[04/06/2012] News toscana

Disincagliata la Mersa 2 dall'Elba. Naufragio colposo per capitano ed equipaggio

La motonave "Mersa 2", battente bandiera panamense e con equipaggio turco, che si era incagliata alle Cote Piane di Sant'Andrea, nel Comune di Marciana, all'alba del primo giugno, è stata disincagliata ed ha lasciato le coste elbane nel primo pomeriggio del  2 giugno trainata dal rimorchiatore "Tito Neri" che l'ha portata in cantiere a Livorno.

In un comunicato la Capitaneria di Porto Guardia Costiera di Portoferraio  sottolinea: «Dopo aver atteso invano che la società armatrice proprietaria della nave ottemperasse all'obbligo di provvedere al recupero ed alla messa in sicurezza dell'unità ed ottenuto il nulla osta da parte dell'Autorità Giudiziaria che aveva disposto il sequestro della nave, la Capitaneria di Porto di Portoferraio, dovendo scongiurare il sopraggiungere di problemi legati al variare delle condizioni meteo marine in zona ed alla situazione di pericolo in cui versava la nave ormai da più di 24 ore, ha disposto la rimozione d'ufficio». 

La Capitaneria sottolinea che al  comandante della Mersa 2 ed al personale di guardia in plancia al momento del sinistro «Sono stati contestati vari reati tra i quali il naufragio colposo nonché la violazione del Decreto 2 marzo 2012, che impone di navigare ad una distanza non inferiore alle 2 miglia dai perimetri esterni dei parchi nazionali marini e costieri».

Resta il mistero su come questa carretta del mare abbia potuto sbagliare così clamorosamente rotta per andarsi a schiantare sulla costa del Parco nazionale. La Capitaneria spiega che «Sono ancora in corso le indagini tecnico/amministrative e le attività di polizia giudiziaria per individuare cause e responsabilità e fare chiarezza sulla vicenda».

Legambiente Arcipelago Toscano, che per prima ha rilanciato la notizia dell'ennesimo naufragio, sottolinea che «Una carretta dei mari come la Mersa 2, con  la bandiera "fantasma" di comodo di Panama ed un equipaggio turco preoccupato delle conseguenze economiche per l'armatore, più che del naufragio, è la dimostrazione del perché accadano così tanti incidenti in mare che mettono in pericolo il nostro ambiente e la nostra economia turistica. Permettere che navighino sotto costa navi di questo tipo, armate per trarre il massimo profitto al minimo costo e con la minima manutenzione, vuol dire avere delle spade di Damocle naviganti.

E' chiaro che c'è bisogno di estendere il sistema Vts per controllare la navigazione delle navi nelle aree più delicate dal punto di vista ambientale, ma è altrettanto chiaro che ad alcune navi deve essere semplicemente impedito l'accesso nelle acque italiane ed europee. Vanno bandite tutte le carrette dei mari, in particolare dopo incidenti come quello di Sant'Andrea nel quale l'armatore ha dimostrato tutta la sua irresponsabile avidità».      

 

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