
[30/05/2012] News toscana
La fase di ricerca dei 102 bidoni caduti dal cargo Venezia si è chiusa nel peggiore dei modi: i materiali inabissati sono, e continueranno a essere, un pericolo per l'ambiente e salute umana. Questo dice l'esito delle operazioni fin qui svolte, operazioni che non hanno portato all'individuazione del carico pericoloso disperso sui fondali dell'Arcipelago Toscano.
Intanto, a Civitavecchia, si prepara la fase del recupero degli altri 96 bidoni ritrovati. La base operativa sarà sulla nave Sentinel, che è ormeggiata nel porto laziale dove sorge il principale centro antinquinamento di emergenza e addestramento di Castalia, concessionario del Ministero dell'Ambiente.
La Sentinel, sta provvedendo in queste ore, al carico delle attrezzature che servono per le operazioni di recupero dei fusti che stazionano in fondali di circa cinquecento metri. Dopo Civitavecchia, la nave farà di nuovo rotta per Livorno e nella acque dove i bidoni precedentemente individuati, saranno agganciati da un robot sottomarino e portati a bordo in speciali cassoni stagni costruiti dalla Impresub di Trento. Le operazioni al largo di Livorno sono curate dal consorzio Castalia in collaborazione con la società Impresub di Trento, e realizzate con mezzi Rov (Remote Operated Vehicle) e sistemi specialistici appositamente autorizzati. La fase di recupero segue la ricognizione compiuta da Castalia con la nave oceanografica Minerva e tecnici specializzati per conto della società armatrice della Eurocargo Venezia, coinvolta nell'incidente del 27 dicembre scorso.
Sul mancato ritrovamento dei 102 fusti è intervenuto l'assessore all'Ambiente del Comune di Livorno, Mauro Grassi. "Il non avere intercettato tutti i fusti - sottolinea l'assessore Grassi - ci crea grandi preoccupazioni per l'inquinamento marino e principalmente per il pescato. Sarà nostra premura pertanto vigilare perché che venga portato avanti nel tempo, e ripetuto, il monitoraggio dei prodotti ittici, per la salvaguardia della salute dei nostri cittadini. Esprimo la mia più profonda delusione per l'esito della operazione di ricerca effettuata dai tecnici di Castalia che non ha permesso l'individuazione di ulteriori fusti dispersi in mare dall'Eurocargo Venezia. Solo la metà dei bidoni sono stati individuati e non ancora recuperati. L'errore è stato sicuramente quello di considerare "ordinario" un intervento che invece doveva rivestire un carattere di straordinarietà".