[15/06/2012] News

Il CdM approva il decreto sulla crescita: la sostenibilità rimane uno slogan

Detrazioni al 50% per la riqualificazione energetica, ma fino a giugno 2013. Coste salve entro 12 miglia

Dopo un sudatissimo percorso, durante il quale s'è cercato di raschiare al meglio il fondo del barile per trovare le risorse necessarie, il Consiglio dei Ministri ha dato oggi il via libera al decreto sviluppo disegnato dal ministro Passera. Fonti ministeriali citate dall'Ansa riportano che il testo sarebbe comunque stato approvato «con la formula "salvo intese", utilizzata quando il provvedimento è suscettibile di possibili modifiche».

«Il provvedimento - si legge nel documento intitolato "Misure per la crescita sostenibile" (visibile in dettaglio al link in fondo pagina) - punta ad attivare molteplici leve necessarie per stimolare il rafforzamento della competitività, la ripresa della domanda, lo stimolo al dinamismo imprenditoriale: dall'attrazione di capitali privati all'accelerazione e semplificazione delle procedure per recuperare il ritardo infrastrutturale accumulato, dal rilancio dei settori dell'edilizia e delle costruzioni alle misure per lo sviluppo dei porti, dalla costituzione del Fondo per la Crescita Sostenibile grazie al riordino e alla semplificazione degli strumenti di incentivazione alle imprese, al credito d'imposta per le assunzioni di personale altamente qualificato, dall'introduzione di nuovi strumenti di finanziamento e accesso al credito per le imprese, alle misure volte a facilitare la risoluzione in continuità delle crisi aziendali, dalle misure per il sostegno all'internazionalizzazione e alla realizzazione delle infrastrutture energetiche, ai provvedimenti per ridurre i tempi della giustizia civile».

L'impianto del testo non si discosta in maniera significativa dalle ultime bozze diffuse in circolazione informale, ma in alcuni punti si fa comunque tangibile la contrattazione e le limature portate avanti fino all'ultimo su di un provvedimento che avrebbe dovuto essere prioritario e già emerso da tempo dai piani dell'esecutivo. In particolare, si legge nel testo, «Viene confermata ed estesa la disciplina degli incentivi fiscali per le spese di ristrutturazione edilizia. L'agevolazione favorisce gli interventi edilizi ordinari. La proposta prevede l'innalzamento, fino al 30 giugno 2013, delle soglie di detrazione Irpef al 50% (attualmente è prevista al 36%) per lavori fino a 96 mila euro (attualmente fino a 48 mila euro), per favorire interventi di ristrutturazione edilizia», che fa il paio con la possibilità di richiedere la detrazione d'imposta del 50% per le spese per interventi di riqualificazione energetica (fino al 31/12/12 resta valida la detrazione pari al 55%), ma solo dal 1 gennaio 2013 fino al 30 giugno 2013.

Fa discutere la volontà di equiparare la capacità di detrazione d'imposta nel caso di interventi ordinari di ristrutturazione edilizia a quella possibile in caso di riqualificazione energetica: volendo mantenere una visione positiva, sarebbe bene ricordare come inizialmente si prospettasse addirittura una totale eradicazione di quest'ultima possibilità, e che incentivare la ristrutturazione dell'esistente è comunque positivo per un'edilizia asfittica la cui tentazione alla cementificazione selvaggia è altrimenti sempre latente. D'altra parte, è chiaro come la capacità politica d'indirizzo dell'attività economica dovrebbe sempre facilitare gli interventi privati volti a mutare in un'ottica sostenibile la nostra struttura economica.

