[21/05/2012] News

Terremoto Emilia, Legambiente: «Emergenza beni culturali, è lo Stato a dover intervenire»

Ferrante e Della Seta: «La tassa sulle calamità sia nazionale»

Legambiente esprime la solidarietà dell'associazione alle popolazioni colpite dal terremoto in Emilia e il suo presidente, Vittorio Cogliati Dezza (foto) sottolinea che «Se deve esserci una tassa per far fronte ai danni provocati dalle calamità naturali allora che sia nazionale. C'è una responsabilità dello Stato nel non aver predisposto interventi per migliorare la qualità antisismica delle costruzioni e le conseguenze non possono ora gravare solo sulle spalle delle Regioni colpite dal terremoto. Basti pensare che i beni culturali sono un patrimonio nazionale e che la situazione di pericolo in cui si trovano i tantissimi beni culturali oggi in Emilia è emblematica e può essere affrontata solo in uno sforzo nazionale. E' compito dello Stato, infatti recuperare e tutelare il patrimonio artistico e architettonico del Paese e questo va fatto con il contributo di tutti».

Il Cigno Verde ha annunciato la disponibilità dei volontari dei gruppi di Legambiente Protezione Civile a raggiungere i territori colpiti dal sisma per mettere in salvo le tantissime opere artistiche in pericolo: «Alle popolazioni dell'Emilia esprimiamo tutta la nostra solidarietà e diamo fin da adesso la disponibilità a mandare nei territori più colpiti le nostre squadre di protezione civile preparate all'intervento d'emergenza per la salvaguardia dei beni artistici e culturali. E' urgente però che lo Stato risolva una volta per tutte la questione dei danni procurati dalle calamità naturali che per il patrimonio artistico e architettonico ha bisogno di una soluzione statale». 

Anche il responsabile green economy del Pd, Ermete Realacci esprime solidarietà alle popolazioni colpite dal terremoto: «Questo ennesimo evento ci ricorda la natura del nostro paese, che è quella di un territorio sempre a grave rischio sismico. Una condizione che richiederebbe la massima attenzione quando si costruisce e che invece viene costantemente disattesa quando si continua a edificare senza gli standard antisismici indispensabili in un paese a grave rischio sismico come l'Italia o non si mette in sicurezza il patrimonio edilizio esistente.

Se non si vuole continuare a prendere in giro gli italiani è necessario avviare immediatamente un piano straordinario di consolidamento e miglioramento sismico degli edifici pubblici e privati, che non solo potrebbe mettere al sicuro gran parte della popolazione, ma potrebbe rilanciare un'economia legata all'edilizia di qualità, attivare il sistema delle piccole e medie imprese e produrre anche un rilevante effetto sul terreno occupazionale. Recentemente con alcuni colleghi parlamentari del Pd Mariani, Margiotta, Bratti, abbiamo depositato in Commissione  ambiente, territorio e lavori pubblici della Camera una nuova risoluzione che impegna in Governo ad estendere il beneficio fiscale del 55%, non solo a chi ristruttura la proprio abitazione nel segno dell'efficienza energetica, ma anche a chi vuole intervenire con requisiti antisismici. E' una strada praticabile da subito, basta la volontà di percorrerla».

Anche secondo i senatori Ecodem Francesco Ferrante e Francesco Della Seta  «I tragici eventi del terremoto in Emilia Romagna, dopo i lutti e la solidarietà, impongono la necessità che si facciano scelte razionali e non demagogiche. E' giusto prevedere un percorso che porti alla assicurazione obbligatoria da parte dei privati degli immobili per le calamità naturali, come è giusto che il fondo nazionale di solidarietà sia ripristinato attraverso il temporaneo aumento delle accise sulla benzina, su scala non regionale ma nazionale. L'Italia è un Paese esposto più di altri al rischio sismico. Ma a questa fragilità finora non si è accompagnato uno sforzo adeguato per migliorare la qualità antisismica delle costruzioni, e prevenire gli alti costi degli interventi post terremoto. Per questo consideriamo più che mai opportuno introdurre il principio per cui gli immobili debbano essere coperti da polizze assicurative, come in parte previsto nel decreto legge sulla protezione civile appena emanato dal Governo. Al tempo stesso occorre rafforzare l'impegno per la messa in sicurezza antisismica di case, palazzi, infrastrutture, a partire dalla stabilizzazione del credito di imposta del 55% per questo tipo di interventi. Infine è del tutto condivisibile l'idea che in caso di calamità  naturali lo stato finanzi interventi di ricostruzioni anche con un'accisa straordinaria sui carburanti: ma deve essere un'accisa nazionale, mentre sarebbe inaccettabile che ogni regione fosse chiamata a pagare da sola i propri danni».

 

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