[16/05/2012] News toscana
La Bosnia Erzegovina è forse lo Stato più fragile e a rischio dell'Europa, nato dalla sanguinosa divisione della Yugoslavia che in questa Repubblica multietnica e multi religiosa è deflagrata nelle guerre e nelle stragi. Ora la provincia di Grosseto, insieme a Oxfam Italia, Wwf, Centro di studi Turistici di Firenze, Green Tour, Oneworld, piattaforma per il sud est Europa, Cooperazione italiana, lancia un progetto di cooperazione internazionale che punta a «Migliorare le condizioni di vita delle popolazioni povere che vivono nelle campagne della Bosnia Erzegovina favorendo lo sviluppo del turismo ambientale e sostenibile».
Il progetto si chiama "Sostegno alla creazione e promozione di percorsi di turismo ambientale e sostenibile in Bosnia Erzegovina", è completamente finanziato dal ministero degli esteri ed è in fase di conclusione.
La provincia spiega che «Uno dei risultati più importanti è stata la realizzazione di 3 guide turistiche in lingua slava e inglese. Tre pubblicazioni pensate per dare un forte contributo alla promozione delle risorse ecoturistiche delle tre valli dei fiumi Drina, Neretva e Una Sana, terre meravigliose e ancora poco conosciute dal turismo italiano. Una delle guide è dedicata alle risorse ambientali, storico-culturali e paesaggistiche; una alle produzioni artigianali e gastronomiche; e la terza alle bellezze architettoniche».
Tiziana Tenuzzo, assessore provinciale alla cooperazione internazionale, sottolinea che «La Provincia di Grosseto è impegnata dal 2006 nello sviluppo del turismo ambientale e sostenibile in Bosnia Erzegovina. In questo progetto, avviato nel 2009, il nostro contributo è stato soprattutto in termini di trasferimento di knowhow e scambio di buone pratiche. Il modello di promozione turistica della provincia di Grosseto è diventato oggetto di studio da parte di una delegazione della Bosnia Erzegovina che è venuta in Maremma nel 2010, per uno scambio di esperienze e per vedere da vicino alcuni esempi virtuosi di turismo sostenibile che si sono sviluppati nel nostro territorio. Parallelamente un gruppo di giornalisti italiani, specializzati in materia, hanno visitato la Bosnia Erzegovina. Si sono così consolidate delle relazioni che ci consentono di porre le basi di un circuito dedicato al turismo sostenibile e ambientale».
Alessandro Bechini, di Oxfam Italia, dice: «Abbiamo chiesto la collaborazione della Provincia di Grosseto - aggiunge- perché è un territorio che ha caratteristiche ambientali simili alla Bosnia Erzegovina e al tempo stesso ha maturato una grande esperienza nel settore turistico. Con questo progetto siamo andati ad intervenire in un Paese in cui lo sviluppo economico è stato fortemente compromesso dalla guerra e abbiamo fornito degli strumenti per crescere. In particolare, abbiamo formato 24 addetti agli info point turistici in Bosnia Erzegovina, 15 mediatori culturali e 30 persone che si occupano di micro-ricettività. In Bosnia Erzegovina è stato inoltre realizzato un Centro informativo sul turismo sostenibile, sono state ristrutturate 20 case inserite in un catalogo sulla ricettività ed è stata effettuata una mappatura sulla flora e la fauna delle aree protette. Ma non è tutto: abbiamo creato un brand unico per le 3 valli e un Comitato di coordinamento che oltre a far ripartire lo sviluppo economico ci consente di stimolare la ripresa del dialogo ad oggi ancora fortemente compromesso nell'area balcanica».
Forse la Bosnia Erzegovina potrà uscire dal d suo sanguinoso passato di stragi etnico/religiose e dal suo fragile equilibrio mantenuto solo dalla presenza della comunità internazionale anche grazie ad iniziative come queste, che rimettono il paesaggio e la natura al centro dell'economia, facendo riscoprire ai popoli che convivono in questo Stato "inventato" per necessità il loro patrimonio comune.
Nella foto Tiziana Tenusso e Alessandro Bechini