
[04/06/2012] News toscana
Il direttore generale di Arpat Giovanni Barca (Nella foto), a poco più di un anno dall'insediamento, in un'intervista pubblicata su Arpatnews, ha fatto il punto sulla situazione dell'Agenzia e sull'attuazione del programma di mandato.
La riorganizzazione dell'Agenzia era uno dei primi impegni assunti dalla nuova dirigenza, e quindi il direttore ha illustrato le novità. «E' stata profondamente cambiata la governance dell'Agenzia. Abbiamo adottato il nuovo Regolamento organizzativo dell'Agenzia, che è stato approvato dalla Giunta regionale. Quindi il nuovo Atto di Organizzazione e conseguentemente è stato completato l'organigramma dell'Agenzia con la nomina dei responsabili delle strutture territoriali e dei settori di lavoro e la relativa assegnazione del personale».
Tra le altre novità principali citate dal direttore generale, il "decentramento" e la distribuzione delle responsabilità tra i dirigenti; l'introduzione di un nuovo livello organizzativo (le Aree Vaste) che serve a rafforzare la presenza dell'Agenzia sul territorio, e contemporaneamente assicurare una maggiore omogeneità di comportamenti, con l'accorpamento dei laboratori nei tre poli di Area Vasta, analogamente a quanto già fatto dalla sanità pubblica; è stato istituito un livello di direzione collegiale, il Comitato Tecnico di Direzione, composto dal Direttore generale, dal Direttore tecnico, dal Direttore Amministrativo, dal Coordinatore dei Laboratori e dai Coordinatori Area Vasta; è stata proposta alla Regione la revisione della Carta dei Servizi.
Riorganizzazione significa anche riduzione delle spese, e in qualche modo Arpat ha anticipato l'appello di Governo e Regione sulla spending review, con una particolare attenzione agli aspetti economici, come ha sottolineato Barca. «Abbiamo improntato la nostra azione nella logica di cercare di risparmiare su tutto quello che si poteva, cercando di operare nel modo più oculato possibile, limitando per quanto possibile i costi, ma non penalizzando i servizi. Un filone di attività importante in tal senso è un miglior uso delle sedi. Con gli interventi già operativi quest'anno risparmieremo circa 300.000 euro l'anno. E' iniziato il percorso che porterà l'Agenzia a risparmiare altri 600.000 euro l'anno, trasferendo i locali della Direzione, attualmente in affitto in via Porpora, in una sede di proprietà in Via Ponte alle Mosse. Con la dismissione di 30 su 118 auto di servizio risparmieremo quasi 50.000 euro l'anno tra bolli, assicurazioni e manutenzioni. Ma non ci si può dimenticare che circa il 70% del bilancio dell'Agenzia è determinato dal costo del personale. Personale altamente qualificato che costituisce la vera forza di Arpat. A fine 2011 poco meno di 750 persone, la metà dei quali laureati. Fra il 2010 ed il 2011 siamo diminuiti di 42 unità, dei quali 16 dirigenti e la tendenza proseguirà nel prossimo futuro».
In generale dal 2010 al 2012 le risorse a disposizione dell'Agenzia sono state ridotte di oltre 4 milioni di euro e il finanziamento regionale per il funzionamento di Arpat è stato nel 2011 pari allo 0,68% del Fondo Sanitario Regionale (mentre i Dipartimenti di prevenzione incidono per circa il 4,8% e il confronto con le Asl non è neppure proponibile).
Si conferma come la protezione ambientale, che pure ha collegamenti diretti con la salute della popolazione, rimane purtroppo una sorta di "sorella minore" del comparto sanitario. Da un punto di vista operativo il direttore generale si è poi soffermato sulle due emergenze ambientali di rilievo con cui l'Agenzia si è dovuta confrontare, e cioè il naufragio della Costa Concordia all'isola del Giglio e la perdita del carico di bidoni tossici da parte dell'eurocargo Venezia in prossimità dell'isola di Gorgona.
«Per noi queste due emergenze, ed in particolare quella della Concordia, sono state un banco di prova formidabile. Ho potuto constatare come l'Agenzia abbia risposto e risposto molto bene. Alcuni dirigenti e diversi operatori del comparto hanno dato la loro piena disponibilità e impegno, senza limitazioni di orario e di giorni della settimana, dimostrando elevata professionalità e senso di responsabilità. Grazie a loro l'Agenzia ha assunto un ruolo di grande rilievo per le attività di monitoraggio ambientale ed una visibilità a livello nazionale ed internazionale notevole. Il fatto che il commissario Gabrielli abbia affidato all'Agenzia il ruolo di diffusione ufficiale delle informazioni ambientali sulla vicenda costituisce un riconoscimento di grande importanza che consolida l'autorevolezza di Arpat».
Rispetto all'attività ordinaria l'Agenzia, in base al rendiconto 2011, ha svolto oltre 4.300 attività di controllo, 3.700 ispezioni, 11.000 sopralluoghi effettuati, quasi 6.000 pareri espressi, quasi 1.400 partecipazioni a Conferenze di Servizi, oltre 30.000 campioni analizzati. «Da sottolineare un dato sicuramente positivo che consiste nell'aver svolto, complessivamente, una maggiore attività rispetto a quella programmata, indice di recupero di efficienza nonostante la riduzione del personale evidenziata» ha aggiunto Barca.
Il direttore ha poi concluso parlando del ruolo della comunicazione, dell'impegno dell'Agenzia in fato di informazione e trasparenza sulle attività svolte e sulla diffusione dei dati ambientali. «A questo proposito segnalo che nel corso del mese di giugno presenteremo la prima edizione dell' "Annuario dei dati ambientali Arpat", uno sforzo editoriale notevole con il quale pubblicheremo in versione cartacea e on-line una rassegna dei più significativi dati ambientali raccolti dall'Agenzia nel corso del 2011. La pubblicazione sarà caratterizzata dal fatto che conterrà essenzialmente tabelle, grafici e mappe: per riaffermare il concetto che Arapt come organo tecnico mette a disposizione di tutti le informazioni ambientali che raccoglie ed elabora, poi le istituzioni, i cittadini, le associazioni, le imprese, i comitati possono fare le considerazioni che a loro competono» ha concluso Barca.