[10/05/2012] News

Tassa sul junk food, Aiab: «Gli eventuali introiti siano impiegati per programmi di educazione alimentare»

L'ipotesi avanzata dal ministro della Salute, Renato Balduzzi, di una tassa sul  junk food (cibo spazzatura) può avere delle prospettive interessanti.  A patto che si arrivi a una definizione condivisa di cosa è il cibo spazzatura, esplicitando quindi quali alimenti/prodotti sarebbero inclusi in questa categoria, e a condizione che gli eventuali introiti dell'ipotizzata tassa siano destinati a programmi di educazione alimentare e a politiche di supporto per  la diffusione del biologico - cibo salubre, buono e sostenibile per eccellenza - nelle mense pubbliche delle scuole e degli ospedali.

È proprio dai bambini, i cittadini di domani, che bisogna partire per realizzare efficaci programmi di educazione alimentare. Distribuire cibo biologico, di stagione e possibilmente locale nelle scuole, accompagnando tale pratica con laboratori didattici per spiegare ai giovani studenti la stagionalità dei prodotti, il fabbisogno alimentare, l'apporto nutrizionale dei singoli cibi, si è rivelato spesso un percorso formativo efficace.

Tanto più se accanto ai laboratori per i ragazzi vengono attivate iniziative informative anche sui genitori. Ad esempio campagne che aiutino i cittadini e i loro figli a riassaporare il mondo rurale, da dove provengono le materie prime del nostro cibo, aprendo le porte delle aziende con percorsi didattici, oppure azioni divulgative sul biologico, sulla comparazione tra valori nutrizionali del bio e del convenzionale. E perché no, anche con materiali informativi che sfatino il mito del biologico come cibo costoso, riservato ai soli benestanti. A tal proposito giova sempre ricordare che comprare il bio in filiera corta, o direttamente dai produttori, abbatte significativamente i costi e contribuisce a creare un rapporto di fiducia tra produttori e cittadini-consumatori.

Torna all'archivio