[07/06/2012] News

Termini Imerese, possiamo permetterci la "fantasia al potere"?

In epoca di risorse pubbliche scarse, il sostegno ad avventure imprenditoriali improbabili va evitato

Le ultime notizie da Termini Imerese, sede di un impianto FIAT in dismissione, parlano delle difficoltà finanziarie assai gravi del subentrante, selezionato dal governo e dai suoi "advisor" e sponsorizzato da autorevoli politici locali. E quindi ci si prepara all'azzeramento dell'accordo del dicembre 2011.  «Siamo al gioco dell'oca e torniamo alla casella numero uno»,  ha commentato con amarezza un sindacalista.

Pur con il massimo rispetto per l'imprenditore molisano Di Risio, brillante ri-marchiatore di autovetture cinesi ed innovatore del marketing (vedasi l'idea di scontare il prezzo a chi accetta adesivi pubblicitari sulla propria auto etc. etc.), si fa fatica a sorprendersi. Credere che la volonterosa impresa di Macchia d'Isernia trovi spazio, in un mercato in cui si confrontano veri e propri giganti industriali su scala globale e su cui si affacciano nuovi colossi (attuali o potenziali) da India e Cina, richiede effettivamente una dose d'immaginazione e fantasia superiore alla media.

E qui sta il problema: ci possiamo permettere la "fantasia al potere"? La lezione pare molto chiara e dovrebbe essere ben compresa a Roma (come in quei capoluoghi regionali in cui simili tentazioni sono frequenti, ad esempio a Firenze). Quando lo Stato si mette a fare il merchant banker per la riconversione di stabilimenti evidentemente giunti al capolinea della loro operatività, vi è una tendenza apparentemente irreversibile ad attirare non progetti industriali robusti, ma veri e propri cacciatori di dote. Per altro, basta consultare la voce di Wikipedia dedicata alla DR Motor[1] per ricavarne, senza complesse analisi finanziarie, l'impressione che trattasi di impresa con una singolare vocazione al salvataggio di situazioni compromesse invece che - chissà perché - all'investimento greenfield o a quello in imprese sane.

In epoca di risorse pubbliche scarse, il sostegno ad avventure imprenditoriali improbabili dovrebbe essere evitato. Alla luce dei fatti, la capacità degli organi di governo e delle loro agenzie di filtrare gli opportunisti si rivela modesta, specie quando la pressione e l'urgenza dei problemi sociali si fa sentire. E quindi realismo politico dovrebbe imporre prudenza, lungimiranza e "self-restraint". In un'area in crisi c'è già molto da fare, se veramente si vuole aprire una prospettiva di futuro: infrastrutture, sostegno alla nuova imprenditorialità, politiche attive del lavoro, tanta formazione, stimoli e presenza pubblica sulle tecnologie nuove, a cominciare da quelle dell'economia verde.

Resta certamente la disperazione dei disoccupati: ma uno Stato pasticcione ad essa non dà risposte. Nutre illusioni fasulle che generano ancor più disperazione. A Termini Imerese oggi si sta peggio di ieri.


[1] http://it.wikipedia.org/wiki/DR_Motor_Company

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