
[10/05/2012] News
In occasione delle quinta edizione degli European Solar Days, Ambiente Italia e Legambiente presentano il rapporto "Le città alla sfida del solare" che spiega: «Per capire il processo di sviluppo del solare anche nelle grandi città sono stati presi in esame i dati di diffusioni di 22 tra le principali Città europee, appartenenti a 6 Paesi diversi: Germania, Italia Spagna, Francia, Austria e Regno Unito e messe a confronto sullo sviluppo di queste tecnologie attraverso un sistema di punteggi basato sulla diffusione delle tecnologie presenti nel territorio comunale in relazione al numero di abitanti. Come per il Campionato Solare sono stati assegnati, infatti, 50 ogni 0,5 mq/ab di solare termico e 1 ogni watt per abitante di solare fotovoltaico».
Le città della Germania dominano la classifica della "Champions League del Solare" occupando le prime 4 posizioni. Stoccarda è prima con 14,8 punti grazie ad oltre 46.000 m2 di solare termico e 12,7 MW di solare fotovoltaico, seguita da Berlino con 14,6 punti, che è la città con la maggior estensione di pannelli solari termici (più di 486.000 m2) e 6,5 MW di fotovoltaico. Al terzo posto Monaco di Baviera (11,6 ) e Francoforte sul Meno (10,5). Al quinto posto la prima delle città italiane: Roma con 10,1 punti e 3.357 m2 di solare termico e 82 MW di fotovoltaico. Il primo comune francese, in 13esima posizione, è Marsiglia con soli 2,3 punti e 5,6 MW di fotovoltaico, mentre il primo comune austriaco, Graz, è addirittura 15esimo con 1,4 punti e la prima città inglese, Manchester, è al 19esimo posto, con soli 0,5 punti.
«Sommando i punteggi delle città dei diversi Paesi - spiega il rapporto - è la Germania ad ottenere il miglior risultato con 65,7 punti, seguito dall'Italia con 21,5 e dalla Spagna con 12,2 punti. Il risultato tedesco e la distanza dagli altri Paesi mette in evidenza come le politiche di sviluppo e gli investimenti fatti e programmati per il prossimi anni portano a risultati importanti che si traducono in opportunità di crescita, di posti di lavoro, di risparmio e di tutela ambientale e lotta contro i cambiamenti climatici».
Infatti i dati europei sullo sviluppo del solare termico e fotovoltaico confermano la Germania come primo mercato del solare, con oltre 13 milioni di mq di solare termico a fine 2010 e 24,8 GW di fotovoltaico a fine 2011. Ma il nostro Paese per una volta non sfigura: «Sebbene con numero molto differenti l'Italia rappresenta comunque il secondo mercato con risultati importanti che hanno consentito nel 2011 di produrre 10.730 GWh di energia elettrica, grazie al solare fotovoltaico, in grado di soddisfare il fabbisogno energetico elettrico di oltre 4,2 milioni di famiglie»
Le potenzialità di applicazioni e risparmio, sia nel settore elettrico che termico, d sono molte. Il rapporto fa l'esempio dell'impianto di teleriscaldamento alimentato da pannelli solari nel omune danese di Marstal (6.800 abitanti): «Grazie a solare termico infatti vengono soddisfatti i fabbisogni termici di 1.420 appartamenti. Questa tecnologia poco applicata in Italia, è particolarmente interessante come prospettiva di ricerca ed applicazione. A Marstal il primo intervento risale al 1993, con un impianto pilota da 75 mq di collettori solari termici piani vetrati disposti sulla copertura della piscina comunale. I risultati ottenuti furono talmente positivi che portarono alla realizzazione di un impianto solare termico da 8.019 mq collegato alla rete di teleriscaldamento preesistente di 32 Km di lunghezza in grado di servire 1.250 utenze. Nel 1999 furono installati altri 1.000 mq di collettori piani vetrati arrivando così ad oltre 9 mila metri quadri complessivi, raddoppiati fino a 18.000 mq grazie ai successivi investimenti della Commissione europea e dell'Agenzia per l'Energia danese». Un'applicazione simile è quella di Graz,: un impianto solare termico integrato ad una rete di teleriscaldamento cittadina, che soddisfa i bisogni di riscaldamento e acqua calda sanitaria di 756 appartamenti.La resa complessiva annua dell'impianto solare termico è di circa 1 GWh/anno ed è in grado di coprire il 100% del fabbisogno di calore nei mesi estivi, permettendo una taglio delle emissioni di COI2 di 300 tonnellate annue.
