[09/05/2012] News

Operativa la prima piattaforma offshore in acque profonde "made in China"

Intanto Cnooc e Copc pagano i danni per la marea nera di Bohai

La Cina ha avviato oggi la sua prima trivellazione in acque profonde  nel conteso Mar Cinese Meridionale, su una piattaforma offshore (Nella foto) progettata e fabbricata completamente in Cina e l'agenzia ufficiale Xinhua evidenzia che «Questo segna un passo rimarchevole dell'industria petrolifera offshore del Paese».

Infatti China National Offshore Oil Corpopration (Cnooc), il più grande  produttore di petrolio  offshore cinese, ha annunciato che «La sesta generazione di piattaforma semi-sommergibile  "Cnooc 981", ha iniziato la trivellazione in un'area marittima situata a 320 km a sud-est di Hong Kong ed a 1.500 metri sotto la superficie».

La notizia è abbastanza preoccupante, visto che la Cnooc si è resa protagonista di diversi incidenti su piattaforme offshore tradizionali e in acque poco profonde, come il recente disastro ecologico  della piattaforma di Penglai per il qual, insieme alla  ConocoPhillips Cina Inc. (Copc), dovrà versare 1.683 miliardi di  per compensare i danni ambientali causati dalle ripetute  fuoriuscite  di petrolio.

Inoltre, Cnooc e Copc dovranno rispettivamente istituire un fondo da 0,48 miliardi e 0,113 miliardi di yuan per risarcire i danni sociali, economici ed ambientali a Bohai. Secondo l'amministrazione oceanica di Stato (Soa) della Repubblica popolare cinese, questi fondi «Saranno utilizzati per la tutela ecologica e ambientale a Bohai, la  riduzione degli scarichi di idrocarburi inquinanti all'entrata di Bohai, il ripristino degli  habitat danneggiati dell'ambiente ecologico marino, nonché per ili monitoraggio e la ricerca sull'impatto della fuoriuscita di petrolio sull'ambiente ecologico».

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