«E' del tutto incomprensibile la volontà di abbassare dal 55 al 50% l'eco-bonus per l'efficienza energetica in edilizia e di prorogarlo solo al giugno 2013, invece che renderlo stabile - commenta Ermete Realacci, responsabile green economy del Pd. Così come è profondamente errato non estenderlo anche agli interventi per il consolidamento antisismico del patrimonio edilizio italiano. Il nostro paese non ha bisogno di una mini-rottamazione, senza respiro e senza prospettiva, basata solo su meri calcoli contabili, ma di un vero piano per rilanciare l'edilizia, nel segno della qualità, del risparmio energetico, della sicurezza antisimica. Il sistema di agevolazione fiscale del 55 per cento si è dimostrata una misura di grande importanza: ha attivato oltre 1.400.000 interventi, per circa 17 miliardi di euro di investimenti, e la creazione di oltre 50 mila posti di lavoro all'anno nei settori coinvolti, soprattutto nelle migliaia di piccole e medie imprese nell'edilizia e nell'indotto. L'estensione del 55% al consolidamento antisismico degli edifici, inoltre, è un modo per mettere al sicuro gran parte della popolazione, non piangere nuovi lutti e per nuovi crolli, ma anche un modo sicuramente più concreto e attuabile in tempi brevi, per rilanciare il settore dell'edilizia e produrre un rilevante effetto sul terreno occupazionale»

Un parziale passo avanti sembra essere seguito alla querelle sulle misure in materia di ricerca ed estrazione di idrocarburi: è stabilita una fascia di rispetto unica e più rigida per petrolio e gas,«passando dal minimo di 5 miglia alle 12 miglia dalla linea di costa e dal perimetro esterno delle aree marine e costiere protette, per qualunque nuova attività di prospezione, ricerca e coltivazione». Sono però «fatti salvi i procedimenti concessori in materia di idrocarburi off-shore che erano in corso alla data di entrata in vigore del cosiddetto "correttivo ambientale"».

Questo però, secondo il presidente dei Verdi, Angelo Bonelli, presume un ritorno della »norma del far west delle trivelle per la ricerca di petrolio nei mari italiani. Dà il via libera alle trivellazioni per la ricerca di petrolio nei nostri mari, consentendo le proroghe a concessioni scadute e l'autorizzazione di domande che non hanno concluso l'iter autorizzativo: sono di fatto fatte salve le tutte le domande di autorizzazione fatte dalle compagnie petrolifere nei mari italiani. Tradotto, nei nostri mari sarà trivella selvaggia comprese le superfici prossime alla aree marine importanti come quelle delle Tremiti, delle Egadi dove insistono domande di trivellare per una superficie massima di 750 Km quadrati. Le aree di mare che rischiano di essere oggetto di trivellazione in Italia sono 40 (22 nel canale di Sicilia, 16 nell'Adriatico, 2 nel golfo di Taranto».

Vittorio Cogliati Dezza, presidente Legambiente, si congratula per l'attenzione dedicata da questo decreto alle città, affermando che «Il Governo ha fatto bene a inserire nel decreto sviluppo la riqualificazione urbana come volano per il rilancio economico e del settore edilizio in crisi». Subito dopo, però, Dezza precisa: «Peccato, però, che le norme previste nel provvedimento rischino di fermare proprio quella innovazione indispensabile per la riqualificazione energetica e la messa in sicurezza dello stesso patrimonio edilizio. Dispiace segnalare che neanche il terremoto in Emilia o l'accordo raggiunto oggi al Parlamento europeo sulla nuova Direttiva per l'efficienza energetica abbiano portato a un cambiamento nel modo di affrontare le priorità per il rilancio dell'edilizia nel nostro Paese».

Nel complesso, il ministro Passera si dice convinto che «Il decreto mobiliterà risorse fino a 80 miliardi», 40-45 dei quali provenienti dai project bond e dalle misure per le pmi, ed i rimanenti dalle altre misure previste dal decreto. Se per la conferma o la smentita di questi dati rimane doveroso aspettare la risposta dell'economia reale, la sensazione è che questi interventi siano comunque dei pannicelli caldi per affrontare la crisi economica e di sistema che ci troviamo davanti: sarà forse meglio di niente ma, certamente, l'appello "sostenibile", affiancato al titolo del decreto "misure per la crescita", appare sprecato una volta di più.

 

(http://www.governo.it/Governo/ConsiglioMinistri/dettaglio.asp?d=68440&pg=1%2C2123%2C4426%2C6479%2C8585%2C10677%2C12887%2C14905%2C17087%2C20140%2C22226%2C24359%2C25223&pg_c=12)

 

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