[30/05/2012] News

Energy Roadmap 2050. Cese: «L'Ue in ritardo rispetto ai suoi obiettivi politici energetici»

Il Comitato economico e sociale europeo (Cese) ha lanciato un allarme sulle politiche energetiche europee: «I progressi verso un'economia low carbon nell'Unione europea e alcuni dei suoi Stati membri stanno calando pericolosamente al di sotto degli attuali obiettivi». Per riuscire a rispettare i suoi impegni energetici, l'Ue deve accelerare i progressi e coinvolgere l'intera società. 

L'avvertimento, che sembra dare un colpo a molte previsioni ottimistiche, arriva dal parere del Cese sull'Energy Roadmap 2050 adottato dalla sessione plenaria del Cese. Secondo il relatore, il francese Pierre Jean Coulon,  «L'Ue  non riesce a riconoscere la misura in cui essa è ancora lontana dai propri obiettivi. Il declino dei  processi produttivi altamente inquinanti in Europa, la loro crescita in altre parti del mondo e la successiva importazione nell'Ue maschera l'entità del deficit».

L'Ue punta a ridurre le sue emissioni di gas serra del 80-95% entro il 2050 ed allo stesso tempo garantire la sicurezza e la competitività degli approvvigionamenti. Il Cese non contesta gli obiettivi a  a lungo termine, ma spinge perche la Commissione Ue si dia chiari obiettivi di medio termine «Che, se ben controllati, potrebbe orientare gli sforzi nei prossimi anni. Mentre ci vorranno decenni per implementare e ripagare gli investimenti nelle energie, è nel migliore interesse dell'Ue e dei suoi Stati membri fissare obiettivi indicativi per il 2030 ed attuare il backup con politiche adeguate», 

Le decisioni di investimento non vengono aiutate dai prezzi delle emissioni di carbonio, che il rapporto ritiene «Troppo bassi e volatili per dare un segnale utile agli investitori» Il co-relatore il britannico Richard Adams, spiega che «La modifica di tutto questo eviterebbe di guardare solo agli impianti ad alta intensità di carbonio».

Uno dei problemi principali è che non si sta sviluppando abbastanza velocemente l'efficienza energetica, mentre invece «L'Europa deve rafforzare la sua azione per stabilire norme comuni per l'efficienza energetica in tutti i settori». Per quanto riguarda le energie rinnovabili, il rapporto cita come ostacoli al loro sviluppo gli instabili sostegni governativi e in alcuni casi la resistenza locale. In particolare, il Cese lamenta «La lentezza della modernizzazione della rete e degli impianti di stoccaggio dell' energia».

Per Coulon «Raggiungere gli obiettivi 2050 per le rinnovabili richiederà una leadership politica molto determinata e coerente». Infatti il rapporto Cese evidenzia che «Nel breve termine, gli investimenti necessari per raggiungere tali obiettivi porteranno ad aumenti dei prezzi energetici e dei costi aggiuntivi per i consumatori e le imprese. Questo rende più urgente di disporre a tutti gli effetti dei costi totali, discussi ed accettati  da tutte le parti interessate».

A lungo termine, però, investire nelle rinnovabili «Renderà l'economia europea più elastica e competitiva a livello mondiale che continuare semplicemente con le politiche attuali». 

Adams sottolinea la grande sfida politica aperta dalla crisi economica, ambientale e delle risorse: «L'accettazione da parte dell'opinione pubblica delle scelte energetiche oggi in Europa è una sfida per le democrazie. La roadmap 2050 deve essere utilizzata non solo per avviare un  dibattito più ampio possibile tra gli europei, ma dovrebbe anche promuovere l'impegno ad ogni livello: personale, regionale, nazionale e comunitario».Coulon conclude: «La sfida non è solo quella di raggiungere i nostri obiettivi, ma di convincere la società civile, che sono raggiungibili». 

 

Torna all'archivio