[13/06/2012] News toscana

Costa Concordia, decreto “anti-Inchini”, mare protetto: Legambiente scrive al presidente toscano Rossi

Il responsabile nazionale mare di Legambiente, Sebastiano Venneri, e il presidente di Legambiente Toscana, Fausto Ferruzza, hanno scritto una lettera al presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, riguardante la rimozione del relitto della Costa Concordia dall'Isola del Giglio, l'applicazione del decreto "anti-inchini" e l'istituzione dell'Area marina protetta dell'Arcipelago Toscano.

«Come abbiamo più volte affermato in questi giorni - scrivono Ferruzza e Venneri - il mare toscano è sempre più al centro di una serie di incidenti e rischi che rendono ormai improcrastinabile la necessità di acuire i controlli sulla navigazione per evitare conseguenze gravi sull'ecosistema marino e, al tempo stesso, garantire uno sviluppo corretto e sostenibile del settore turistico: una delle principali risorse della nostra realtà regionale. Basti pensare che in pochissimo tempo le nostre coste sono state teatro del disastro della Concordia (sul quale è necessario continuare a vigilare attentamente affinché non ci siano conseguenze di natura ambientale legate alle operazioni di rimozione), dell'inabissamento di bidoni tossici a largo della Gorgona, del ritrovamento di contenitori con acido cloridico nelle acque di Montecristo e dell'incidente della Mersa all'isola d'Elba».

Secondo i due esponenti di Legambiente «Questi eventi dimostrano in modo chiaro che c'è una situazione di estrema fragilità nell'Arcipelago Toscano determinata da un traffico eccessivo e da un'insufficienza di controlli e che per far fronte a queste difficoltà e limitare al massimo i pericoli ci sia bisogno di un intervento pronto e deciso, che ponga al primo posto la sicurezza della navigazione e la tutela ambientale. La Toscana deve fare tesoro di queste vicende negative che mettono in evidenza l'inadeguatezza delle norme e della capacità di effettuare verifiche e monitoraggi in un ecosistema così delicato e sensibile come quello marino».

Venneri e Ferruzza sembrano apprezzare molto le proposte reiterate da Rossi anche negli ultimi giorni: «Non si può assistere impotenti a una serie d'incidenti così gravi, senza intervenire ma, al contrario, occorre adottare una strategia efficace che garantisca lo sviluppo di un turismo sostenibile in chiave ambientale e che mantenga e moltiplichi economie e posti di lavoro. Per questo, è fondamentale applicare il recente "decreto anti-inchini", che vieta la navigazione a meno di due miglia dal perimetro delle aree protette marine e dai parchi, integrandolo con norme ancora più severe ed estendendolo a tutta la costa, anche quella non protetta, per arrivare in tempi brevissimi all'istituzione di un sistema di controllo e monitoraggio Vts (con i radar), che permetta alle Capitanerie di porto e agli organi preposti d'intervenire in modo efficace, controllando da terra le rotte di navigazione. E' inoltre di fondamentale importanza, per rendere i controlli efficaci, prevedere sanzioni adeguate per le eventuali violazioni da parte dei natanti».

La lettera a Rossi prosegue sollevando i problemi della protezione del mare e dei suoi ecosistemi: «Abbiamo particolarmente apprezzato i suoi interventi, effettuati con decisione per far sì che le problematiche legate alla sicurezza e alla tutela dell'ecosistema marino toscano, siano poste chiaramente al centro della dialettica con i ministeri competenti e gli organismi preposti al controllo. La Toscana può infatti, a nostro avviso, divenire nel prossimo futuro un laboratorio d'eccellenza sugli ecosistemi marini, può diventare il soggetto protagonista nell'istituzione di un Santuario dei Cetacei che non sia un ente solo sulla carta, può realizzare in tempi brevi una rete di aree marine protette nel proprio mare, può mettere in prima linea le tematiche relative alla sicurezza, alla conservazione dell'ecosistema marino, così come quelle legate allo sviluppo economico e all'innovazione tecnologica in campo turistico. In definitiva, la Toscana può diventare la regione capofila nel settore della protezione degli ambienti marini, del controllo della navigazione e della sapiente capacità di coniugare queste pratiche con le economie della nautica da diporto, della balneazione, del turismo».

Ma Legambiente fa riemergere un problema mai risolto: «Anche per questo bisogna mettere fine a quello che ormai, dopo il naufragio della Costa Concordia e degli altri episodi che hanno interessato il mare dell'Arcipelago Toscano, viene definito "lo scandalo internazionale" della mancata istituzione dell'Area marina protetta dell'Arcipelago Toscano, prevista addirittura da una legge del 1982, mentre permangono dalla fine degli anni '80 e poi con l'istituzione del Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano nel 1996, vincoli a mare che non possono essere gestiti e normati dall'Ente Parco e che in questi mesi hanno dimostrato tutta la loro vulnerabilità».

Ferruzza e Venneri concludono: «Legambiente ha apprezzato il ruolo svolto fino ad ora dalla Regione Toscana e si rende disponibile a collaborare attivamente affinché le nuove regole oltre alle progettualità sopra indicate, diventino realtà concrete nel futuro più imminente».    

 

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