavi ridursi del 24,8%; Enerpoint ha perso il 20%, Solon il 13% e EnerRay il 7% rispetto al 2010. La crescita maggiore è stata invece registrata da Tozzi Renewable Energy (+112% a quota 172 miliardi), seguito da Terni (+70% a 170 miliardi) e da Espe (+25% a 156 miliardi).
Intanto il Quinto conto Energia dovrebbe avere il via libera dalla Conferenza unificata Stato-Regioni il prossimo giovedì 10 maggio.