[28/05/2012] News toscana

Minieolico: un problema di prospettive...

Riceviamo e pubblichiamo

Su "La Nazione" del 16 maggio è riportata una intervista del sindaco di Firenzuola Scarpelli contro il mini eolico. L'articolo è accompagnato da una foto in cui si vede un grande sindaco, poi dietro, due turbine di mini-eolico più piccole ed in lontananza dei ripetitori ancora più piccoli.

Scherzi della prospettiva: in realtà gli impianti più grandi sono i ripetitori, poi le pale eoliche e, ovviamente ancora più piccolo, il sindaco.

Ma il sindaco si rammarica che non ci siano "norme di controllo" contro le pale di mini-eolico. Dei ripetitori da 70 metri, collocati in un bosco di alto fusto e di grande pregio, non si cura.

Questioni di prospettiva culturale. Il sindaco però si sbaglia. Per l'installazione del mini eolico le norme ci sono eccome.  Recitano infatti le Linee-Guida nazionali del 2010 :

11.2. Nel caso di interventi soggetti a DIA, in relazione ai quali sia necessario acquisire.... autorizzazioni ambientali, paesaggistiche, di tutela del patrimonio storico-artistico, della salute o della pubblica incolumità, le stesse sono acquisite e allegate alla DIA, salvo che il Comune provveda direttamente per gli atti di sua competenza.

E per quali terreni si debbono richiedere le "autorizzazioni ambientali" previste dalla norma ?

Semplicissimo, si debbono richiedere per i terreni tutelati e con vincoli ambientali, archeologici, paesaggistici, ecc.

Ma i terreni su cui sono state installate le turbine non sono terreni vincolati, e questa non è una scelta di chi costruisce le turbine, ma del Comune e degli altri Enti pubblici che appunto hanno ritenuto che non vi fosse la necessità di mettere in essere particolari tutele.

Quindi chi ha installato le turbine ha rispettato la legge, e questa, oggi in Italia sembra essere una colpa grave.

E poi queste pericolose turbine, che tanto preoccupano il Sindaco, cosa sono, da dove vengono?

Sono costruite a Prato, completamente con componenti italiane o al massimo europee: le torri per esempio vengono fabbricate da una Azienda del Mugello, col lavoro e la passione anche di gente della Montagna, grazie a brevetti e tecnologie "di casa". Sono quindi dei "mostri" che distruggono le nostre montagne, oppure un'occasione per utilizzare una delle poche risorse della montagna, il vento?.

Il Sindaco sembra allora invidiare alla Regione la sua capacità di bocciare i progetti eolici e vorrebbe che il Comune potesse partecipare a questo specie di tribunale dell'inquisizione.

Le leggi dello Stato italiano stabiliscono però che:

"1.2. Le sole Regioni possono porre limitazioni e divieti in atti di tipo programmatorio o pianificatorio per l'installazione di specifiche tipologie di impianti alimentati a fonti rinnovabili ed esclusivamente nell'ambito e con le modalità di cui al paragrafo 17."

Ed il paragrafo 17 non contempla gli impianti sotto 60 KW.

Allora il mini-eolico sotto i 60 KW invaderà l'Italia e la montagna fiorentina?

No, nelle aree tutelate è obbligatorio che alla PAS ( in precedenza chiamata DIA e poi Scia) sia allegato l'atto di svincolo emesso dall'Ente che ha istituito la tutela. Quindi vi è una filtro molto serio che può impedire l'installazione la dove essa contrastasse con le finalità che hanno suggerito la tutela del territorio.

Mentre nelle aree in cui lo Stato e gli Enti Pubblici preposti hanno deciso che non ci sono particolari emergenze da tutelare si può procedere alla installazione del mini eolico con una procedura semplificata.

Parlare però di semplificazione in Italia sembra essere quasi una bestemmia, anche se la stessa Unione Europea ci terrebbe particolarmente. Nella direttiva 2009-28 afferma :

Invece, per una procedura che prevedeva 30 giorni di tempo, il Comune di Firenzuola ha fatto passare quasi 6 mesi con evidenti (ed inutili) aggravamenti della procedura e relativi costi, ma non abbiamo polemizzato, per rispetto delle istituzioni. Ma che ora si sia additati come pericolo pubblico per i pipistrelli no, è troppo.

Infine che cosa producono, queste turbine? Producono energia rinnovabile e pulita, che non ha bisogno di bruciare petrolio ed emettere CO2 come invece succede per l'energia elettrica che alimenta, mettiamo, il Comune di Firenzuola, che forse potrebbe "fare la propria parte" installando una propria turbina eolica per azzerare le proprie emissioni e aiutare le casse Comunali: istituti come Banca Etica finanziano anche al 100% questi interventi !.

Dovrebbe essere vicino alla politica, questo concetto di cambiamento del quadro energetico del Paese e addirittura di riconversione economica basata sulla sostenibilità.

Ma noi non siamo politici.

Siamo solamente una piccola azienda toscana che potrà forse sopravvivere se non si consentirà ad una certa burocrazia di alterare la legislazione della Repubblica Italiana e a continuare a proibire, proibire e proibire.

Chiediamo quindi un incontro con il sindaco, disponibili anche ad un confronto pubblico.

Abbiamo da difendere non solo il nostro lavoro, ma anche il bene comune rappresentato dal vento, una delle poche risorse della montagna, dai continui e non motivati ostacoli creati, consapevolmente o meno, da chi nei fatti aiuta altre energie, quelle che inquinano l'aria e l'ambiente, che non creano lavoro ed alimentano conflitti.

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