
[14/06/2012] News
La conoscenza geologica del territorio è particolarmente importante nel caso dell'Italia. Come in altri Paesi mediterranei, quest'urgenza è data dalla presenza delle particolari caratteristiche geografiche presenti: infatti, a causa di peculiari condizioni climatiche e orografiche, caratteristiche delle rocce e dei terreni che lo compongono e contesto geodinamico, storicamente in questi luoghi si generano fenomeni naturali (terremoti, eruzioni vulcaniche, alluvioni, frane) che spesso, ahinoi, comportano perdite di vite umane e gravi danni al patrimonio abitativo, artistico e infrastrutturale per la pressoché totale mancanza di una corretta pianificazione territoriale. Va da se che una un cambio di rotta in tal senso non può che implicare una più profonda, diffusa e fruibile conoscenza del territorio in questione.
Dopo lo sciame sismico che ha diviso l'Emilia, in Italia viene oggi presentato l'esito del lungo studio che ha portato alla stesura della nuova Carta Geologica d'Italia, l'unica cartografia geologica ufficiale dello Stato italiano, all'interno di una conferenza tenutasi proprio a Bologna ed organizzata dal Dipartimento Difesa del Suolo/Servizio Geologico d'Italia dell'Ispra, in collaborazione con le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano e con i vari dipartimenti di Scienze della Terra e istituti di ricerca.
«La nuova Carta Geologica nazionale - ha affermato il Bernardo De Bernardinis, presidente dell'Ispra - si configura come uno strumento assolutamente necessario per lo sviluppo scientifico, territoriale ed economico e rappresenta un'occasione di crescita sostenibile per il nostro Paese, consentendo una razionale pianificazione e programmazione degli interventi necessari al territorio per la sua tutela e la sua corretta infrastrutturazione. Tutto ciò va collocato in una visione europea di concorso e condivisione delle conoscenze e delle informazioni, anche per il raggiungimento degli obiettivi comunitari».
Lo spirito che anima la redazione di una Carta Geologica nazionale, è ovvio, non deve indurre la tentazione di leggerne i dati nell'ottica di individuare quali possono essere le aree del territorio italiano dove lasciarsi andare a cuor leggere all'incuria del suolo ed alla deregolamentazione delle norme per la costruzione edile ed infrastrutturale, bensì diffondere la consapevolezza che l'intera superficie italiana merita rispetto e tutela, essendo in massima parte splendida dimostrazione di un territorio naturale fortemente antropizzato, la cui armonia dipende dall'equilibrio col quale questo rapporto tra uomo e natura verrà portato avanti in un'ottica sostenibile.
«La comunità geologica italiana, costituita da ricercatori, docenti universitari, liberi professionisti, professionisti della pubblica amministrazione - precisa infatti Gian Vito Graziano, presidente del Consiglio nazionale dei geologi (Nella foto durante un incontro con il presidente della Repubblica)- professionisti delle società private, si spende incessantemente nella direzione della conoscenza, convinta come è del proprio ruolo di sussidiarietà e di servizio. E lo fa contrapponendo il proprio sistema di conoscenze all'attuale società degli affari e della finanza. Auspicando che i processi produttivi si fondino sulle scienze e sulle tecnologie, e non solo su regole di mercato sempre più estreme ed estenuanti».
La strada da fare è ancora lunga, e merita il giusto impegno. I 180 milioni di euro - tra finanziamenti statali e regionali - erogati per il Progetto nazionale di cartografia geologica (CARG) hanno prodotto 255 fogli geologici che coprono il 40/45% del territorio nazionale, di cui il 60% circa non ha ancora una cartografia geologica ufficiale aggiornata e realizzata con metodologie di studio moderne; circa 200 milioni - nell'arco di 15-20 anni - sono gli euro necessari per completare i fogli geologici mancanti: quelli già realizzati ed aggiornati saranno a breve consultabili sul sito dell'Ispra, (http://www.isprambiente.gov.it/Media/carg/index.html): 232 Fogli geologici alla scala 1:50.000; (per 21 fogli sono anche visualizzabili le carte di sottosuolo); 31 Fogli relativi a diversi geotematismi alla scala 1:50.000; 6 Fogli geologici dei mari italiani alla scala 1:250.000.