Ma esperienze interessanti non mancano nemmeno in Italia, come a Torre San Giorgio (Cn), il comune vincitore del Campionato Solare 2010, «Dove è installato un impianto verticale da 1.000 mq con collettori solari ad aria opachi e annesso sistema di ventilazione integrato detto "Solarwall". L'impianto installato presso un Azienda locale permette di produrre notevoli volumi d'aria riscaldata, che viene utilizzata per il pre-riscaldamento dell'aria di ventilazione degli ambienti interni e per l'essicazione della biomassa, utilizzata in alcuni impianti locali. Questo tipo di impianto, molto diffuso negli edifici commerciali ed industriali del Nord America, è in grado di produrre fino a 600 W/m2 di energia termica, e permette di far risparmiare all'azienda circa il 50% della bolletta termica».
Sono oltre 350 mila gli impianti solari termici e fotovoltaici presenti nel 95% dei Comuni Italiani. Uno strumento realizzato in alcune città che hanno scelto di spingere con forza le fonti rinnovabili è quello di una mappa degli impianti installati nel territorio. In questo modo è possibile descrivere la diffusione degli impianti, mostrare con foto e informazioni le caratteristiche e la produzione. Insomma aiutare i cittadini a capire quanto si sta realizzando nella propria città ed evidenziare i vantaggi concreti del solare in termini di produzione energetica e risparmio per chi lo ha installato.
In Italia ci sono 2.450 famiglie coinvolte nei Gruppi di acquisto solare di Legambiente che in 5 anni hanno permesso l'installazione di oltre 2000 m2 di impianti solari termici e di 5 MW di pannelli fotovoltaici. «Questa esperienza è interessante - sottolinea il rapporto - perché passa attraverso una diffusa informazione delle famiglie, e soprattutto permette di abbattere il costo di acquisto e d'installazione del 15-20% rispetto al prezzo medio di mercato, con un risparmio a famiglia di circa 2.000 € per un impianto fotovoltaico, oltre ad ottenere garanzie e servizi superiori a quelli normalmente reperibili sul mercato. Le installazioni ottenute attraverso questi gruppo di acquisto solari permetteranno nell'arco di 20 anni, di evitare l'immissione in atmosfera di circa 51.200 tonnellate di CO2».
Un'altra opportunità è quella del "solare collettivo", la realizzazione di impianti solari in "multiproprietà" o "collettivi" o orti solari, L'originalità di questa iniziativa sta nella possibilità di diventare proprietari di una
quota di un impianto solare fotovoltaico. In questa partita i Comuni possono giocare un ruolo decisivo, aiutando coloro che vogliono promuovere un "orto solare" a scegliere le aree più idonee o contribuire a promuoverlo coinvolgendo come partner i cittadini».
Il rapporto conclude con due esempi stranieri particolarmente importanti: San Francisco e Barcellona, «Due città fortemente impegnate nell'innovazione ambientale e nella riduzione delle emissioni di CO2 con precisi obiettivi fissati al 2020. A San Francisco la Solar Map, sviluppata e gestita dall' ufficio ambiente del municipio, utilizza le mappe di Google per segnalare, attraverso apposite leggende, l'indirizzo degli impianti solari presenti e descriverne le principali caratteristiche (la tipologia, la potenza installata, se di proprietà privata o pubblica, la ditta installatrice). Accanto a queste informazioni ci sono naturalmente quelle più generali su San Francisco in termini di impianti e potenza installati, energia prodotta da rinnovabili, informazioni su incentivi, tecnologie e opportunità per i cittadini e per le aziende. Il Sistema adottato da Barcellona è dello stesso tipo, ma sfrutta la "piattaforma globale" sviluppata dalla Climate Action Map al fine di raccontare e valorizzare le installazioni solari presenti a Barcellona (rese possibili anche grazie alla "Ordenanza Solar" che ha reso obbligatorio da diversi anni il solare in tutti i nuovi interventi edilizi) all'interno di una piattaforma che presenta le politiche che le città di ogni parte del mondo stanno portando avanti per ridurre il loro impatto sul clima e promuovere la sostenibilità ambientale».