[07/06/2012] News

Terza corsia: ARPAT non pretende

Le prescrizioni dell'Agenzia rispondono all'applicazione delle norme ambientali

In relazione all'articolo "A1, terza corsia lumaca ora rischiano gli operai", pubblicato oggi sulla Repubblica di Firenze, ARPAT intende respingere l'accusa adombrata di rallentare l'opera con richieste pretestuose o opinabili.

Quanto richiesto relativamente alla gestione delle acque meteoriche nei cantieri non è solo l'applicazione della norma regionale, ma anche il rispetto di prescrizioni specifiche degli atti autorizzativi a salvaguardia dell'ambiente idrico superficiale. L'inadeguatezza della regimazione delle acque nei cantieri ha prodotto effetti di intorbidimento delle acque a monte di bilancino tanto che ARPAT è ripetutamente intervenuta su segnalazione dell'amministrazione locale e di privati cittadini.

Altrettanto vale per le contestazioni relative alla gestione dei rifiuti prodotti nella esecuzione delle opere. A questo proposito il TAR si è recentemente espresso con un'ordinanza cautelare nel ricorso presentato da Pavimental S.p.A., ritenendo che le rocce da scavo debbano essere considerate rifiuto in quanto contaminate dalla presenza di calce, avvallando quanto sostenuto da ARPAT.

L'intento dell'Agenzia non è quello di frenare, bensì quello di vigilare sul rispetto delle norme ambientali: ARPAT ha sin dall'inizio dell'opera evidenziato gli elementi critici e tutte le prescrizioni che ne sono scaturite non sono altro che il risultato di quanto prevede la normativa.

Teniamo infine a precisare che nel corso dell'ultimo anno la nostra Agenzia si è anzi fortemente impegnata, con tutti gli organi competenti, al fine di trovare soluzioni ragionevoli e legittime per non bloccare alcun lavoro in corso.

Link alla pagina del sito web dell'Agenzia: http://www.arpat.toscana.it/notizie/comunicati-stampa/2012/terza-corsia-arpat-non-frena

 

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