[28/05/2012] News toscana

Servizi pubblici locali, De Girolamo (Cispel): rispetto dell’equilibrio competitivo tra le Regioni

Nel corso dell'Assemblea annuale di Confservizi Cispel Toscana, tenutasi oggi a Firenze, l'associazione che rappresenta oltre 200 aziende è tornata a ribadire l'importanza dei servizi pubblici locali per il rilancio economico del Paese, a patto che al settore siano assegnate adeguate risorse economiche.

Rivolgendosi al sottosegretario allo Sviluppo economico, Claudio De Vincenti e al presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, presenti all'iniziativa, il presidente di Confservizi Cispel Toscana Alfredo De Girolamo (foto) ha chiesto che venga rispettato l'equilibrio competitivo tra le Regioni. «La Toscana non può assistere passivamente ad uno scenario nel quale una Regione che da sempre rispetta le leggi, apre ai mercati, mette a rischio le sue gestioni sfidando il mercato, mentre tutti gli altri conservano i privilegi, siano essi gestioni in house e quotate in Borsa, conservando le proprie gestioni e venendo a proporsi in Toscana come outsider. Il Governo deve fare una scelta chiara che la Regione deve richiedere con forza: le poche risorse nazionali e comunitarie disponibili devono essere prioritariamente assegnate alle Regioni che hanno applicato la legge e chi apre al mercato deve avere regole più semplici, chi difende il passato, regole più complicate».

Le risorse economiche sono indispensabili per colmare il gap di infrastrutture, standard ambientali e competitività che separa l'Italia dall'Europa «Si tratta di investimenti di dimensione rilevanti, 5-10 miliardi di euro, attivabili in poco tempo per realizzare infrastrutture essenziali per la competitività del sistema Italia e la modernizzazione del Paese, con ricadute stabili sull'economia del territorio, l'ambiente e l'innovazione» ha aggiunto De Girolamo che poi si è soffermato sulla questione delle gare avviate in Toscana in tutti i settori.

«Essa deve rappresentare per noi l'occasione, forse l'ultima, per definire quel percorso di crescita industriale che altre regioni hanno fatto con la nascita di multi-utilities quotate in borsa. Per fare questo occorre che le gare siano prima di tutto fatte in modo da non scoraggiare i processi di integrazione e concentrazione degli operatori, poi occorre vincerle, quindi definire una strategia forte per il futuro».

Per quanto attiene le criticità, il presidente di Cispel Confservizi ha ricordato gli incentivi alle fonti rinnovabili, l'incertezza sulle risorse disponibili per il trasporto pubblico locale e quelle sulla riforma del sistema tariffario per il servizio idrico:  «Poco più di un anno fa un referendum cancella l'adeguata remunerazione del capitale investito nella tariffa idrica; dopo un anno ancora niente è stato fatto e il settore vive uno stato di incertezza irragionevole, gli investimenti sono di fatto bloccati perché nessuno capisce ad oggi in che modo possono essere finanziati gli investimenti idrici, pari ad 1 miliardo di euro in 15 anni, alcuni dicono addirittura 2 o 3. Sarebbe stata possibile una situazione del genere in altri settori? Nell'energia, nelle telecomunicazioni, nelle autostrade?». A tal proposito l'Autorità per l'energia elettrica e il gas in questi giorni sta sottoponendo alla consultazione pubblica un documento per l'adozione di provvedimenti tariffari in materia di servizi idrici. I soggetti interessati possono effettuare osservazioni entro il 22 giugno, ma i tempi per arrivare ad un sistema organico di regolazione del settore non saranno brevi: si parla di 12-18 mesi. Sulla scia della relazione del presidente di Cispel e dopo l'intervento del sottosegretario Claudio De Vincenti che aveva definito la Toscana "esempio per l'Italia" è intervenuto anche il presidente Rossi. «Se vogliamo che Regioni ed Enti locali si adeguino alle nuove politiche del Governo  bisogna indicare i criteri di premialità per chi è virtuoso. Noi il nostro ruolo proveremo a svolgerlo, ma finora la premialità c'è stata al contrario. In sanità la Toscana ha i conti a posto ma non ha avuto per questo risorse in più. In questo Paese si parla molto di virtuosità, ma poi si è sempre proni alle richieste di tipo assistenzialistico e alla logica del più forte».

Nel merito delle questioni il presidente della regione ha avanzato tutta una serie di interrogativi al governo a partire dalla geotermia: «Perché l'Enel deve avere la privativa fino al 2024? Perché non fanno un passo in più e tolgono questo monopolio, attribuendo almeno il demanio geotermico alle Regioni? Io in questo senso ho scritto al Governo, perché il monopolio geotermico all'Enel penalizza pesantemente la Toscana. Questo è un tema serio, più di quello che riguarda le chiusure festive 3 o 4 volte all'anno».

Poi sul gas ha aggiunto: «Il Governo ha previsto una premialità per l'unica Regione che ha un piano energia e che ha dato l'Ok per due OLT?» e sul trasporto pubblico locale: «In Toscana abbiamo messo in discussione un assetto su base provinciale che durava da 50 anni, al Governo chiedo: i pullman devono essere della Mercedes, oppure si può far lavorare la Menarini, o la Fiat? I treni li dobbiamo comprare in Polonia? Queste sono politiche industriali? Condivido e apprezzo quanto detto con onestà dal sottosegretario Vincenti, e cioè che il Governo non ha ancora una politica industriale. E' così», ha concluso Rossi.

 

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