
[20/06/2012] News toscana
Il Comune di Livorno ha espresso parere favorevole sull'ordinanza della Capitaneria di Porto che modifica il decreto "anti-inchini", che nei giorni scorsi era stata criticata da Legambiente perché riduce le distanze dalle Aree marine e dalle coste protette prevista dal decreto Clini/Passera.
Le deroghe riguardano infatti l'area a mare di Gorgona, protetta dai vincoli del Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano, e l'Area marina protetta delle Secche della Meloria che è amministrata dal Parco regionale di Migliarino San Rossore Massaciuccoli ma che fa parte del territorio livornese. Secondo il Comune i nuovi limiti di avvicinamento delle navi alle Secche della Meloria e all'isola di Gorgona sono «Più confacenti rispetto alle criticità operative locali».
Comunque la Giunta comunale in un comunicato annuncia di aver «Espresso parere favorevole alla bozza di ordinanza predisposta dalla Capitaneria di Porto di Livorno, in deroga al decreto interministeriale del 2 marzo emanato dal ministero delle infrastrutture e trasporti e dal ministero dell'ambiente, il cosiddetto "decreto anti inchinino". Ordinanza che, pur tesa a garantire in sicurezza la navigazione nel circondario marittimo di Livorno e in particolare in prossimità dell'isola di Gorgona e delle Secche della Meloria, prevede per le navi mercantili dei limiti di differenti da quanto stabilisce il decreto».
L'assessore Mauro Grassi ha illustrato il decreto che «Ha istituito, per le navi mercantili adibite al trasporto di merci e passeggeri superiori alle 500 tonnellate di stazza lorda, il divieto di navigazione, ancoraggio e sosta nella fascia di mare che si estende per due miglia marine dai perimetri esterni dei parchi e delle aree protette nazionali, marini e costieri, e all'interno dei medesimi perimetri», ma la Capitaneria di Porto di Livorno, guardando ai traffici marittimi e alle caratteristiche morfologiche del territorio livornese, ha individuato quelle che considera «Soluzioni più confacenti» alle criticità operative che sarebbero emerse con l'applicazione di questi divieti e le ha concertate con gli enti locali, compreso il Comune di Livorno.
La giunta Livornese ricorda che «In particolare, per le "Secche della Meloria", l'ordinanza della Capitaneria prevede di limitare il transito delle navi mercantili in una fascia di mare larga 2 miglia, in adiacenza al perimetro esterno della zona c prevista dal Decreto 21 ottobre 2009. Viene invece derogata un area contigua al cono di ingresso e di uscita delle navi dal Porto di Livorno evitando di estendere la fascia nell'area sud del perimetro.
Per l'isola di Gorgona si vieta la navigazione, l'ancoraggio e la sosta di navi mercantili superiori a 500 t.s.l. nella fascia di mare che si estende per 0.7 miglia dal perimetro esterno del limite a mare del Parco dell'Isola di Gorgona così come previsto dal Decreto 22.07.1996. Il canale di accesso/uscita dal porto che permette lo sbarco di merci e passeggeri in possesso delle necessarie autorizzazioni, sarà disciplinato a parte».
L'assessore grassi ha detto: «Siamo assolutamente favorevoli al decreto "anti inchino" in quanto è finalizzato alla sicurezza della navigazione e dell'ambiente, in particolare perché disastri come quello della Concordia non si ripetano. Siamo altresì favorevoli alla deroga predisposta dalla Capitaneria perché individua un "corridoio" che consente la piena operatività del Porto di Livorno. Per questo, dopo gli approfondimenti effettuati dall'ufficio ambiente del Comune, l'amministrazione ha inviato all'Autorità marittima il proprio parere favorevole».
Umberto Mazzantini, responsabile mare di Legambiente Toscana non è molto convinto: «Avevamo già detto che il decreto anti-inchini aveva dei "buchi" per alcune isole, vediamo che se ne stanno facendo altri e proprio dove ci sono i Parchi nazionali e le Aree marine protette che il decreto rotte avrebbe dovuto difendere meglio. Non è possibile che un decreto nazionale fissi dei parametri per ragioni di sicurezza, partendo proprio da quanto è successo nell'Arcipelago Toscano, e poi, per le stesse ragioni, questi limiti vengano ridotti proprio a Livorno, il porto che è una delle maggiori mete delle navi cariche di sostanze pericolose, e al largo di Gorgona, dove si stanno ancora cercando i fusti tossici caduti nel mare in tempesta il 17 dicembre 2011 dall'eurocargo Venezia della Grimaldi lines. Ci aspettavamo qualche diversificazione per le rotte dei traghetti, ma così si va nella direzione contraria rispetto a ciò che chiedevamo.
Non ci facciamo una bella figura: qui ci sono stati il disastro della Costa Concordia ed una serie impressionante di incidenti. Il nostro territorio deve essere più difeso, anche stabilendo altre rotte, non cercando deroghe per il traffico mercantile. Chiedevamo di sapere cosa i nostri amministratori intendessero fare per difendere il nostro mare, le nostre coste e la nostra economia turistica dagli ormai troppo frequenti incidenti.. ora lo sappiamo: le deroghe».