[06/06/2012] News

Un brevetto unico per l’auto sostenibile europea del 2020

Mentre il centro studi di Confindustria lancia oggi l'ennesimo tragico allarme sullo stato in cui versa il manifatturiero - soffocato da «nuova recessione, credit crunch, bassa redditività  e l'assenza di un piano industriale nazionale» - oggi, in occasione della presentazione della relazione CARS 21, la Commissione europea ha annunciato azioni concrete per reagire all'attuale situazione economica a partire dall'industria automobilistica, data la sua importanza strategica «per la prosperità dell'Europa» e dunque anche dell'Italia.

Pur auspicando un mondo dove l'auto la si usa solo quando è strettamente necessario, è impensabile una società futura senza mezzi di trasporto se non altro nel giro di una decina d'anni. Che fare dunque? Considerato che il settore rappresenta 12 milioni di posti di lavoro, una bilancia commerciale pari a 92 miliardi di euro e investimenti in R&S per 30 miliardi di euro, il piano d'azione elencherà una serie di misure volte ad aiutare il settore. Tra le quali l'erogazione di finanziamenti Ue per la ricerca, in particolare per aiutare il settore ad adattarsi alle tecnologie di domani, e rafforzamento dei prestiti BEI all'industria; il contenimento dei costi del settore applicando i principi di una regolamentazione intelligente; il sostegno alla internazionalizzazione dell'industria dell'Ue migliorando l'accesso al mercato attraverso i negoziati commerciali e adoperandosi per la convergenza sul piano regolamentare e  procedurale con il fine ultimo di pervenire ad un'omologazione mondiale degli autoveicoli. «Ciò significherebbe - viene spiegato in un comunicato - che ogni automobile prodotta al mondo potrebbe essere commercializzata in qualsiasi paese del mondo».

La relazione CARS 21 delinea inoltre una prospettiva integrale per l'industria automobilistica nel 2020 fornendo raccomandazioni per compiere rapidi progressi su tematiche importanti come l'elettromobilità, la sicurezza stradale, la strategia di accesso al mercato e il riesame delle emissioni di CO2 di automobili e furgoni.

La relazione sostiene che «mentre il motore a combustione interna rimarrà dominante nella prospettiva del 2020, un portafoglio di combustibili alternativi, che copre l'elettricità, l'idrogeno, i biocarburanti, il metano, il GPL e altri, sarà necessario per raggiungere gli obiettivi politici» e dunque è necessario attuare  «raccomandazioni in modo che il roll-out di infrastrutture alternative siano al passo con lo sviluppo tecnologico per consentire la penetrazione sul mercato di veicoli alimentati da questi carburanti alternativi».
Per quanto riguarda i veicoli elettrici, secondo la relazione questa «diventerà una valida scelta per il consumatore europeo. Il Gruppo ha riconosciuto che la ricarica dei veicoli elettrici dovrebbe essere svolta prevalentemente a casa e lavoro, ma ci sarà anche la necessità di infrastrutture di ricarica accessibili al pubblico. Al fine di garantire l'interoperabilità in tutta l'Ue, è necessaria la standardizzazione a livello europeo». Per questo motivo, ed è una delle novità della relazione, «la Commissione avvierà una valutazione d'impatto sulle opzioni legislative e le modalità tecniche, assicurando che le soluzioni concrete e soddisfacenti per il lato delle infrastrutture dell'interfaccia sono implementati in tutta l'Ue».

I veicoli puliti e a basso consumo energetico non verranno solo distribuiti, ma anche prodotti in Europa con il sostegno europeo per la ricerca, sviluppo e innovazione in una vasta gamma di problematiche automobilistiche e importanti tecnologie del futuro. Inoltre, un'iniziativa specifica e importante sulle tecnologie innovative (tra cui, tra gli altri, l'elettrificazione dei motori a combustione, i veicoli ibridi ed elettrici, celle a combustibile, sistemi elettrici ed elettronici) saranno previste, in parallelo con il continuo sostegno della BEI per il settore automotive nonché per infrastrutture e servizi.

Per quanto riguarda il regolamento per la riduzione delle emissioni di CO2, «rimarrà una priorità, senza tuttavia pregiudicare la competitività dell'industria automobilistica». Questo appare un nodo discutibile perché si sostiene che «al fine di conseguire obiettivi ambiziosi nei settori politici pertinenti, CARS 21 Group richiede che sia attuato un reale approccio integrato. Le misure da adottare devono essere proporzionate e in linea con i principi del rapporto costi-efficacia e una migliore regolamentazione / smart, tenendo conto anche della sostenibilità economica dei nuovi veicoli».

A pensar male si direbbe che non si vogliono come minimo migliorare - come proposto da alcuni - gli obiettivi di emissioni, anche se poi si afferma: «Gli obiettivi di riduzione della C02 del 2020 per auto e furgoni sono tecnicamente fattibili e saranno perseguiti. I costi di produzione aumenteranno, in particolare per le auto, ma sono inferiori rispetto alle stime precedenti. Utenti e società beneficerebbero inoltre di un minore consumo di carburante. Le flessibilità devono essere considerate per ottenere un conveniente applicazione degli obiettivi, ma essi non dovranno indebolire l'efficacia degli obiettivi».
Per l'attuazione economica del piano d'azione, le azioni previste sono nelle seguenti tre aree: promuovere la crescita economica fornendo finanziamenti europei per la ricerca e gli investimenti che sono necessari per sviluppare le tecnologie di propulsione di domani; gestione dei costi e struttura per fare business, applicando i principi di regolamentazione intelligente, integrando un'approfondita valutazione degli effetti sulle parti interessate dell'industria, della società e di altro tipo, in particolare i relativi costi e benefici; sostegno all'internazionalizzazione dell'industria europea che consenta un portafoglio più ampio di veicoli assemblati in Europa da esportare con le azioni in due ambiti complementari; migliorare l'accesso al mercato attraverso negoziati commerciali e collaborare con i partner internazionali in materia di convergenza normativa e procedurale.

Antonio Tajani, Vicepresidente della Commissione europea, responsabile per l'industria e l'imprenditoria ha detto durante la presentazione: «La relazione CARS 21 fornisce un utile contributo all'importante concezione strategica per l'industria automobilistica nel 2020 che presenteremo dopo l'estate. Ma per realizzare questa prospettiva l'industria automobilistica deve essere innanzitutto in buona forma. Dobbiamo perciò agire ora in modo deciso per sormontare le attuali difficoltà economiche mobilitando finanziamenti per la ricerca, valutando attentamente ogni nuova regolamentazione e incoraggiando l'espansione sui mercati terzi». 

 

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