[25/05/2012] News

Obama appoggia la Production Tax Credit per l'eolico

La maggioranza dei cittadini Usa appoggia il fraking di gas e petrolio

Ieri il presidente statunitense Barack Obama ha visitato un'impresa che produce pale eoliche a Newton, Iowa, ed ha chiesto al Congresso di rinnovare il Production Tax Credit (Ptc) per l'energia eolica. Il Ptc è un incentivo fondamentale per sostenere la crescita dell'industria eolica Usa che oggi dà lavoro a circa 75.000 americani. Le associazioni ambientaliste e i produttori di eolico dicono che se il Ptc non venisse rinnovato la metà di questi posti di lavoro andrebbe perso.

Il recente sondaggio United Technologies/National Journal Congressional Connection Poll rivela che «Quasi i due terzi, il 64%, degli intervistati ha dichiarato che il Congresso dovrebbe estendere i crediti fiscali federali che incoraggiano la produzione di fonti alternative di energia, come l'eolico, che scadono alla fine dell'anno». In una domanda a parte, la stessa percentuale ha dichiarato di sostenere la promulgazione di un clean-energy standard, che richiederebbe al Paese una percentuale più elevata della sua elettricità prodotta da fonti più pulite di energia. La Princeton Survey Research Associates International, che ha condotto l'indagine tra il  17 e il 20 maggio su un campione di  1.004 adulti, sottolinea che «I risultati del sondaggio indicano una discrepanza tra ciò che l'opinione pubblica dice di volere e ciò che questo Congresso è in grado o disposto a fare sulla politica energetica, che in un anno elettorale è per lo più pari a zero».

Nella sua visita nello Iowa, il secondo Stato Usa per produzione di energia eolica dopo il Texas, Obama ha esortato il Congresso dominato dai repubblicani ad estendere non solo il Ptc ma anche il clean-energy manufacturing credit, cosa che è improbabile che i parlamentari Usa facciano entro la fine dell'anno, quando approvano il pacchetto annuale "tax-extender". Tutto dipenderà probabilmente dal risultato delle elezioni presidenziali di novembre e Obama punta su eolico ed energie rinnovabili alcune delle sue carte per essere rieletto, forte anche della divisione su questo tema che emerge tra gli elettori repubblicani.

Michael Brune, presidente di Sierra Club, la più grande e diffusa associazione ambientalista Usa,  è molto soddisfatto: «Sierra Club applaude il presidente Obama per il suo continuo impegno a raddoppiare la clean energy economy».

A Sierra Club probabilmente invece non piacerà molto un'altra parte del sondaggio. Infatti,  i politici e l'opinione pubblica statunitense sono più uniti sul tema diventato centrale nella produzione di energia Usa: la fratturazione idraulica, o "fracking", la controversa tecnologia per estrarre gas e petrolio dagli scisti  nei depositi in profondità scoperti recentemente in molte regioni Usa. Una lieve maggioranza, il 53%, è d'accordo con l'azione della amministrazione Obama  per una crescente regolamentazione federale del fracking; il 25% vuole invece meno regolamenti federali per incoraggiare la produzione gas e solo il 15% che il fracking dovrebbe essere vietato a causa del suo impatto ambientale, della contaminazione delle riserve idriche e perché peggiora il cambiamento climatico.

E' molto improbabile che Obama sostenga un divieto totale di fracking, ma ad aprile ha annunciato due regolamenti, uno per ridurre le emissioni atmosferiche prodotte dal fracking e un altro sulle sostanze chimiche utilizzate nella trivellazione dei pozzi.

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